(Franco Spicciariello) Continua il dibattito sulla regolamentazione dell'attività di lobbying, dopo il fallito (momentaneamente speriamo) tentativo del Governo Letta di intervenire con Disegno di legge, sui cui però non si è trovato un accordo in Consiglio dei Ministri.
L'ultima proposta (?) arriva da sinistra, da SEL, che con un'interrogazione dell'onorevole Gennaro Migliore, chiede al Governo l'approvazione di un disegno di legge che disciplini, per l’appunto, l'attività di lobbying “tenuto conto, come dichiarato dal Presidente del Consiglio dei ministri, delle modalità di regolamentazione del fenomeno da parte delle legislazioni di altri Paesi europei”.
Una discussione tanto più importante - secondo Migliore - se si tiene conto del fatto che, stando all’analisi riportata nel testo, “il finanziamento della politica e la regolamentazione dell'attività di lobbying costituiscono garanzia innanzitutto di indipendenza e democrazia, permettendo che ad accedere alla gestione della cosa pubblica siano tutti i cittadini, a prescindere dalle condizioni reddituali, così come stabilito dalla Costituzione”.
Il tema per SEL, come si ricava dall'interrogazione, ruota intorno principalmente alla questione del finanziamento della politica, sempre caldissimo, anche se Migliore sembra fare confusione tra la necessità di cambiare modello di finanziamento e i controlli stringenti necessari ad evitare l’utilizzo illecito di risorse statali previste per il finanziamento pubblico oggi esistente.
Un possibile cambiamento del sistema che come noto SEL sembra voler scongiurare in ogni modo, puntando il dito sulle fondazioni politiche che, spesso, diventano il fulcro di importanti approfondimenti, progetti e studi finanziati da rilevanti aziende pubbliche e private e da istituzioni finanziarie “nonché alla volontà di chiarire le modalità con le quali le lobby e i gruppi di pressione intervengono sui rappresentanti politici e sulle formazioni partitiche al fine di condizionarne le scelte”. il Parlamento europeo a settembre 2013 approverà un regolamento sul finanziamento dei partiti e delle fondazioni politiche europee, rispetto al quale la I Commissione (Affari costituzionali) della Camera dei deputati, nella XVI legislatura, ha espresso parere favorevole.
In sintesi SEL fa capire di avere poche idee ed abbastanza confuse sul tema. E lo conferma quando richiede che in attesa del completamento dell’iter legislativo delle proposte di revisione normativa, si ipotizzano provvedimenti temporanei a carattere parziale. Un Decreto Legge? Un DPCM? (magari!)
In conclusione, i deputati di Sel impegnano il Governo, nell'attesa dell'approvazione definitiva di nuove norme sul tema del finanziamento delle attività politiche, nonchè in vista della proposta governativa sul tema delle lobby “ad istituire una commissione di studio che approfondisca la materia del finanziamento della politica, del funzionamento e del finanziamento delle fondazioni legate alla politica, nonché dell'attività dei gruppi di pressione, con particolare riguardo a quanto previsto dalla legislazione degli altri Paesi europei, e che presenti una relazione finale al Parlamento entro tre mesi dalla sua istituzione”.
Si vede che SEL conosce poco la tematica, altrimenti si sarebbe ricordata che gli insegnamenti di alcuni vecchi lobbisti dicono che il modo migliore per affossare un provvedimento sia proprio quello di "istituire una commissione di studio"...
PS: qualcuno informi l'on. Migliore che solo negli ultimi 12 mesi sono state già due le commissioni speciali che si sono occupate di regolamentazione dell'attività di lobbying. Quella dei Saggi nominata dal presidente Napolitano, e in precedenza una presideuta dal prof. Tommaso Edoardo Frosini che ha elaborato un lavoro approfondito sul tema per conto della Presidenza del Consiglio.



































