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Corso in "Comunicazione e gestione delle relazioni istituzionali"
Scritto il 2008-09-24 da lobbyingitalia su Lobby & Poltrone

CORSO IN “COMUNICAZIONE E GESTIONE DELLE RELAZIONI ISTITUZIONALI”
XVII Edizione


Roma, 22 ottobre – 19 dicembre 2008


Presentazione ed obiettivi del Corso
Il Corso si propone di formare la nuova figura professionale dell’esperto in Relazioni Istituzionali. Un professionista che rappresenti gli interessi legittimi di imprese, associazioni, enti no profit presso le Istituzioni italiane, europee ed extraeuropee.Il processo formativo prevede un percorso didattico che, dopo l'acquisizione o il consolidamento di una snella ma necessaria impostazione teorica, svilupperà le abilità professionali del partecipante implementando le competenze con esercitazioni, project work e simulazioni.

Destinatari
Il Corso è rivolto a Laureati in discipline giuridiche, economiche e umanistiche, operatori del settore relazioni istituzionali e comunicazione, manager. E’ richiesta preferibilmente la conoscenza della lingua inglese.

Struttura e durata del corso
Il Corso è a numero chiuso per garantire la qualità delle attività didattiche ed il programma è di complessive 90 ore di formazione da svolgersi in 30 giornate con orario 17,00-20,00.


Borse di studio
Ai partecipanti ritenuti meritevoli, Running offre borse di studio sino ad un raggiungimento massimo del 50% della quota di partecipazione. Un’apposita commissione effettuerà a proprio insindacabile giudizio le assegnazioni delle riduzioni sulla base della valutazione dei curricula e dei risultati della prova di selezione.
Attestato di partecipazione
Al termine del percorso formativo i partecipanti che avranno frequentato almeno l’80% delle lezioni riceveranno l’ attestato di frequenza al Corso.
Stage
Running offre la possibilità di stage per chi paga la quota intera subordinatamente al superamento del processo di selezione presso le strutture stesse.
Per coloro che ottengono la borsa di studio Running promuove stage compatibilmente con la
disponibilità delle strutture ospitanti e subordinatamente al superamento del processo di selezione presso le strutture stesse.



Programma
AREA ISTITUZIONALE (30 ore)

Parlamento: organi e struttura
- Presidente
- Gruppi parlamentari
- Conferenza dei Presidenti di Gruppo
- Commissioni permanenti
- Comitato per la legislazione
- Commissioni bicamerali e d'inchiesta
- Commissioni miste
Attività parlamentare
- Rapporti tra poteri e organi dello Stato
- Cammino di una legge
- Decreti legge e decreti legislativi
- Elementi di Drafting legislativo
- Manovra di bilancio
- Leggi costituzionali e di modifica costituzionale
- Scioglimento e proroga delle Camere
- Attività di informazione, di indirizzo e di controllo del Parlamento: interrogazioni, interpellanze, mozioni, risoluzioni e ordini del giorno

Informatica giuridica
- Sistema di ricerca sul web della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica
- Consultazioni archivio storico delle leggi
- Ricerca di un testo di legge e di una proposta/disegno di legge, di un atto di sindacato ispettivo
- Introduzione ai siti dell'Unione Europea, per il diritto comunitario
- Pubblicità dei lavori parlamentari, banche dati di documentazione dell'attività legislativa
- Siti individuali di deputati, senatori e gruppi parlamentari
Parlamento, Regioni e Autonomie Locali
- Rapporti tra le fonti normative statali e regionali
- Riforma del Titolo V della Costituzione
- Testo Unico sull'ordinamento degli Enti Locali
- Conferenza di servizi e lo sportello unico per le attività produttive.
- Legge 150/2000 comunicazione pubblica. Il dovere di informazione della P.A.
- Semplificazione della documentazione amministrativa, il silenzio della PA
- Conferenza tra Stato, Enti Locali e Associazioni (ANCI, UPI, UNCEM)
Parlamento e Unione Europea
- Parlamento Europeo: organizzazione e funzionamento
- Commissione europea: funzionamento, attribuzione e poteri
- Consiglio Europeo: organizzazione interna, attribuzioni e poteri
- Legge comunitaria
- Potere legislativo dell'Unione: dalle direttive ai regolamenti
- Rapporti tra la normativa comunitaria e quella statale






