Renzi considera, infatti, che rendere conoscibile l'attivita' di lobbying, gia' praticata a tutti i livelli (europeo, nazionale, regionale e locale) significa assicurare la trasparenza dell'azione politico-amministrativa svolta dalle Istituzioni regionali.
In particolare, - aggiunge il consigliere - quando il federalismo fiscale entrera' a pieno regime, questa attivita' diventera' ''sempre piu' un elemento non trascurabile nell'iter decisionale della Regione''. Per questo si ritiene opportuno stabilirne la regolamentazione, in modo tale da concorrere alla divulgazione di una cultura aperta al dialogo con chiunque sia portatore di interessi legittimi, idee e proposte da rappresentare ai decisori pubblici.
Il provvedimento, composto da dieci articoli, prevede quindi l'iscrizione obbligatoria in un registro pubblico per chi esercita l'attivita' di ''Rappresentanza di interessi particolari'' (persone, associazioni, enti e societa') al fine di ''perseguire interessi leciti propri o di terzi nei confronti del Presidente della Regione, dei componenti e dei funzionari con ruoli direttivi della Giunta regionale e dei componenti dell'Assemblea legislativa, in modo tale da incidere sui processi decisionali pubblici in atto o per avviarne dei nuovi''.
Gli interessati si dovranno iscrivere al registro entro 30 giorni dall'inizio dell'attivita' di lobbying, specificando tra le altre cose l'interesse particolare che si intende rappresentare, ed ogni anno dovranno stendere una relazione dettagliata dell'attivita' svolta. Contestualmente anche i pubblici decisori dovranno rendere nota l'attivita' di rappresentanza di interessi particolari svoltasi nei loro confronti, facendone menzione nella relazione illustrativa e nel preambolo degli atti normativi, nonche' nelle premesse agli atti amministrativi generali.
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