Thomas Hale Boggs Jr., l'erede di una dinastia politica che ha costruito una delle più importanti law & lobby firm di Washington, è moro lunedì per un attacco di cuore. Aveva 73 anni.
Nel suo portafoglio clienti aveva società quali AT&T Corp., General Electric Co. e Goldman Sachs Group Inc., e dal 1998 la sua Patton Boggs ha fatturato un totale di $525 milioni solo per attività di lobbying, il 20% più della seconda in classifica, secondo i dati estratti dal Lobbying Register americano. La sua tariffa da "hired gun" era di $550 l'ora.
Ma la reputazione della But Patton Boggs dipendeva più dalla personalita di Thomas Boggs che dall'enormità del fatturato. La sua infatti era una storia di successo, e Boggs non si vergognava affatto di raccontare ai media i retroscena del potere.
Conosciuto col nickname di “Tommy,” Boggs è stato l'avangurdia dei lobbisti che hanno conquistato Washington nella parte finale del XX secolo. Boggs usò le sue relazioni e il suo know-how per fondare la Patton Boggs nel 1966, dando il suo imprinting ad una law firm costituita quattro anni prima da Jim Patton e George Blow. “Ho fatto dei colloqui con i più importanti studi di Washington e ricevuto alcune offerte", raccontò Boggs nel 2012. “Ma pensai fosse più divertente entrare in uno studio agli inizi, e si è dimostrata un'ottima decisione. Invece di diventare parte di un grande studio, abbiamo costruito un grande studio". "Mio padre pensava fossi pazzo - raccontò al Washingtonian - ma mi piace la sfida di inizare qualcosa di nuovo".
Al momento dell'avvio della sua attività, Boggs aveva appena lasciato l'amministrazione di Lyndon B. Johnson, doveva aveva lavorato a stretto contatto col presidente.
La Patton Boggs crebbe rapidamente, arrivando ad occupare un complesso immobiliare di Georgetown, che divenne il quartier generale internazionale della società, mettendosi in luce quando Boggs ottenne nel 1979 (amministrazione Carter, democratico...) un prestito federale da 1,5 miliardi di dollari per la Chrysler.
Ma il boom arrivò nel 1992, con l'elezione di Bill Clinton, che nominò uno dei soci di Patton Boggs - Ronald H. Brown - Segretario al Commercio, mentre un altro - Lanny J. Davis - fun nominato consigliere speciale del presiCon l'occupazione repubblicana del Congresso nel 1994 Boggs cambiò strategia, assumendo molti avvocati/lobbisti in arrivo da quel mondo, ed alcuni danno anche a lui parte della colpa per le leggi sulla finanza che hanno poi portato alla crisi del 2008.
Negli ultimi anni Boggs era diventato chairman emeritus della Squire Patton Boggs, a seguito della fusione con la law firm internazionale Squire Sanders, e dopo un periodo tra qualche problema (relativo) passato per una revisione compelta della struttura, la società ha ripreso a gonfie vele, anche grazie all'attività di Boggs.
“Tutti hanno bisogno di un lobbista", raccontò allo Washingtonian. “Tutti hanno bisogno di vedere i propri bisogni tradotti in ciò che i policymakers posso comprendere”.
Boggs era figlio di un deputato Thomas Hale Boggs (D-La.), che fu anche House majority leader nel 1971 e 1972. Suo padre e il deputato Nick Begich (D), padre dell'attuale senatore dell'Alaska Mark Begich (D), scomparvero durante un viaggio aereo in Alaska, e i loro corpi non furono mai trovati.
Dopo l'incidente, la madre di Boggs, Lindy, vinse le elezioni suppletive sostituendo il marito alla House of Representatives, e rimanendo in carica per quasi 20 anni.
Nel 2012 Tommy Boggs spiegò come la politica fosse parte della sua vita sin da giovane.
“La mia sorella più grande, Barbara, usava dire 'Se andiamo a casa di amici vediamo antichità e meraviglie sulle pareti, ma a casa nostra la nostra specialità era vedere l'ex Speaker Sam Rayburn (D-Texas), Jack Kennedy, [ex Vice President] Hubert Humphrey. I politici di questa città erano la nostra collezione". E infatti, Barbara divenne sindaco di Princeton (NJ), mentre la sorella più piccola Cokie fa la giornalista politica.
Il suo ex compagno di scuola, il Sen. Patrick Leahy (D-Vt.) ha ricordato come fosse il lobbista Boggs. "Veramente, veramente, efficiente. Con un attributo infallibile: ti diceva sempre la verità, anche se era qualcosa che non volevi sentire".
Il leader della maggioranza democratica Harry Reid (D-Nev.) ha aperto la sessione parlamentare di lunedì con un tributo a Boggs.
“Tom Boggs era un'istituzione in questa città. Washington è un posto migliore perché Tommy Boggs è passato di qua".
Un'altra qualità di Boggs era però certamente la sua capacità di raccogliere fondi per il Partito Democratico, anche se spesso interveniva per i Repubblicani. Ad esempio quando il suo collega lobbista Haley Barbour si candidò a governatore del Mississippi nel 2003, Boggs raccolse fondi per il Partito Repubblicano.
“Certamente supporto i democratici, ma quando vedo un repubblicano che penso sia davvero competente e bravo, un mio amico come Haley Barbour, tendo ad aiutarlo", disse alla CNN nel 2003.
Boggs fu in prima fila lungo la crescita dell'industria dell'advocacy a Washington, iniziando la sua attività quando all'epoca nel DC c'erano sì e no solo 100 persone che identificano sé stesse come "lobbisti".
Nel 1970 - aveva 29 anni - tentò momentaneamente di seguire le orme paterne in politica, ma la campagna elettorale in cui fu sconfitto lo cambiò, indirizzandolo verso quello che sarebbe diventato il suo percorso di successo.
“La cosa migliore che mi sia mai accaduta", spiegò Boggs a Carl Bernstein (uno dei due giornalisti del Watergate) nel 2000, "fu essere battuto quando mi candidai per il Congresso".
Fonti: The Hill, WSj, Washington Post



































