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Guerra M5S ai lobbisti, Fraccaro: “Espulso Tivelli. La Camera non rinnova il contratto”
Scritto il 2014-01-22 da Franco Spicciariello su Italia

L'ex consigliere parlamentare era stato scoperto mentre esultava per aver influenzato un emendamento. Montecitorio ha deciso di sospendere il rapporto di collaborazione con l'uomo con una lettera che ilfattoquotidiano.it pubblica. I 5 Stelle: "Ora cambio regolamento e registro lobby in Parlamento". L'ex funzionario replica: "Con tutto il rispetto, non è vero"

La Camera ha revocato “il badge per l’ingresso” a Montecitorio ad un ex consigliere parlamentare “intercettato come lobbista” dal Movimento 5 Stelle. “Per la prima volta è stato espulso un lobbista dalla Camera. Ora stop a tutte le tessere in bianco”, esulta Riccardo Fraccaro membro dell’ufficio di presidenza di Montecitorio.

La polemica era cominciata poco prima di Natale con la denuncia partita dai banchi dei grillini che avevano intercettato alcuni discorsi di Luigi Tivelli. Secondo quanto verificato in seguito, si era scoperto che si trattava di un pensionato d’oro della Camera con un contratto di consulenza gratuito.

Questo è solo il primo passo”, aggiunge al fattoquotidiano.it Fraccaro, “abbiamo chiesto al Comitato per la sicurezza di cambiare il regolamento e prevedere che i lobbisti non abbiano cartellini in bianco per entrare in Parlamento”. Gli esterni che hanno la possibilità di accedere a Montecitorio sono circa 2000. “I permessi concessi si dividono in giornalieri e permanenti. La cosa più grave è che ci sono una quantità di badge forfettari che vengono dati a Confindustria e ai sindacati. Loro poi ne dispongono come vogliono e fanno entrare i loro uomini senza problemi. Questo non può succedere in un Paese civile. Il modello a cui dobbiamo aspirare è quello europeo: i lobbisti non vanno eliminati ma semplicemente regolamentati”.

Lo stesso Tivelli, tuttavia, replica:

Con tutto il rispetto per la loro perseverante determinazione, credo che non sia certo vero che per la prima volta sia stato espulso un lobbista. La fattispecie è un’altra. In primo luogo non c’è il lobbista. Forse, invece, per la prima volta un ex funzionario parlamentare, che aveva un incarico a titolo gratuito nell’amministrazione ha ritenuto doveroso dimettersi per senso di responsabilità istituzionale e pur avendo chiarito alla stampa il vero senso di una telefonata registrata abusivamente”. “Non potevo concepire che la mia persona fosse strumentalizzata a fini di lotta politica ed addirittura nell’Aula di Montecitorio – conclude Tivelli – Spero che questa vicenda che mi ha comportato grande amarezza e che pensavo chiusa, si chiuda una volta per tutte”.

Nella lettera con cui la Camera ha deciso di revocargli il badge, che porta la data del 13 gennaio, si legge: “Il giorno 21 dicembre 2013, in relazione ad articoli di stampa e ad interventi svolti in Aula nel corso dell’esame del disegno di legge di Stabilità, l’Amministrazione ha ritenuto che non vi fossero più le condizioni per proseguire il rapporto di collaborazione, sicché nella stessa giornata si è preso atto della rinuncia da parte dell’interessato alla prosecuzione di tale rapporto”. “Sono state pertanto immediatamente poste in essere – si legge ancora – le attività amministrative conseguenti alla cessazione del rapporto: è stato disabilitato l’apposito badge per l’ingresso alla Camera; è stato revocato il permesso di parcheggio a pagamento di un ciclomotore presso l’area di via della Missione; è stata disposta, secondo le modalità previste dalla disciplina interna, la disattivazione della casella di posta elettronica; è stata attivata la procedura di voltura dell’utenza telefonica on net, che era abilitata esclusivamente alle chiamate verso i numeri della rete Camera dei deputati”.

La stanza – si legge ancora – ubicata nel complesso di vicolo Valdina, precedentemente utilizzata dal dott. Tivelli nel quadro della sua collaborazione, era stata già destinata ad altro utilizzo a far data dal 17 settembre 2013 nell’ambito del processo di riallocazione e ottimizzazione degli spazi”.

Nello stesso “promemoria” dell’Ufficio affari generali della Camera si ricorda che Tivelli nel 2007 aveva avuto l’incarico del Regolamento dei servizi e del personali di “Attività di studio e proposta in materia di progetti e di iniziative culturali e di comunicazione istituzionale” e nel 2008 quello di segreteria del comitato per la comunicazione e l’informazione esterna. Il 1 gennaio 2012 poi, ormai pensionato, gli era stato attivato un rapporto “di collaborazione a tempo indeterminato e a titolo interamente gratuito per lo svolgimento di attività di analisi, studio e ricerca per nuovi progetti culturali, per il quale non è stata corrisposta alcuna somma né a titolo di indennità, né a titolo di rimborso spese”.

