Meno sanzioni penali nella nuova legislazione sul lobbying. È questa la richiesta avanzata dalle società di public affairs scozzesi dopo che il Governo di Edimburgo ha annunciato, nelle scorse settimane, l’emanazione di un Lobbying Bill tra i punti centrali del programma legislativo. In particolare, è intenzione del Governo creare un registro dei lobbisti “misurato e proporzionato” per facilitare la discussione pubblica sulle attività compiute nei confronti di membri dell’Esecutivo e del Parlamento, tenendo conto dei risultati di un recente studio condotto dallo Standard Committee, l’ente governativo che ha il compito di monitorare i dati del Registro.
L’Associazione scozzese per i Public Affairs (ASPA), partecipando a una consultazione indetta nei mesi scorsi, si è però detta molto contrariata riguardo alle norme che hanno previsto forti sanzioni penali e norme molto stringenti sulla registrazione e la trasparenza, giudicandole troppo restrittive per favorire la registrazione. Inoltre, ASPA ha espresso la preoccupazione per l’assenza di una definizione netta di “attività di lobbying” e di “lobbista” e sull’assenza dell’obbligo di registrazione per le aziende loro clienti, in aggiunta a quello per i lobbisti professionisti.
Alastair Ross di ASPA ha dichiarato che “si parla ormai da tre anni di Lobbying Bill, quindi speriamo di raccogliere presto i frutti di questo processo di regolamentazione. Devono esservi incluse norme che prevedano una parità di trattamento per i diversi tipi di lobbisti senza esenzioni, e che oltre a essere “misurate e proporzionate” siano effettivamente comprese e utilizzabili dai cittadini”.
Nei mesi scorsi anche la Law Society of Scotland ha espresso le proprie perplessità sul nuovo Bill, in merito in particolare al sistema di registrazione controverso che limiterebbe gli obblighi ai soli incontri “face-to-face” con i politici, rendendo discrezionale qualsiasi altro tipo di attività di lobbying diretto.


