Esercitazioni
- Progettazione di un testo legislativo e tecniche di redazione (Drafting)
- Emendamenti: come modificare ed integrare un testo legislativo
- Emendamenti alla manovra finanziaria; le regole di emendabilità; la copertura finanziaria
- Scrittura di atti di sindacato ispettivo: interrogazioni, interpellanze, mozioni e risoluzioni
AREA RELAZIONI ISTITUZIONALI ED ATTIVITA’ DI LOBBYING (60 ore)
Scenario politico istituzionale in Italia: attività di lobbying
- Tecniche di influenza e strumenti di azione - Le Relazioni Istituzionali
- Esercitazione

Rappresentazione organizzata in Italia
- Lo scenario politico istituzionale prima degli anni 90
- Disciplina dell'attività di lobby in Italia: norma e proposte di legge al Parlamento Italiano
- Strumenti di azione e tecniche di influenza nei confronti di Parlamento, Governo, PA

Mappature di decisori e influenti
- Policy brief, coalition building, legislative drafting
- Come si costruisce una strategia di lobbying e pubblic affairs
- Analisi ragionata di esperienze di organizzazione e gestione di un piano di lobbying

Metodologia applicata alle attività di relazioni istituzionali
- Monitoraggio istituzionale: strumento di analisi e di raccolta di informazioni tecnico- giuridiche
- Esercitazione

Mercato globale e competitività internazionale
- Esperienze di potere e sistema economico
- Modelli vincenti di organizzazione
- Il caso Reti

Il ruolo delleLobbies in America
- Sistema delle lobby presso l’Unione Europea
- Sistema delle lobby negli Stati Uniti
- Differenze tra la lobby in Italia e quella negli Stati Uniti e nell’Unione Europea

Il ruolo delleLobbies a Bruxelles
- Strumenti
- Occasioni di intervento
- I diversi attori della UE:lobbisti, consultancies, uffici delle regioni, think thank
- Differenzein termini legislativi-regolamentaridelle lobbies UErispetto a quelle italiane

Progetto di Public Affairs
- Breve introduzione di scenario e delle definizioni di riferimento.
- Cosa è un progetto di lobbying e public affairs.


- Gli strumenti: dall'analisi dello scenario alla formulazione dei testi legislativi
- Case history: un'analisi ragionata della definizione e gestione di un progetto di lobbying e public
affairs.

Esercitazioni
- Monitoraggio istituzionale
- Redigere un position paper
- Esercitazione pratica di un caso di lobbying

Case History
- Durante il Corso verranno presentate 2 Case History: le relazioni istituzionali in un azienda
privata e in una Onlus

Social networking
- La società delle reti, il networking
- Potere delle reti tecnologiche
- Strategie d'azienda e leadership sulle reti
- Fare lobby nel mondo del web 2.0

Focus UK

Focus Spagna

Public speaking
- La comunicazione non verbale: il gesto, il corpo e lo sguardo
- L’allontanamento progressivo dal testo scritto
- L’uso della scaletta nella comunicazione
- Il pubblico: a chi parlo?
- Esercitazioni e simulazioni

Docenti
Sono intervenuti nella precedente edizione del Corso i seguenti docenti:

Giovanni Aliverti, Relazioni Istituzionali IBM
Emanuele Calvario, Relazioni istituzionali reti S.p.A
Luigi Ciaurro, Direttore del servizio del personale del Senato
Stefano Colarieti, Direttore Generale Running
Nicolò De Salvo, Consigliere Parlamentare del Servizio per la qualità degli atti normativi del Senato
Vittorio Ferla, Relazioni Istituzionali Cittadinanzattiva
Luigi Ferrata, Consulente Reti S.p.A
Nigel Gardner, socio fondatore della società GPlus
Annalisa Ghiribelli, Specialista Amministrativo
Edoardo Giardino, Docente di governo locale e diritto degli enti locali l’ Università Lumsa
Leonardo Iacovelli, Responsabile innovazioni e tecnologie Reti S.p.A
Alfonso Lopez, Direttore Reti Espanà
Lorenzo Mezzadri, Professore di Psicologia Aeronautica ed Aerospaziale presso l’Università la Sapienza Manlio Massei, Funzionario presso il Parlamento Europeo
Massimo Micucci, Presidente Reti S.p.A
Sara Morisani, Ufficio Legislativo Fiat Group
Roberto Paglialonga, Consulente Reti S.p.A
Mario Panizza, Consulente informatico della Camera dei Deputati
Carmen Ramon, Consulente Reti Espanà
Carlos Venti,Responsabile Rapporti Istituzionali –Telecom Italia
Saveria Sechi, Ufficio economico Gruppo Parlamentare Camera dei Deputati
Riccardo Tessari, Reti Media Affairs