Vai alla lettera della Camera dei Deputati

Fonte: Il Fatto Quotidiano

Parla Morbelli, responsabile relazioni esterne di Open Gate Italia. «Ma quali interessi oscuri. Noi portiamo le istanze dei nostri clienti al decisore, non vendiamo relazioni. Le regole a Montecitorio? Si poteva fare di più. Serve una legge, i primi a volere chiarezza siamo noi lobbisti»«Siamo lobbisti, non faccendieri. Finalmente alla Camera ci sarà più trasparenza, ma stiamo ancora aspettando una legge nazionale con regole certe». Andrea Morbelli è il responsabile del settore relazioni istituzionali di Open Gate Italia, una delle principali realtà del settore. Tra i suoi clienti, presenti e passati, figurano multinazionali come HP, Enel Open Fiber, le Acciaierie di Terni, l’associazione nazionale industrie cinematografiche, ma anche la società calcistica della Roma. A sentire lui, la regolamentazione approvata a Montecitorio sull’attività dei lobbisti è una buona notizia.Morbelli, partiamo dal suo lavoro. È corretto dire che i lobbisti rappresentano interessi particolari e costruiscono reti di relazioni con il decisore pubblico?Facciamo chiarezza. Il lobbista non crea relazioni, porta contenuti al decisore pubblico. Si discute di un provvedimento? Noi rappresentiamo le istanze dei nostri clienti, siano aziende o associazioni. E così portiamo anche il loro know how. Perché il decisore non può essere onnisciente: per regolare un settore deve prima avere gli strumenti che gli permettono di farlo. Ma non vendiamo relazioni, non siamo faccendieri. Oggi diverse multinazionali e associazioni di categoria possono già entrare alla Camera con un badge che viene rilasciato a discrezione del questore. Non c’è alcun criterio. Se la nuova regolamentazione azzera tutto e autorizza l’accesso solo a chi si registra sarà un dato positivo Da ieri alla Camera c'è una nuova regolamentazione della “attività di rappresentanza di interessi”.Ci sarà un pubblico registro dei lobbisti che entrano a Montecitorio. Come cambia il vostro lavoro?È un primo passo. Adesso spettano alla Presidenza ulteriori disposizioni per stabilire le modalità di accesso nel Palazzo. La nostra posizione è semplice: siamo a favore se esisterà un registro valido per tutti. Oggi diverse multinazionali e associazioni di categoria possono già entrare alla Camera con un badge che viene rilasciato a discrezione del questore. Non c’è alcun criterio. Se la nuova regolamentazione azzera tutto e autorizza l’accesso solo a chi si registra sarà un dato positivo. Altrimenti si rischia di reiterare il dislivello attuale. Dove qualcuno può entrare quando vuole e altri devono chiedere il permesso. La regolamentazione prevede anche che i lobbisti pubblichino un resoconto delle proprie attività nel Palazzo. Bene, noi siamo per la totale trasparenza. Meglio ancora se viene sanzionato chi non dichiara tutto, magari privandolo della possibilità di entrare alla Camera. Inizialmente si era anche ipotizzato di rendere pubbliche le spese sostenute da ciascuno nell’ambito della propria attività. Questa disposizione è stata tolta, io l’avrei lasciata. Gli ex parlamentari che diventano portatori di interessi, invece, dovranno attendere un anno prima di potersi iscrivere al registro. Anche se potranno continuare a entrare a Montecitorio in qualità di ex. Nel mondo succede così, non è uno scandalo. Chi è stato decisore pubblico può diventare un lobbista. Ma la norma così com'è scritta può essere sicuramente aggirata, questo è vero. Spesso si parla del lobbista come di un rappresentante di interessi oscuri, pronto a elargire mazzette… Ma questi sono traffichini, non lobbisti. Il nostro è un lavoro serio, proprio per questo vogliamo farlo in tutta trasparenzaInsomma, lei è soddisfatto delle nuove disposizioni?Ripeto, è un primo passo. Se ci fosse una legge nazionale con regole certe sarebbe ancora meglio. Si parla tanto di trasparenza, ma è evidente che qualche abuso esiste.Le cronache parlamentari raccontano spesso di strani personaggi che si aggirano tra le commissioni ed emendamenti infilati all’ultimo da anonime manine...Gli abusi esistono, certo. Anche per questo chiediamo norme chiare. Se la nostra attività avvenisse alla luce del sole non ci sarebbe nulla di male. Ognuno deve essere libero di portare il proprio contributo al decisore. E lui, a sua volta, deve essere libero di legiferare in autonomia. Oggi siamo noi i primi a pagarne le conseguenze. Spesso si parla del lobbista come di un rappresentante di interessi oscuri, pronto a elargire mazzette… Ma questi sono traffichini, non lobbisti. Il nostro è un lavoro serio, proprio per questo vogliamo farlo in tutta trasparenza.Fonte: Marco Sarti, Linkiesta

