NEWS
Operazione trasparenza sulle lobby
Scritto il 2011-06-24 da lobbyingitalia su Europa

Stretta sulle informazioni che dovranno essere fornite da chiunque operi per influenzare le politiche europee Bruxelles: legittimo avere dubbi su chi non si iscriverà. Finora sono registrate circa 350 organizzazioni italiane

Operazione trasparenza sulle lobby di Bruxelles, proprio mentre in Italia è sotto i riflettori la vicenda Bisignani. L'Europarlamento e la Commissione Europea hanno varato ieri un registro per la trasparenza, comune e pubblico, che conterrà informazioni sui soggetti che cercano di influenzare la politica Ue.

Il grado di opacità sarà notevolmente ridotto rispetto al passato. Il nuovo registro subentra a quello istituito dalla Commissione nel 2008, nel quale figuravano già più di 4 mila organizzazioni. I dati verranno gradualmente trasferiti nel registro comune per la trasparenza entro i prossimi 12 mesi. D'ora in poi il registro non si limiterà più a contenere dati riguardanti i lobbisti tradizionali, ma includerà anche studi legali, Ong, think tank e qualunque organizzazione o professionista autonomo che operi per influenzare l'attuazione della politica dell'Ue. «Si tratta di un passo fondamentale verso l'obiettivo di una democrazia più partecipativa», ha spiegato la Commissione.

I soggetti iscritti al registro dovranno fornire più informazioni rispetto al passato, come il numero di dipendenti che esercitano l'attività di lobbying, le principali proposte legislative che hanno sostenuto e gli importi dei finanziamenti dell'Ue ricevuti. Iscrivendosi al registro per la trasparenza, i soggetti in questione si impegneranno inoltre a rispettare un codice di condotta comune che li obbliga, ad esempio, a fornire sempre l'identità della società per cui lavorano e ad astenersi dall'ottenere informazioni in modo scorretto. Sono definiti anche un meccanismo di denuncia e misure da applicare in caso di violazione del codice di condotta. Un possibile punto negativo riguarda la non obbligatorietà dell'iscrizione nel registro. «Tutte le organizzazioni, se non hanno nulla da nascondere figureranno nel registro e metteranno a disposizione del pubblico e delle istituzioni le informazioni sul loro lavoro», ha commentato il vicepresidente della Commissione, Maro efcovic. «Quanto alle organizzazioni che invece non figureranno nel registro, la loro mancanza di trasparenza solleverà dubbi e il fatto di non comparirvi renderà il loro lavoro quotidiano più difficile».

Nonostante le novità introdotte ieri, l'iscrizione nei registri è da tempo una pratica diffusa a Bruxelles, dove «lobbista» è una parola che non ha un significato negativo. Finora sono inclusi negli elenchi circa 350 organizzazioni con sede in Italia. Tra queste Confindustria e Abi. ma anche Altroconsumo o Slow Food. Anche i giganti statali (Eni, Enel, Terna, Ferrovie dello Stato e Finmeccanica) sono registrati con i loro lobbisti. Presenti anche numerose società di Piazza Affari, come Unicredit, Intesa, Mps, Pirelli, Edison, Fiat, Italcementi e Lottomatica.

Link all'articolo originale

Francesco Ninfole - Milano Finanza

Articoli Correlati
Il 2015 è l'anno di Milano, capitale mondiale del food e del design grazie all'esposizione universale. IKEA stupisce tutti con una nuova iniziativa assolutamente inedita ed inaugura un temporary space in pieno centro, a Porta Genova, in via Vigevano, 18. Non è una scelta casuale: è facilmente riconoscibile, ben contestualizzato in una location affascinante a pochi passi da via Tortona, la via del design più alla moda e facilmente raggiungibile. Situato in un ex edificio industriale circondato da aree verdi sapientemente distribuite appositamente create per l'occasione, il salone è sviluppato su tre piani ed è dedicato all'ambiente cucina. Una scelta che si ricollega perfettamente al tema portante dell'EXPO, "Nutriamo il pianeta", ed al concetto del mangiar sano, del cibo e degli alimenti presenti sulla tavola. IKEA, il colosso svedese leader nel mercato del mobile, non si lascia sfuggire quest'occasione. Nello spazio espositivo del temporary i componenti d'arredo tipici del marchio IKEA (scodelle, posate, bicchieri, etc.), ma anche gli stessi alimenti da poter acquistare. Per i curiosi e gli appassionati sarà possibile anche seguire corsi di cucina Food Lab, in spazi dedicati a laboratori. Per chi invece non desideri mettersi ai fornelli, ma solo godersi un buon pranzo o una cena rilassante, potrà farlo in un delizioso bistrot allestito su un piano intero dell'edificio. #IKEAtemporary sarà aperta al pubblico fino al 30 settembre 2015 (per l'appunto, verso la fine dell'Expo). Osserverà un orario piuttosto ampio: tutti i giorni dalle ore 12:00 alle ore 22:00, il venerdì il sabato e la domenica fino alle ore 24:00. Un'esperienza da provare! Sponsored by IKEA Italia

