«La collaborazione tra pubblico e privato è un tema forte - ha detto -; c’è bisogno di nuove regole perché la politica è debole e quindi rischia di sgretolarsi nelle relazioni dei singoli e questo apre il varco a eventuali azioni di persone corruttibili». «La ricerca di trasparenza deve aggiungere una diversa capacità di ascolto e risposta della politica verso l’economia - ha aggiunto Marta Vincenzi -. La relazione tra il Comune e le imprese non si può limitare a contratti e appalti, ma a una vera e propria partnership che sia definita apertamente con un vero e proprio codice di comportamento». […]
Il nuovo codice etico di cui il comune di Genova vuole dotarsi in fretta (dopo che l'inchiesta giudiziaria sul presunto giro di tangenti ha portato agli arresti, tra gli altri, di Stefano Francesca, fino a lunedì portavoce del sindaco Marta Vincenzi, ndr), prevede anche un apposito "organismo di controllo". L'idea è di Maurizio Maresca, avvocato, docente universitario e consulente della Vincenzi. "Questo organismo bipartisan - spiega Maresca - formato da politici o da tecnici, opererà sotto il controllo del consiglio comunale e dovrà garantire l'applicazione del codice etico".
Ispirato a modelli già esistenti, fra l'altro a Torino e in alcune città degli Stati Uniti, il nascituro codice etico genovese (la cui prima bozza verrà stesa tra quindici giorni, secondo le previsioni ufficiali) "regolerà - spiega Maresca - tre aspetti fondamentali: la trasparenza nell'attività di lobbying, che ovviamente continuerà ad esistere ma dovrà essere notificata all'organismo di controllo; i contratti tra il Comune e le aziende, che anch'essi dovranno essere notificati; la scelta del personale", i cui curriculum dovranno passare sotto l'occhio vigile della "commissione tecnica".
Basteranno un codice e una "commissione tecnica" ad evitare tangenti e corruttele? "Vorrei precisare che, se c'è stata corruzione, la pubblica amministrazione non ne è stata influenzata. Nel caso delle tangenti legate alle mense (che vede coinvolti tra gli altri l'ormai ex portavoce del sindaco di Genova, due ex assessori e un imprenditore piemontese titolare di una ditta di ristorazione scolastica, ndr.), le tangenti non sono andate a buon fine. La ditta piemontese non ha ottenuto l'appalto per cui, a quanto risulta, aveva pagato la tangente. Segno che il Comune sa difendersi da certi fenomeni di corruzione. Detto ciò, la commissione tecnica sarebbe una garanzia inpiù. Ma i controlli ci sono già e hanno dimostrato di funzionare".
Il progetto della "commissione tecnica" ne ricorda un altro, già annunciato dal sindaco Marta Vincenzi più di un anno fa, in campagna elettorale, ma non ancora realizzato: un'authority per i servizi pubblici locali, una sorta di garante comunale della concorrenza. "Sono due progetti che potrebbero coincidere - ammette Maresca - ma ora la priorità è la trasparenza della pubblica amministrazione. Poi penseremo alla concorrenza".




