Materiale didattico
Durante le lezioni verrà distribuito del materiale didattico necessario per una migliore comprensione degli argomenti.

Informazioni generali sui Corsi:

Sede
Palazzo Grazioli, via del Plebiscito 102, 00186 Roma

Quota di partecipazione
2.500,00 Euro + IVA

Modalità di pagamento
Le quote possono essere versate tramite:
1. Contanti
2. Assegno intestato a Running S.r.l. Socio unico
3. Bonifico Bancario – indicante gli estremi del partecipante e il titolo del Corso- a favore di:
Running S.r.l. Socio unico

c/o Monte dei Paschi di Siena, Agenzia Roma sede c/c n. 92286,82
( IBAN: IT88E0103003200000009228682)



Contatti
Per informazioni, contattare:

Dott. Stefano Ragugini
e mail: [email protected]
Via dell’Esquilino 38 - 00185 Roma
tel. 06-45478253fax 06-45478285

Dott. Sergio Milano
e mail: [email protected]
Via dell’Esquilino 38 - 00185 Roma
tel. 06-45478253fax 06-45478285










Calendario del Corso

mercoledì 22 ottobre

ore 17:00 – 20:00

giovedì 23 ottobre 2008

ore 17:00 – 20:00

venerdì 24 ottobre 2008

ore 17:00 – 20:00

martedì 28 ottobre 2008

ore 17:00 – 20:00

mercoledì 29 ottobre 2008

ore 17:00 – 20:00

giovedì 30 ottobre 2008

ore 17:00 – 20:00

venerdì 31 ottobre 2008

ore 17:00 – 20:00

lunedì 3 novembre 2008

ore 17:00 – 20:00

martedì 4 novembre 2008

ore 17:00 – 20:00

mercoledì 5 novembre 2008

ore 17:00 – 20:00

mercoledì 12 novembre 2008

ore 17:00 – 20:00

giovedì 13 novembre 2008

ore 17:00 – 20:00

venerdì 14 novembre 2008

ore 17:00 – 20:00

mercoledì 19 novembre 2008

ore 17:00 – 20:00

giovedì 20 novembre 2008

ore 17:00 – 20:00

venerdì 21 novembre 2008

ore 17:00 – 20:00

mercoledì 26 novembre 2008

ore 17:00 – 20:00

giovedì 27 novembre 2008

ore 17:00 – 20:00

venerdì 28 novembre 2008

ore 17:00 – 20:00

mercoledì 3 dicembre 2008

ore 17:00 – 20:00

giovedì 4 dicembre 2008

ore 17:00 – 20:00

venerdì 5 dicembre 2008

ore 17:00 – 20:00

mercoledì 10 dicembre 2008

ore 17:00 – 20:00

giovedì 11 dicembre 2008

ore 17:00 – 20:00

venerdì 12 dicembre 2008

ore 17:00 – 20:00

lunedì 15 dicembre 2008

ore 17:00 – 20:00

martedì 16 dicembre 2008

ore 17:00 – 20:00

mercoledì 17 dicembre 2008

ore 17:00 – 20:00

giovedì 18 dicembre 2008

ore 17:00 – 20:00

venerdì 19 dicembre 2008

ore 17:00 – 20:00







































Manuela Indraccolo

La normativa austriaca si concentra sui consulenti di lobbying e le imprese, fornendo meno obblighi di comunicazione a gruppi professionali e pubblici, e quasi nessun requisito per le parti socialiNel luglio 2012 l'Austria ha approvato il suo primo atto legislativo volto a disciplinare il rapporto tra gruppi di interesse e titolari di cariche pubbliche. Criticità della normativa sono proprio le definizioni di lobbista e di attività di lobbying. Per quanto riguarda la prima, abbiamo un elenco approssimativo di soggetti non facilmente determinabili (questo spalancherebbe le porte ai faccendieri della politica); invece la seconda viene indicata come “contatto organizzato e strutturato con titolari di cariche pubbliche finalizzati ad influenzare il processo decisionale nell’interesse di un committente”, senza specificare cosa si intende per “influenzare” il processo decisionale, un termine che l’opinione pubblica potrebbe facilmente ricondurre ad atti di malaffare. Positiva la presenza di un registro elettronico con i dati facilmente accessibili a tutti; elemento che però contraddistingue la normativa è la presenza di una co-responsabilità tra chi svolge attività di lobbying e il committente, dopo che siano stati accertati inadempimenti inerenti gli obblighi di registrazione e successivi aggiornamenti.La normativa è stata inoltre analizzata secondo un sistema empirico, che ha permesso di valutare ogni elemento della regolamentazione sulla base di una scala di valori. Applicando la