Della necessità di fare dei passi avanti nel riconoscimento ufficiale dell'attività di pressione di gruppi di interessi presso governo e parlamento, legalizzata negli States ma che tuttora assume connotati negativi in Italia, si è parlato ieri nel corso di un convegno organizzato dall'Istituto per la ricerca giuridico-economica Laurus Robuffo.
L'Istituto ha pubblicato un documento di analisi dei progetti di legge depositati in parlamento, dei contributi in materia dell'Unione europea e della legislazione americana, che dal '95 ha istituzionalizzato il fenomeno. ´L'auspicio', ha sottolineato Roberto Sorrentino, presidente dell'Istituto, ´è quello di giungere al più presto a una definizione di criteri certi, normativamente previsti, per quella che aspira ad essere una vera e propria attività professionale con il riconoscimento esplicito di un corrispettivo, la costituzione di un albo professionale, la previsione di un'autorità di controllo'. In dettaglio, lo studio analizza, evidenziandone lacune ma anche giuste intuizioni, le ipotesi di lavoro consegnate alle camere.
Innanzitutto viene sottolineata la necessità di individuare, come elemento fondamentale dell'attività di lobbying, il corrispettivo, elemento utile a circoscriverne i confini, rendendola quindi maggiormente controllabile. Elemento, al contrario, assente nelle varie proposte di legge. Secondo lo studio, in secondo luogo, dovrebbe essere istituzionalizzato il rapporto lobbying-politica, attraverso il meccanismo americano delle hearings, cioè delle audizioni pubbliche presso le commissioni parlamentari dei rappresentanti dei gruppi di pressione.
Innovativa è anche la proposta di ammettere la possibilità che gli stessi ordini professionali possano svolgere attività di pressione presso i centri di decisione politica senza obbligo di iscrizione nel registro, in quanto portatori di interessi diffusi. Altra esigenza è, ancora, quella di rendere il più effettive possibili le norme sugli adempimenti relativi all'indicazione, in appositi registri, dei soggetti contattati e dell'attività di relazione svolta, indicando esplicitamente le ipotesi di controllo da parte delle autorità competenti.























