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I produttori di sigarette elettroniche intensificano i tentativi di lobbying
Scritto il 2013-11-02 da Franco Spicciariello su World

I produttori e i rivenditori di sigarette elettroniche si stanno dando da fare per sfuggire alla nuova normativa in arrivo, che dicono potrebbe spazzarli via. L’industria della e-sigaretta, che vale 2 miliardi dollari, sta guadagnando terreno in tutto il paese e ha iniziato a fare pressioni.

La Smoke Free Alternative Trade Association (SFATA) si riunirà con lo staff e i legislatori del Congresso per avvertirli delle nuove disposizioni in arrivo da parte della Food and Drug Administration (FDA). Questi sosterranno che i loro dispositivi non dovrebbero essere soggetti alle stesse norme che disciplinano i prodotti del tabacco. Il colosso Altria - la società madre di Philip Morris USA e NuMark, che commercializza sigarette elettroniche - la pensa invece diversamente, affermando che il nuovo prodotto giustifica l’esame della FDA.

Riteniamo che le sigarette elettroniche dovrebbero essere regolamentate dal Centro per i Prodotti del Tabacco della Food and Drug Administration perché, per definizione, sono un prodotto derivante dal tabacco,” ha detto David Sylvia, portavoce Altria. L’impegno di lobbying per proteggere le e-sigarette dovrebbe intesificarsi una volta che la FDA avrà presentato la propria proposta, che potrebbe essere approvata entro la fine dell’anno.

Nuove regole potrebbero permettere alla FDA di assoggettare le sigarette elettroniche a nuove tasse e restrizioni, ritenute necessarie dai sostenitori della salute per proteggere i bambini dal marketing aggressivo. Per i fautori della salute pubblica, le e-sigarette dovrebbero essere soggette agli stessi tipi di norme e regolamenti fin quando non verrà dimostrato che sono più sicure dei tradizionali prodotti del tabacco. I critici delle sigarette elettroniche sono preoccupati per l’appeal che il prodotto può avere per i più giovani. Un recente rapporto del Centers for Disease Control and Prevention (CDC), che l’industria ha contestato, ha rilevato che la percentuale di studenti di scuole medie e superiori che avevano provato l’e-cig è raddoppiato dal 2011 al 2012.

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