metodologia sviluppata dal Centre of Public Integrity (CPI), i ricercatori suggeriscono che la regolamentazione possa essere caratterizzata da diversi livelli di rigorosità, che essi definiscono come robustezza. Secondo il livello di robustezza, le leggi di lobbying possono essere classificate in bassa, media e alta regolamentazione (Chari et al 2010:.Ch. 4). Su questa base è stata analizzata la normativa sul lobbying austriaca[1].La normativa austriacaSecondo le disposizioni della normativa austriaca, i lobbisti hanno esigenze diverse a seconda della natura degli interessi che essi rappresentano. In realtà, i lobbisti professionisti, i lobbisti  interni che lavorano per le imprese, le associazioni professionali, i gruppi pubblici e le parti sociali sono soggetti a disposizioni diverse. Gli obblighi di informativa, le regole e le sanzioni sono più severe per i primi (in ordine decrescente) e più leggere per gli ultimi. Di conseguenza, il livello di solidità è, per esempio, più elevato per i lobbisti professionisti e i lobbisti interni, e inferiore per le associazioni professionali, i gruppi pubblici e le parti sociali. La normativa austriaca del 2012 ha istituito un registro obbligatorio e un insieme formale di regole tra cui i requisiti di registrazione, alcuni requisiti informativi di spesa e le sanzioni in caso di inadempienza.La definizione di lobbistal'articolo 4 della legge introduce una serie di definizioni volta a chiarire il concetto di attività di lobbying, stabilendo i confini di applicazione della normativa. La normativa riguarda società di consulenza di lobbying (Lobbying Agenturen), gruppi aziendali (Unternehmenslobbyisten), gruppi professionali (Kammern) e gruppi pubblici (Verbände). Tutti i rappresentanti di interesse assunti da questi attori sono sottoposti alle regole stabilite quando si cerca di influenzare titolari di cariche pubbliche.L’attività di lobbyingAlla luce di queste categorie di attori, l’attività di lobbying è definita come: "qualsiasi contatto organizzato e strutturato con titolari di cariche pubbliche finalizzati ad influenzare il processo decisionale nell'interesse di un committente" (articolo 4, paragrafo 1; 2012). La normativa riguarda sia l’organo legislativo che quello esecutivo, compreso anche  il personale burocratico e titolari di cariche pubbliche di enti territoriali. Nonostante la vasta copertura delle regole, la legge presenta una vasta gamma di eccezioni. In realtà, i gruppi di interesse religioso e territoriali  e gli studi legali sono esentati. Le parti sociali sono sottoposti a una serie limitata di requisiti di registrazione, prevista inoltre l'esenzione dalle disposizioni in materia di sanzioni e di accumulo di ruolo (articolo 2, paragrafo 2-4).Procedure di iscrizione individualeIl regolamento stabilisce differenti requisiti di registrazione in base alla natura del gruppo di interesse. La sezione A (suddivisa in A1 e A2) è dedicata alla consulenza di lobbying. La sezione B ai lobbisti interni delle imprese, mentre, rispettivamente, la sezione C e D alle associazioni professionali e gruppi di interesse pubblico. Le parti sociali sono soggetti a disposizioni particolari. Nella sezione A le consulenze di lobbying e i consulenti devono registrarsi prima di stabilire i contatti con titolari di cariche pubbliche, fornendo le seguenti informazioni sulla società di lobbying: nome, numero di impresa, indirizzo, sito web e inizio dell'esercizio sociale. Si richiedono anche una breve descrizione delle attività e la missione della società. Inoltre, la società di lobbying deve adottare un codice di condotta interno, dichiarare il volume delle operazioni del precedente esercizio finanziario, rivelare il numero di contratti di lobbying accettati e fornire il nome e la data di nascita dei lobbisti.Nella sezione A2 i consulenti di lobbying