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IL RELATORE PISICCHIO: MODELLO UE, RIGUARDERÀ TUTTI I RESPONSABILI RAPPORTI ISTITUZIONALI (Public Policy) Il regolamento dell'attività di lobbying della Camera approvato ieri sera dalla Giunta del regolamento è entrato subito in vigore? Ci sarà un periodo di transizione? Le nuove regole varranno solo per questa legislatura? A chi si applicheranno veramente le nuove norme? Da Montecitorio fanno sapere che, per il momento, un lobbista che entrasse oggi alla Camera non dovrebbe sottoporsi a nessun nuovo adempimento in più rispetto a ieri. Infatti, pur essendo formalmente in vigore, affinché il nuovo regolamento venga applicato saranno necessari alcuni giorni. Da Montecitorio spiegano che da ieri sera gli uffici si sono messi subito all'opera affinché il nuovo regolamento diventi operativo tra qualche giorno.Ad ogni modo sarà necessaria una nuova riunione dell'Ufficio di presidenza, perché - secondo quanto prevede il regolamento - quest'organo dovrà stabilire "le ulteriori disposizioni relative all'iscrizione e alla tenuta del registro nonché alle modalità di accesso alla Camera dei deputati dei soggetti iscritti nel registro e all'eventuale individuazione di locali e attrezzature per favorire l'esplicazione della loro attività". Nella stessa riunione verranno sciolti tutti i nodi relativi ai vari adempimenti come, per esempio, quello relativo alla sicurezza. Tutti gli aggiornamenti sulle novità riguardanti il registro e l'attuazione del regolamento saranno pubblicate sul sito internet. Inoltre dalla Camera spiegano che il nuovo regolamento, pur essendo stato approvato in via sperimentale, varrà non solo per questa legislatura ma anche per le prossime. Nel corso della seduta della Giunta del regolamento di ieri sera un lungo dibattito ha riguardato l'emendamento del Pd che ha aggiunto l'avverbio "professionalmente" alla definizione dell'attività di lobbying.Il relatore Pino Pisicchio spiega a Public Policy che le nuove regole "si basano sul modello del Parlamento europeo, quindi varranno per tutti quei soggetti che svolgono la loro attività in maniera non occasionale ma professionale". Dunque agenzie di lobbying e lobbisti interni alle aziende ma anche, sintetizza Pisicchio, "tutti i responsabili dei rapporti istituzionali".NASCE IL REGISTRO DELLE LOBBYIl registro delle lobby sarà istituito presso l'Ufficio di presidenza della Camera e riguarderà "i soggetti che svolgono professionalmente attività di rappresentanza di interessi nei confronti dei deputati". Il registro è pubblicato sul sito internet della Camera ed è puntualmente aggiornato in relazione alle modifiche intervenute.DEFINIZIONE DI LOBBYING"Per attività di rappresentanza di interessi si intende ogni attività svolta nelle sedi della Camera dei deputati professionalmente" attraverso "proposte, richieste, suggerimenti, studi, ricerche, analisi e qualsiasi altra iniziativa o comunicazione orale e scritta, intesa a perseguire interessi leciti propri o di terzi nei confronti dei membri della Camera dei deputati". Il regolamento precisa che "non costituiscono attività di rappresentanza di interessi le dichiarazioni rese e il materiale depositato nel corso di audizioni dinanzi alle commissioni e ai comitati parlamentari".ISCRIZIONE AL REGISTROIn caso di persone fisiche il lobbista dovrà indicare: dati anagrafici e domicilio professionale. Se l'attività di rappresentanza d'interessi è svolta da un soggetto giuridico diverso da una persona fisica dovrà essere indicata: la denominazione e la sede, i dati anagrafici delle persone che in maniera stabile e costante svolgono per loro conto tale attività e lo specifico rapporto contrattuale che ad esse le lega. E ancora, per tutti: la descrizione dell'attività di rappresentanza di interessi che si intende svolgere; i soggetti che si intendono contattare. "Qualora l'attività sia intesa a perseguire interessi di terzi - si legge - deve essere indicato il titolare di interessi per conto del quale il soggetto che intende iscriversi al registro opera e il titolo giuridico che consente l'esercizio dell'attività, con l'indicazione del termine finale, ove previsto". Per l'iscrizione nel registro il soggetto richiedente deve: avere compiuto la maggiore età; non aver subito, nell'ultimo decennio, condanne definitive per reati contro la pubblica amministrazione o la fede pubblica o il patrimonio; godere dei diritti civili e non essere stato interdetto dai pubblici uffici; non aver ricoperto negli ultimi dodici mesi cariche di governo nè aver svolto il mandato parlamentare. In caso di attività di rappresentanza d'interessi svolta da un soggetto giuridico diverso da una persona fisica questi requisiti dovranno essere posseduti dalle persone che in maniera stabile e costante svolgono per loro conto questa attività. "La medesima disciplina - si legge - si applica anche ai parlamentari cessati dal mandato ove intendano svolgere attività di rappresentanza di interessi". Nel caso in cui venga meno uno dei requisiti per l'iscrizione al registro è prevista la sospensione.RELAZIONI PERIODICHEEntro il 31 dicembre di ogni anno, gli iscritti nel registro sono obbligati a presentare alla Camera una relazione sull'attività di rappresentanza di interessi svolta nell'anno, che dia conto dei contatti effettivamente posti in essere, degli obiettivi perseguiti e dei soggetti nel cui interesse l'attività è stata svolta, con le eventuali variazioni intervenute, nonché dei dipendenti o collaboratori che hanno partecipato all'attività. Le relazioni sono tempestivamente pubblicate sul sito internet della Camera.SANZIONIIn caso di violazione del regolamento delle lobby l'Ufficio di presidenza applica le sanzioni della sospensione o della cancellazione dal registro, graduate in relazione "alla gravità delle infrazioni, secondo procedure e modalità stabilite dallo stesso Ufficio di presidenza". Le violazioni verranno rese pubbliche sul sito internet della Camera.

