(The New York Times) E' stata definita "corrotta", “corrosiva” e “pericolosa per la nostra salute". Ma la revolving door di Washington continua a girare.
Numerosi procuratori, regolatori, assistenti parlamentari, continuano ad entrare attraverso la metaforica porta che fa viaggiare rappresentanti dell'amministrazione avanti e indietro col settore privato. I funzionari in questione si mettono quindi alle spalle la loro vita al servizio del settore pubblico per un salario a sei zeri in studi legali e società di lobbying, facendone uno stile di vita a Washington e a Wall Street.
Il libero mercato idealmente indica questo scambio continuo come perfettamente legale, se non come desiderabile. Perché dei relativamente sottopogati impiegati pubblici non dovrebbero cedere le proprie competenze per una paga migliore, e forse anche ua vita migliore, nel settore privato?
Mentre è comunque possibile per loro farlo, rimane il timore che questa "revolving door" spinga alla creazione di quella sorta di cultura da club in cui regolatori e procuratori possano andarci leggeri ad esempio sulle banche in vista di lavori futuri. E una volta passati nel privato - affermano i critici - c'è la possibilità che possano esercitare un'influenza non adeguata sui propri ex colleghi ancora in carica.
Il problema sta da entrambe le parti. Il pubblico è allo stesso modo scettico in relazione agli interessi degli avvocati di Wall Street che vanno a fare i regolatori per la Securities and Exchange Commission (la CONSOB americana, NdT), essendoci il pensiero che questi non taglino mai realmente i ponti con l'industria di provenienza.
Per rispondere a queste questioni, alcuni gruppi per la trasparenza, ex funzionari pubblici e persino la Casa Bianca, stanno spingendo delle policies mirate a meglio proteggere l'interesse pubblico. L'amministrazioen Obama fatto i primi passi al riguardo, aumentando le restrizioni per i funzionari di nomina presidenziale.
Ora però, gruppi quali Public Citizen e Project on Government Oversight, puntano a qualcosa in più, a restringere ancor di più la revolving door, a partire da un aumento dello stipendio per alcuni funzionari pubblici sino a $400,000. Tra le policies proposte ci sono poi la richiesta alle agenzie di rendere pubbliche via web le riunioni con i lobbisti delle industrie e aumentare il periodo d- attualmente di un anno - di cooling off, il pempo cioè prima del quale un funzionario non può assumere un incarico in un'azienda privata precedentemente sottoposta al suo controllo.
La proposta più recente è di Sheila C. Bair: un bando a vita mirato ai regolatori, i quali non potrebbero andare a lavorare per le società sottoposte al loro controllo una volta cessati dalla carica. La Bair, che è un ex regolatore nel settore bancario che ha chiuso la revolving door, afferma che un divieto del genere potrebbe togliere ogni incentivo ai regolatori di fare favori a Wall Street. "Cambierebbe la mentalità dei regolatori", ha affermato la Bair, ex capo del Federal Deposit Insurance Corporation e ora senior adviser del Pew Charitable Trusts.
Al momento gli avvocati dell'accusa già sono sottopostio ad un bando a vita sui casi su cui hanno lavorato. Ma un eccesso di regole - dicono i critici della proposta - potrebbe impedire alla pubblica amministrazione dall'attrarre i migliori talenti.
L'obiettivo di Sheila Bair non è quello di eliminare la revolving door. Ma in ogni caso la sua idea potrebbe bloccare il percorso di carriera di molti avvocati nella S.E.C. Gli ultimi sei capi della S.E.C. dopo aver lasciato l'incarico sono andati a lavorare per grandi società quali JPMorgan Chase e Bank of America. Robert S. Khuzami, ex pubblico ministero federale occupatosi spesso di casi di terrorismo ma che per la SEC ha seguito una serie di questioni durante la crisi finanziaria quale Direttore della Divisione Enforcement, recentemente è diventato un socio da Kirkland & Ellis (grande studio legale specializzato in corporate and tax, NdT).
In un'intervista, Khuzami ha sottolineato come molti funzionari della S.E.C. fossero impiegati di carriera. Secondo uno studio del Government Accountability Office, il periodo medio di servizio di un funzionario S.E.C. prima di lasciare l'incarico è passato recentemente a una media di 13,5 anni nell'anno fiscale 2010 dagli 8,3 del 2006.
Certmanete, c'è un'altra scuola di pensiero che afferma che la revolving door rende più efficavce l'azione dei regolatori su Wall Street. Questo perché chiunque voglia accendere i riflettori sugli angoli bui dell'industria finbanziaria deve sapere dove guardare.
Quando la S.E.C. non ha notato i segnali della crisi finanziaria, l'autorità ha riconosciuto di non aver abbastanza esperienza del settore privato per riuscire a fermarne i comportamenti sbagliati. Un argomento che ricorda una frase del presidente Franklin D. Roosevelt, che scelse il finanziere Joseph P. Kennedy quale primo chairman della S.E.C. perché Kennedy “sapeva dove fossero sepolti i corpi”.