devono rivelare i loro contratti di lobbying dichiarando il nome, il numero di impresa, l'indirizzo, il sito e l’inizio dell’anno di attività  sia del committente che del cliente. L'oggetto del contratto di lobbying deve essere dichiarato. La sezione A2 non è pubblica, il Ministro della Giustizia ha accesso esclusivo alle informazioni. Le terze parti sono autorizzate ad avere accesso a questi dati con il consenso precedente dal committente e del consulente. La sezione B richiede ai lobbisti interni delle imprese di registrarsi prima di stabilire contatti con titolari di cariche pubbliche, fornendo i seguenti dati: il nome della società, il numero di impresa, indirizzo, sito web e inizio dell’anno finanziario, una breve descrizione delle attività e la missione della società, il nome e la data di nascita dei lobbisti. Le imprese devono anche rivelare i costi connessi all'attività di lobbying nel corso dell'esercizio precedente, se questi superano l'importo di 100.000 €. Le imprese devono adottare un codice di condotta interno per i lobbisti interni.Nelle sezioni C e D si richiede  alle associazioni professionali e alle associazioni di interesse pubblico la registrazione prima di stabilire i contatti con titolari di cariche pubbliche, fornendo i seguenti dati: il nome, l'indirizzo e il sito web dell'organizzazione, il numero di  rappresentanti di interessi che sono attivi e una stima delle spese relative alla attività di rappresentanza di interessi. Contrariamente alle consulenze di lobby e ai lobbisti interni delle imprese, le associazioni professionali e le associazioni di interesse pubblico non sono tenuti a fornire ogni tipo di informazione personale. I requisiti di registrazione si limitano alla fornitura di informazioni di carattere generale e di contatto dell'associazione. Ciò rappresenta una grande differenza in termini di trasparenza, in quanto i consulenti di  lobbying e le imprese devono rivelare una quantità superiore di dati.Rendicontazione delle spese e dei clientiIl regolamento non comporta la regolare presentazione di rapporti di spesa.  I consulenti di lobbying devono indicare il volume annuo di vendite relative alle attività di lobbying sotto sezione A1 e le imprese devono dichiarare se i costi relativi alla lobbying superano i 100.000 € di cui alla sezione B.Archiviazione elettronica e accesso pubblico al registroIl Ministero della Giustizia Austriaco, che rappresenta l'autorità competente, fornisce ai gruppi di interesse e consulenti la registrazione on line. L’accesso al registro è pubblico per le sezioni A1, B, C e D. La sezione A2 contenente informazioni sul contratto di lobbying tra committenti e consulenti è consultabile solo dal Ministero della Giustizia. L'accesso a questa sezione è esteso ad altre parti previa autorizzazione dei dichiaranti. Tale esenzione è legittimata dal legislatore attraverso la necessità di proteggere la privacy e gli interessi economici dei clienti, che possono soffrire potenziali perdite economiche dalla diffusione di informazioni.SanzioniL'Autorità competente è rappresentata dal Ministero della Giustizia, che ha il potere di imporre sanzioni. Chi svolge attività di lobbying senza essere registrato incorre in sanzioni pecuniarie di € 20.000 o € 60.000 per reiterazione. Le sanzioni per il mancato rispetto delle regole sono di € 10.000 o € 20.000 per reiterazione. Queste si applicano anche ai committenti, che sono co-responsabili per garantire la corretta manutenzione delle informazioni registrate. Il Ministro della Giustizia ha, inoltre, il potere di cancellare i dichiaranti dal registro in caso di non conformità o comportamenti scorretti. La cancellazione preclude ai lobbisti la registrazione per tre anni. Da sottolineare che disposizioni speciali  esentano le parti sociali dall'applicazione delle sanzioni. Questa particolare