(Giacomo Alessandrini) «In attuazione della nuova disciplina anticorruzione e così come previsto dal piano anticorruzione e trasparenza 2018-2020 che recentemente abbiamo approvato, la Città Metropolitana di Napoli sarà tra le prime in Italia a mettere in opera un programma informatico facilmente accessibile, che consentirà a ciascun dipendente che ravvisi anomalie all'interno dell'Amministrazione, di segnalare le condotte illecite rilevate, con garanzia di assoluta riservatezza».
È con questa nota che la scorsa settimana, il Sindaco della Città Metropolitana di Napoli Luigi de Magistris, ha annunciato l’importante passo avanti per la trasparenza degli uffici pubblici compiuto dall’amministrazione partenopea con sede a Piazza Matteotti.
Il whistleblowing, termine derivante dall'inglese «blow the whistle» (che si riferisce all'azione dell'arbitro di soffiare nel fischietto per segnalare un fallo o un'infrazione) offre una tutela legale a chi decide di denunciare pubblicamente, da dipendente interno, condotte illecite o fraudolente compiute all’interno di un’organizzazione pubblica o privata.
La normativa, approvata lo scorso 30 novembre 2017 (legge n.179) ed entrata in vigore il 29 dicembre seguente, era stata suggerita da Transparency International Italia, durante la sua audizione in Commissione Antimafia, come uno dei mezzi principali e indispensabili per arginare la corruzione (come già analizzato in un precedente articolo).
Secondo Antonio Meola, segretario generale della Città Metropolitana di Napoli, “La norma sul Whisteblowing, vale a dire la segnalazione di attività illecite nell'amministrazione pubblica da parte del dipendente che ne sia venuto a conoscenza per ragioni di lavoro, avvicina l'Italia all'Europa”.
Proprio al segretario generale Meola, i dipendenti della Città Metropolitana di Napoli potranno segnalare i casi di illecito attraverso strumenti protetti da crittografia e leggibili unicamente dal medesimo RCPT (responsabile prevenzione corruzione e trasparenza) e senza incorrere in misure ritorsive (come spesso, purtroppo, accadeva in passato).
Foto: Affaritaliani








