Khuzami, già avvocato della Deutsche Bank prima di andare alla S.E.C., ha adottato una filosofia simile. Dice di comprendere le preoccupazioni sulla revolving door, ma questiona sulla possibilità che questa possa compromettere le indagini. Infatti, ogni caso gestito dalla enforcement unit dell'autorità passa sotto il controllo commissioners della S.E.C. e di altre divisioni della stessa, oltre a a quello di dozzine di investigatori. “Alla S.E.C., nessuno può mettere mano inappropriatamente", dice Khuzami.
Al riguardo gli stdui esistenti fornisco opinioni divergenti. I funzionari della S.E.C. puntano uno studio dello scorso anno realizzato da un gruppo specializzato di commercialisti che ha messo in rislato come la revolving door abbia rafforzato il risultato dei controlli. Contrariamente al credo popolare, gli avvocati della S.E.C. tendono ad usare la linea dura proprio per mostrare le loro capaciotà a possibili futuri datori di lavoro. Il report inoltre non ha mostrato evidenze che studi legali con molti ex funzionari S.E.C. “potessero esercitare alcuna influenza sugli sforzi di enforcement in corso".
Dall'altra parte però, uno studio del Project on Government Oversight afferma che ex funzionari della S.E.C. sono riusciti ad ottenere risultati favvorevoli da parte dell'autorità. A mettere in rilievo queste preoccupazioni, lo studio cita la regolamentazione sul mercato delle valute e la gestione delle istanze contro JPMorgan Chase e UBS.
Un rimedio sarebbe quello della trasparenza,. Secondo l'organizzazione la S.E.C. dovrebbe postare delle dirette web dei meeting con avvocati e lobbisti, o fornire almeno un dettagliato rapporto degli stessi. Il gruppo chiede inoltre alla S.E.C. di fornire - nei due anni successivi all'abbandono dell'incarico - l'accesso online ai registri personali degli ex funzionari che interagiscono con l'autorità. Al momento questi documenti sono disponibili, ma solo dopo una richiesta di accesso attraverso il Freedom of Information Act.
“Visto che la S.E.C. fa già il lavoro di raccolta dati, perché non renderli pubblici online?" dice Michael Smallberg, un investigatore per il gruppo. “La trasparenza è la base per eliminare i conflitti di interessi". ma non l'unica. Smallberg e altri suggeriscono la restrizione delle regole che possono avere dei "buchi".
I dodici mesi di "cooling off" previsti per la S.E.C., come per altre agenzie e per il Congresso, è un naturale punto di partenza. Una legge del 1989 previene gli assistenti parlamentari dal fare lobbying per un anno sui loro ex datori. La S.E.C. e altre agenzie hanno adottato simili divieti, e alcune li hanno anche rafforzati. Ma, tipicamente, sono divieti che si applicano solo ai livelli top. o a quelli che guadagnano più di $155.000 all'anno. Ma il bando, secondo i "watchdogs" americani, dovrebbe essere esteso a tutti i funzionari pubblici, e portato a due anni.
La Casa Bianca ha imposto delle sue restrizioni. Nel primo giorno in carica, il presidente Obama ha emanato un executive order che vieta a tutti i funzionari di nomina presidenziale dal fare lobbying sull'amministrazione dopo averla lasciata, in pratica imponendo un bando di otto anni sui capi di S.E.C., F.D.I.C. e altre autorità di regolamentazione. Inoltre, i nominati debbono ricusarsi per almeno due anni da questioni legate - "direttamente o sostanzialmente legate" - ai lori ex clienti o datori di lavoro.
Mentre gruppi quali Public Citizen hanno esultato per la decisione di Obama, il timore è che al termine del secondo mandato presidenziale - gennaio 2017 - terminerà anche la vigenza dell'executive order. E con davanti poco più di tre anni, Public Citizen sta premendo sul Congresso perché questo converta l'order in legge. “Ha avuto un effetto fenomenale sulla qualità e l'integrità dell'Amministrazione" ha dichiarato Craig Holman, lobbista di Public Citizen, il cui report “Una questione di fiducia" ha posto le basi per l'executive order di Obama.
I watchdog groups affermano inoltre che salri più alti per gli alti funzionari potrebbero scoraggiare il passaggio attraverso la revolving door. Alcuni suggeriscono che i circa $100.000 di stipendio attuali di un funzionario dovrebbero salire a mezzo milione. Sheila Bair afferma di aver supportato l'idea che molti funzionari di controllo delle banche guadagnassero $400.000. L'altra sua idea, il bando a vita sui funzionari, va persino oltre. E' un piano senza precedenti, ispirato al programma del Foreign Service dello State Department per le carriere dei diplomatici. Una misura questa, secondo la Bair, che potrebbe eliminare l'idea che i regolatori sono al soldo delle banche, e rimuovere ogni incentivo ai regolatori stesi di "fare felice" Wall Street. "Vogliamo che entrino nelle bache con la testa libera", afferma.






