disposizione riduce drasticamente il campo di applicazione della normativa in termini di responsabilità quando si tratta di attività svolte dalle parti sociali.Le revolving-doorsIl legislatore ha deciso di tenere la questione revolving-door non regolamentata. Tuttavia, la legislazione tratta l’ipotesi di cumulo di ruoli. L'articolo 8 stabilisce l'incompatibilità tra lo status di titolare di carica pubblica e lobbista professionale. La scelta del legislatore è stata guidata dalla disposizione “cash-for-law” e dalla vicenda Telekom[2], che sottolineano il conflitto di interessi tra i due ruoli. Il campo di applicazione della disposizione revolving-door è comunque limitata. Date le esenzioni previste dalla legge, questo articolo riguarda solo una categoria limitata di lobbisti. Essa non si applica ai gruppi di lobbying interni, e rappresentanti di interessi di associazioni professionali, gruppi pubblici e le parti sociali. Il cumulo di ruoli di parlamentare e rappresentante di interessi di associazioni di imprese o sindacati è molto comune in Austria. Estendere tale disposizione alle parti sociali avrebbe potuto colpire molti membri del Parlamento.Conclusioni: trasparenza e partecipazione nella regolamentazione austriacaIn sintesi, Le diverse sezioni A, B, C e D hanno evidenziato la presenza di una variazione della rigidità della normativa tra i tipi di gruppi di interesse in termini di quantità di informazione che deve essere presentata. L'indice CPI è costruito applicando un punteggio su 48 domande sulle dimensioni di cui sopra[3]. L’indice è dato da una scala che va da 1 punto (robustezza minima) a 100 (robustezza massima). In altre parole, quanto più la legge di lobbying è vicina a 100, più robusta è la legislazione. Questa procedura è stata fatta per le sezioni A, B, C e D più per le disposizioni in materia di parti sociali. Come mostra la tabella 1, la legge di lobbying Austriaca è caratterizzata da una variazione di robustezza a seconda del tipo di gruppo di interesse.[4]Secondo la classificazione, la legislazione è medio-regolata nelle sezioni A e B sulla consulenza di lobbying e attori aziendali; e basso-regolata nella sezione C (associazioni di categoria) e D (gruppi pubblici), incluse le disposizioni in materia di parti sociali. In particolare, il divario di robustezza in termini di punteggio CPI tra le sezioni C e D e le disposizioni in materia di parti sociali è particolarmente grande (17 punti), il che significa che le disposizioni in materia di parti sociali garantiscono livelli sistematicamente più bassi di trasparenza e responsabilità rispetto alle altre sezioni. Esempi simili si possono trovare negli Stati Uniti e nella regolamentazione Canadese. Punteggio CPIClassificazione perChari et al.Sezione A  -Consulenti di lobbying32Medio-regolataSezione B – Lobbisti interni di azienda30Medio-regolataSezione C – Associazioni Professionali29Basso-regolataSezione D – Gruppi Pubblici29Basso-regolataParti Sociali17Basso-regolata  A cura di Francesco Rossi, studente del Laboratorio di Teorie e Tecniche del Lobbying Istituzionale, dipartimento di Giurisprudenza, LUMSA - Roma[1] Lobbyists, Governments and Public Trust, Volume 3 Implementing the OECD Principles for Transparency and Integrity in Lobbying[2] Gli scandali hanno colpito la politica austriaca nel 2011. Questi hanno coinvolto il MEP Ernst Strasser, scoperto ad accettare tangenti in cambio di promuovere una legislazione al Parlamento europeo (cash for law).  Sono stati dichiarati colpevoli politici e lobbisti per aver intascato fondi di dubbia provenienza relativamente al business della società Telekom Austria.[3] Domande relative alla disciplina della registrazione individuale,metodi di registrazione, rivelazione spese individuali, grado di trasparenza verso il pubblico.[4] Investigating lobbying laws Austria

