Perché K. il protagonista del “Castello” di Kafka non riesce ad ottenere dalle Autorità del Castello il decreto che lo nomini agrimensore?
Per rispondere a questa domanda il saggio “K. il lobbista. Introduzione al principio di democrazia partecipativa” della esperta di relazioni istituzionali Lucia Fiorentino, parte dall’assunto che K. sia un lobbista perché come ogni lobbista egli è tutt’uno con la sua azione esibitiva degli interessi che intende rappresentare alle Autorità del Castello ed in quanto lobbista commette 10 errori che pregiudicheranno l’esito delle sue azioni.
La pratica del lobbying qui assunta quale “adattamento costruttivo” della prassi della democrazia avrebbe contribuito a rendere, nei fatti, vigente in tutti gli ordinamenti giuridici da quello europeo a quello regionale un principio di democrazia partecipativa, in cui si rendono azionabili alcuni strumenti partecipativi.
In alternativa alla vigenza di un principio di democrazia partecipativa e quindi ad un lobbying trasparente che si serve di precisi strumenti partecipativi, non resterebbe che ricorrere alle kafkiane convocazioni notturne del segretario Erlanger o alle audizioni all’osteria da parte del segretario Momus con un boccale di birra su quei fogli in cui K. spera tanto che contengano una “parola su di lui” e sul suo interesse a divenire agrimensore .
Le vicende di K. fungono da filo conduttore per tutto il libro impreziosendolo di citazioni e di esemplificazioni pertinenti, la sensazione che se ne ricava è che davvero come sostiene l’Autrice “Il Castello” potrebbe a buon diritto considerasi il più efficace manuale di relazioni istituzionali che sia mai stato scritto.
Un altro merito di questo originalissimo saggio è quello di dare una risposta concreta ad un’istanza di reale specificazione delle dinamiche di interazione tra interessi privati ed elemento pubblico influente, lo fa addentrandosi sul terreno –poco praticato in letteratura- del corporate lobbying e delle corporate lobbying strategies.
Soprattutto laddove le interazioni con l’elemento pubblico influente non godono della più ampia visibilità, viene avvertito il rischio non solo di sanzioni (di cui molto si parla in letteratura) da parte delle lobbies verso l’elemento pubblico influente, ma anche il rischio di “controsanzione” (di cui invece non si parla mai) che viceversa spiegano effetti sanzionatori-dimostrativi ad opera del pubblico influente verso il mondo degli interessi.
Leggi l'intervista a Lucia Fiorentino della Gazzetta del Mezzogiorno del 10/01/2008 (.pdf)
Lucia Fiorentino. Nata a Barletta si è laureata in legge a 23 anni all’Università di Roma Tor Vergata e oggi a 31 anni è una delle più giovani esperte di relazioni istituzionali in Italia, autrice di numerosi articoli tecnici e ha vinto il premio «Paese delle donne 2006”.