L’associazione italiana Il Chiostro tra i relatori al forum promosso dall’OCSE su integrità e trasparenza nell’attività di lobbying.
Il Chiostro-per la trasparenza delle lobby, associazione italiana che raccoglie 150 professionisti del lobbying e delle relazioni esterne, è intervenuta al forum “Transparency and Integrity in Lobbying. How to Win Back Trust?”, promosso dall’Organizzazione per la Cooperazione e Sviluppo Economico (OCSE), che si è tenuto il 27 e 28 giugno 2013 presso il centro conferenze OCSE a Parigi.
Come socio fondatore il Chiostro ha agito in rappresentanza di Public Affairs Community of Europe (PACE), la comunità internazionale di public affairs nata a Roma nel 2011, che raggruppa le associazioni nazionali e i professionisti del lobbying a livello europeo.
Giuseppe Mazzei, Presidente del Chiostro e Micol Bertoni, Responsabile dei rapporti internazionali del Chiostro e Segretario generale di P.A.C.E, hanno preso parte alla seconda sessione del forum dal titolo “Open Government in the 21st century: What level of transparency in lobbying practices?”, dove sono stati discussi i meccanismi per assicurare che all’interno di un’attività di lobbying i processi decisionali pubblici siano trasparenti e le informazioni facilmente accessibili. Meccanismi considerati cruciali per lo svolgimento di un "governo aperto” e che permetterebbero di rafforzare la fiducia dei cittadini nel processo decisionale pubblico.
“Coerentemente alle raccomandazioni dell’OCSE in merito alla possibilità di garantire in modo democratico l’accesso all’attività di lobbying a tutte le entità, crediamo che un aspetto fondamentale dovrebbe essere la definizione di lobbista. PACE ha sempre sottolineato, infatti, la necessità di identificare la figura del rappresentate di interessi in modo ampio, con chiunque cioè entri in contatto con i decisori pubblici ponendosi l’obiettivo di influenzarne l’attività politica. Crediamo necessario quindi l’istituzione di un registro che potrebbe essere reso obbligatorio a livello europeo solo se esauriente e coerente con la grande varietà di dinamiche istituzionali di cui i singoli paesi sono portatori”.
Come sottolineato “giustamente dall’OCSE per garantire adeguatamente l’interesse pubblico, la divulgazione degli aspetti legati all’attività di lobbying e ai lobbisti deve essere rimandata ad un registro pubblico costantemente aggiornato con informazioni che siano facilmente consultabili dall’apparato statale, dalla società civile e dal mondo degli interessi privati. Ogni paese dovrebbe poi nominare un supervisore indipendente al fine di controllare correttamente il funzionamento del registro”, conclude Mazzei.
Il forum, “Transparency and Integrity in Lobbying. How to Win Back Trust?”, nasce dal forte e urgente di bisogno di un confronto tra mondo pubblico e privato, sul modo in cui i governi possano recuperare la fiducia nei confronti dei propri cittadini, sempre più distanti dalle istituzioni pubbliche come testimoniano gli ultimi sondaggi politici. Fiducia necessaria per attuare riforme decisive ed efficaci e per creare quelle condizioni che consentano un largo coinvolgimento dei portatori di interesse promuovendo allo stesso tempo trasparenza e integrità nell’attività di lobbying. Solo fondamenta solide possono permettere di attuare le decisioni pubbliche nell’attuale contesto di ripresa economica, dove le riforme strutturali comportano scelte difficili e impopolari che deteriorano la fiducia dei cittadini e dei mercati, basilari per promuovere sviluppi sociali ed economici.





































