Il ministro per la Pubblica amministrazione e la Semplificazione, Gianpiero D’Alia, ha ricevuto Robert Mack, presidente della divisione europea del Public Affairs di Burson-Marsteller, società leader nel mercato mondiale delle pubbliche relazioni e della comunicazione. L'occasione è stata data dalla presentazione del V Rapporto sulle attività di Lobbying in Europa, una ricerca che ha coinvolto oltre 600 politici (parlamentari nazionali ed europei, con alti esponenti dei governi nazionali e delle istituzioni della Ue) provenienti da 20 Paesi europei e dall’area di Bruxelles. “L'indagine presentata oggi - ha affermato D'Alia - è una ulteriore conferma della necessità avvertita da questo governo di intervenire per regolamentare le attività di lobbying”.
“Sono convinto - ha aggiunto - che una buona democrazia debba fondarsi su un confronto trasparente degli interessi legittimi in campo. Da questo punto di vista, dopo anni di scandali, è venuto il tempo che si possa distinguere il professionista della lobby dal cosiddetto faccendiere, incoraggiando i valori della trasparenza e dell'impegno etico e perseguendo tutte quelle opacità che inquinano il rapporto fra Pubblica Amministrazione e imprese”.
I risultati della ricerca hanno rilevato che quasi il 90 per cento dei politici italiani intervistati sono convinti che le attività di lobbying non siano sufficientemente regolamentate nel nostro Paese, contro una media europea del 56 per cento. Inoltre, il 30 per cento dei policy maker che hanno aderito all’iniziativa sono convinti che il processo di regolamentazione sarà avviato entro i prossimi tre anni. In Europa la percentuale sale al 38 per cento ma resta sempre un dato residuale rispetto al totale. A conferma della necessità di una regolamentazione trasparente, l’83 per cento dei politici italiani intervistati ha sottolineato l’importanza dell’istituzione di un registro obbligatorio per i lobbisti, a fronte di una media europea del 53 per cento.
“La richiesta dei parlamentari italiani - ha spiegato il manager di Burson-Marsteller, Robert Mack - è resa ancora più urgente dal dato relativo all’importanza che la Lobby riveste nelle attività politiche: secondo quanto sottolineato dallo studio a livello europeo, quasi 9 intervistati su 10 si sono detti d’accordo o fortemente d’accordo con l’affermazione secondo cui un’attività di lobbying etica e trasparente aiuta l’attività legislativa”.



