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Sono circa 40 gli emendamenti presentati, nella Giunta del regolamento della Camera, al cosiddetto codice etico e all'ipotesi di regolamentazione delle lobby. Nel dettaglio circa 20 emendamenti sono stati presentati al codice etico e altrettanti ne sono stati presentati alla ipotesi di regolamentazione delle lobby. In quest'ultimo caso la maggior parte delle proposte di modifica sono arrivate dal Movimento 5 stelle. Tra questi, uno che prevede una serie di sanzioni: divieto di accesso alle sedi della Camera per un periodo da 30 giorni a 3 anni; cancellazione dal registro dei lobbisti per un periodo da 30 giorni a 3 anni. Sono queste infatti, secondo un emendamento del Movimento 5 stelle, le sanzioni che l'Ufficio di presidenza della Camera potrà irrogare ai lobbisti che violano le disposizioni del regolamento. L'emendamento è stato presentato all'ipotesi di regolamentazione delle lobby all'esame della Giunta del regolamento. Il testo attualmente prevede, nella parte relativa alle sanzioni, solo un rimando a decisioni dell'Ufficio di presidenza. Lo stesso emendamento prevede per il deputato che partecipi ad incontri con lobbisti non debitamente comunicati una decurtazione dal 10% dell'indennità parlamentare mensile fino a sei volte l'indennità parlamentare mensile, "e, in caso di inadempienza reiterata - si legge - la sanzione della interdizione a partecipare ai lavori parlamentari per un periodo da uno a tre mesi". Al gruppo parlamentare del deputato che partecipi ad incontri con lobbisti non debitamente comunicati l'emendamento M5s prevede una decurtazione del 3% del contributo finanziario unico e onnicomprensivo a carico del bilancio della Camera per ogni incontro non comunicato o comunicato erroneamente o parzialmente. Il testo Pisicchio Più in generale, la bozza di regolamentazione delle lobby depositata nella Giunta del regolamento della Camera dal relatore Pino Pisicchio, prevede che il registro, che sarà pubblicato sul sito della Camera, contenga: i dati anagrafici e il domicilio professionali del lobbista; la descrizione dell'attività di relazione istituzionale che si intende svolgere; i soggetti istituzionali che si intendono contattare. Per poter essere iscritti al registro il rappresentante di interessi deve: essere maggiorenne, non avere subito negli ultimi dieci anni condanne definitive per reati contro la pubblica fede o il patrimonio; godere dei diritti civili e non essere stato interdetto dai pubblici uffici. La stessa disciplina - specifica la bozza - si applica anche agli ex parlamentari che intendano svolgere attività di lobbying. In merito al divieto per i deputati di ricevere doni superiori ai 200 euro (novità questa, contenuta nel codice etico), la bozza precisa che gli eventuali doni di valore inferiore, ricevuti dai deputati in qualità di rappresentanti della Camera, dovranno essere consegnati al presidente e trattati secondo modalità che verranno definite dall'Ufficio di presidenza. Fonte: Public Policy

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