Un articolo di Public Policy a cura di Fabio Napoli fa il punto sulla situazione attuale della regolamentazione delle lobby in Italia, ancora in attesa di passi decisi in questa direzione da parte del Governo.
In questa legislatura se ne sono occupati sia il governo Letta che quello Renzi ma una vera regolamentazione delle lobby stenta ancora a partire.
Per ora il ddl che se ne occupa è ancora fermo in prima lettura in commissione Affari costituzionali del Senato. Dopo il quinto slittamento del termine per presentare gli emendamenti i gruppi parlamentari hanno presentato - a giugno 2015 - circa 250 emendamenti che attendono di essere votati. Il ddl, se tutto va bene, dovrebbe essere esaminato dopo la proposta di legge sul terzo settore, in via di esame in 1a commissione.
Eppure era l'aprile del 2014 quando il governo Renzi inserì la regolamentazione delle lobby nel Piano nazionale di riforme (una delle tre parti del Def). L'esecutivo avrebbe dovuto licenziare un ddl a giugno di quell'anno, termine poi slittato a settembre.
Arrivato l'autunno il governo abbandonò il progetto di un disegno di legge governativo per puntare sui progetti depositati in Parlamento. Ancora prima ci aveva provato il governo Letta, con un apposito ddl governativo, più volte approdato in Cdm e mai uscito da Palazzo Chigi. Il ddl dell'esecutivo, dopo diversi tavoli di lavoro, sembrava essere pronto per essere licenziato quando il 5 luglio 2013 l'allora premier Enrico Letta annunciò il rinvio e la decisione di affidare al ministro per gli Affari europei Enzo Moavero Milanesi il compito di fare "una ricognizione sulla regolamentazione delle lobby a livello europeo" che non venne mai portata a termine.
Intanto, sui vari canali di comunicazione i professionisti del settore non perdono occasione di confrontarsi sulla necessità di una regolamentazione del settore, anche avviando interessanti discussioni su Twitter aperte alla partecipazione di lobbisti e consulenti per i public affairs, o condividendo le ultime notizie italiane e internazionali sulle best practice di regolamentazione del settore. Servirà però un deciso intervento di Palazzo Chigi per compiere i primi passi verso una normativa nazionale.


