Mondo - Lobbyingitalia

Riceviamo e pubblichiamo con piacere l'iniziativa di RunningDa Bruxelles a Washington l'attività dei lobbisti è normata e trasparente mentre in Italia la parola lobby continua ad avere un'accezione negativa. Ecco perché Reti apre agli studenti e ai giornalisti le sue stanze, sarà possibile comprendere come lavorano i professionisti del settoreSi scrive #OpenLobby, si legge trasparenza. Per la prima volta una società di lobbying apre le sue porte per dimostrare che il lobbista non è un mestiere oscuro.“Venite a conoscerci” afferma Giusi Gallotto, 36 anni, amministratore unico di Reti, “C’è una generazione nuova di lobbisti e comunicatori pubblici che aspira ad avere più trasparenza e riconoscimento. Far emergere gli interessi alla luce del sole serve a rendere i cittadini informati e la politica più consapevole delle sua responsabilità”.Per questo motivo giovedì 26 maggio il personale di Reti e Running Academy (una media di 35 anni, ed il 50% di donne) accoglierà studenti universitari e giornalisti nella sede in via degli Scialoja 18 a Roma.I partecipanti avranno l’opportunità di “vivere” la giornata tipo del lobbista all’interno delle “stanze” di una delle maggiori aziende di public affairs in Italia, di scoprire quali sono le tecniche per costruire un network di relazioni, di comprendere come si fa monitoraggio delle istituzioni e come si interviene, in piena trasparenza, sui processi decisionali.#OpenLobby è un appuntamento formativo ed informativo per apprendere dai consulenti di Reti come si rappresentano gli interessi delle aziende italiane e internazionali che operano in Italia e nell'Unione Europea.

Imprese - Lobbyingitalia

Lo scandalo ha messo in risalto l’immobilismo del Parlamento sulla regolamentazione delle lobby e del conflitto d’interessiScoppia il caso Guidi e la mancata regolamentazione dell’attività di lobby torna alla ribalta del dibattito politico e con essa anche la riforma delle norme in materia di conflitto di interessi.Il testo base sulle lobby (S. 1522 e conn.) giace da mesi in commissione Affari Costituzionali al Senato dove è stato continuamente posticipato il termine per la presentazione degli emendamenti senza poi fare alcun passo avanti. Circa un mese fa era stata avanzata l’ipotesi di trasferirlo direttamente all’interno del disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza (S. 2085), per consentirne un’accelerazione dell’iter, ma l’ipotesi è tramontata pare definitivamente.Alla fine di febbraio, invece, la Camera ha approvato in prima lettura una proposta di legge volta a superare l’attuale e contestatissima legge in materia di conflitto di interessi, emanata sotto il governo Berlusconi (C.275 e abb.). Il provvedimento, inoltrato all’altro ramo del Parlamento, non è ancora ancora calendarizzato.Ci si interroga adesso, di fronte alle vicende che hanno portato alle dimissioni del ministro dello Sviluppo economico, cosa sarebbe successo se questi due provvedimenti fossero già diventati legge.Se fosse stato operativo il registro di chi svolge attività di lobbying, il compagno della ex ministro Federica Guidi avrebbe dovuto e potuto esservi regolarmente iscritto ed avrebbe dovuto dichiarare in maniera trasparente i suoi scopi professionali e i suoi clienti. In questo caso il conflitto d’interessi sarebbe stato immediatamente evidente e, di conseguenza, sarebbe stato molto difficile coprire i motivi che hanno portato l’emendamento sotto i riflettori dei media.Il riconoscimento ed una buona regolamentazione delle lobby e norme chiare ed inequivocabili in materia di conflitto di interessi, potrebbero per il futuro impedire che clientelismo e nepotismo si instaurino in un sottobosco di opacità in cui è lecito far passare leggi in virtù di un’amicizia e non di un interesse pubblico.Fonte: Polit'xhttp://goo.gl/922bUZ

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