Lo sviluppo di programmi di partito per le elezioni generali del 20 dicembre ha scatenato il movimento di lobby, gruppi di pressione, organizzazioni e aziende. E le agende dei responsabili dei programmi dei partiti alle elezioni di dicembre in queste settimane sono strapiene.
Solo il Partito Socialista Operaio Spagnolo (PSOE) ha ricevuto fino a 180 gruppi, in base alla lista che fornita a questo giornale. "C'è un livello di richieste molto o proposte concrete che non avevamo mai visto prima", spiega Marga Ferré, responsabile del programma di Sinistra Unita. Pressioni, in privato e in pubblico, da organizzazioni con obiettivi più chiari, come le ONG, i grandi gruppi di interesse o le più potenti corporazioni.
"Che lo facciano Oxfam, Amnesty International, Greenpeace, va bene. La SGAE (la SIAE spagnola) o altre, meno bene. Nel loro caso, i partiti sono stati convocati per un dibattito con il pubblico, alla fine del quale abbiamo riportato l'impegno di tutti per ridurre l’IVA sulla cultura. Si tratta di una forma di influenza in aumento", lamenta il leader di Sinistra Unita. Nella sua lista di incontri non sono elencate aziende - "in tutta onestà, non ce lo chiedono" - e alcune entità coincidono con la sua linea politica, come la Fondazione Rinnovabili (il partito infatti propone il raggiungimento del 100% di energie rinnovabili nel 2050) o l’associazione Diritto a Morire Degnamente. Le formazioni politiche con maggiori aspettative sono direttamente contattati dalle società.
Nel rapporto del PSOE, il partito che ha fornito a El Pais un elenco più dettagliato delle riunioni, sono incluse banche come la Deutsche Bank o BBVA, società energetiche quali Iberdrola, GDF Suez ed Enel, case automobilistiche come Toyota, Renault e ANFAC, aziende produttrici di tabacco, tra cui British American Tobacco o l’associazione La Mesa del Tabaco.
Anche Ciudadanos ha parlato al settore energetico (UNEF o Endesa), al terzo settore, all'industria alimentare o delle costruzioni, ha dichiarato Alberto Espinosa, coordinatore del programma.
“Abbiamo molte richieste da parte del settore finanziario", rivela Carolina Bescansa, responsabile del programma di Podemos. Questo partito ha ricevuto per i responsabili dei programmi elettorali centinaia di richieste di appuntamenti con tutti i tipi di gruppi, che sono poi state rese pubbliche solo in modo selettivo e il cui contenuto effettivo non è noto. Per esempio, i rappresentanti della Bank of America Merrill Lynch. "Vengono a sentire il nostro programma economico e parlare di economia", ha detto Bescansa. "Sareste sorpresi dal numero di investitori stranieri che condividono la ristrutturazione del debito", aggiunge. Podemos ha chiesto ai cinque maggiori partiti nazionali un elenco di questi incontri, che oltre a ONG e associazioni comprendono le grandi banche, le compagnie energetiche, i costruttori o il settore del tabacco; inoltre assicura che non avrebbe accettato alcuna riunione, se la controparte non avesse permesso di renderla pubblica.
Il Partito Popolare, proprio su questo argomento, è controcorrente in quanto rispetta gli interessi dell'altra parte di non pubblicizzare gli appuntamenti, fornendo un elenco di soli 17 incontri (nessuno con imprese, al di là di un riferimento generico a “imprenditori catalani”) tra le decine di citazioni. Come molte altre volte si sa che le riunioni ci sono, ma non si parla concretamente di quali argomenti si sia discusso e quali proposte siano state affrontate. "Dicono, siamo interessati, saremmo ben disposti..", ha risposto Andrea Levy, segretaria del Programma del PP. "Riceviamo le proposte e diciamo loro che saranno messe al nostro studio. Non facciamo compromessi. Il programma del PP lo fa il PP con i criteri scelti dal PP".
L'incontro con l'Associazione delle vittime del terrorismo è stato uno di quelli che ha avuto un’evidenza pubblica. Il suo presidente, Angeles Pedraza, ha riassunto le richieste dell’associazione dopo l'intervista dello scorso 3 novembre. "Voglio fatti, non parole”.
"L'intento di influenzare è fino a un certo punto legittimo" riflette Meritxell Batet, capo del programma del PSOE che si sente "libera e assolutamente senza pressioni". In ogni caso, differenzia l'effetto dell’influenza delle lobby sui partiti rispetto a quello che può verificarsi sull’esecutivo: "Includere qualcosa nel programma può essere un primo passo, ma la cosa importante è che si faccia concretamente quando si è al Governo".
Elsa Garcia De Blas, in collaborazione con J.J. Mateo - El Pais


