Mondo - Comunicablog

Fumata nera dalla riunione dei ministri delle finanze dell'Eurogruppo per negoziare l'ennesimo salvataggio della Grecia. L'incontro in calendario lunedì 16 febbraio si è concluso con un nulla di fatto e tutto è rimandato a venerdì 20, con l'ottimismo del greco Yanis Varoufakis - "Non ho dubbi che i negoziati continueranno domani, il giorno dopo, e non ho dubbi che ci sarà un accordo che sarà terapeutico per la Grecia e buono per l'Europa" - che si scontra con la palese irritazione del tedesco Wolfgang Schäuble, che si è detto "molto scettico" circa la possibilità di trovare una soluzione e ha definito il governo di Atene "irresponsabile". Ma che cosa ha determinato il muro contro muro che ha portato allo stop delle trattative? Nonostante si parli di "punti", la Grecia sostanzialmente ha bocciato per intero la proposta dell'Eurogruppo formulata dal presidente Jreon Dijsselbloem. Il "no" di Varoufakis e del premier Alexis Tsipras va infatti all'estensione per un altro semestre dell'attuale programma (che scade a fine febbraio), con l'invito a un uso migliore della flessibilità prevista, all'impegno "ad astenersi da azioni unilaterali", che in soldoni significa accettare le condizioni della Troika, e alla necessità di "assicurare surplus primari adeguati", definizione che glissa in modo sibillino sull'obiettivo del 3% previsto per il 2015. In disaccordo con l'Europa, infatti, il governo di Atene vorrebbe in prima battuta discutere dei prestiti e, come diretta conseguenza, definire un nuovo programma tout court, che preveda nuovi bond, perpetui e indicizzati al tasso di crescita nominale del Pil, ed eviti (ulteriori) interventi sulle pensioni e rialzi dell'Iva. Due posizioni che sembrano difficialmente conciliabili, ma che il ministro delle Finanze greco pensa possano ancora trovare un punto di incontro, anche perché - come lui stesso ha dichiarato - "nella storia dell'Europa dagli ultimatum non è mai arrivato nulla di buono". Venerdì dunque è un giorno cruciale. Per il momento infatti i mercati stanno reagendo cautamente alla fumata nera della riunione dell'Eurogruppo, confidando in una soluzione all'impasse, anche se le prime avvisaglie di una certa tensione iniziano a manifestarsi. All'apertura delle borse di questa mattina, infatti, l'analista di Ig Stan Shamu ha dichiarato che se venerdì le parti non troveranno un accordo, "il pericolo di un ritorno all'avversione al rischio diventa molto reale", con il conseguente allontanamento degli investitori e l'aumento degli spread sovrani. Uno scenario che per Atene significherebbe la messa in discussione della solvibilità e - in ultima drammatica istanza - la bancarotta. A quel punto si aprirebbero scenari diversi, ma a prescindere dalla paventata uscita della Grecia dall'Euro, per la moneta unica sarebbe un colpo durissimo, assestato in un momento di debolezza patologica, dovuta all'incertezza della situazione attuale e a un progressivo sfaldamento dei Paesi membri dell'Unione, che di fronte alla crisi scelgono - naturalmente - di salvaguardare i propri interessi, con tutte le conseguenze del caso.

Mondo - Comunicablog

LOBBYINGITALIA
NEWS