Finalmente. Il governativo per eccellenza, il Corsera, grida in prima pagina al pasticcio dell’IMU. Tassa da pagare in quota parte solo se vi capita di abitare dove il sindaco già aveva deciso di farvi pagare di più. Siete capitati sulla casella sbagliata! Potete prendervela con il Sindaco. Peccato, che questo, quando l’avete votato non aveva la minima idee di quanto il governo gli avrebbe consentito di raccogliere né che lo stesso avrebbe deciso di eliminare l’IMU. Si, no, forse: la prima rata, e la seconda, ma al 60%. Qui sì, là no. All’interno, le consuete tavole Montessori del Corrierone, sono dedicate al “Caos Fiscale”.
Un’intervista con un abitante della realtà, un commercialista, chiarisce le assurdità cui stiamo andando incontro. Impossibile gestire la partita fiscale per milioni di piccole e medie imprese pur essendo obbligatorio avere almeno due consulenti a testa (un commercialista e un consulente del lavoro). Questi, infatti, stanno rifacendo per la terza volta gli F24 sulla base delle anticipazioni de il Sole 24 ore. La proprietà del Sole24, Confindustria, ogni tanto lancia un gridolino verso il governo Letta che non sappiamo più se sia di dolore o di godimento.
Chi rappresenta i cittadini sembra impietrito a guardarsi l’ombelico; chi rappresenta gli interessi istituzionalizzati (sindacati e Confindustria) manovra per non cambiar nulla. Il lobbista abituato a sfangarla, a costruire proposte, ad entrare nel merito di provvedimenti (e conti) è preso da una sindrome di Stendhal al contrario: le cose sono talmente brutte che, sapendole, si può cadere in deliquio. E’ la vertigine delle liste di emendamenti bocciati, ritirati in base a pareri della Ragioneria o della Dipartimento Finanza del MEF, della Guardia di Finanza, che restano segreti per non far fare brutta figura a chi li ha presentati e poi vengono magari ripresentati in quest’horror angoscioso che è il Bicameralismo. Poi c’è la clausola di salvaguardia. Una polpetta avvelenata scritta in fondo a leggi e provvedimenti di spesa (IMU) che significa questo: “fatti due conti, secondo noi, i soldi ci sono. Se poi non ci fossero, perché non sappiamo neanche noi cosa stiamo spendendo, aumenteremo le Accise x,y,z, o il prelievo sui giochi, o si provvederà ad aumenti dell’IRES e dell’IRAP”. Voilà les Citoyens! Alle imprese spetterà un “anticipo IRES e/o IRAP del 102,5%. Per due anni! Per la prima rata! La seconda rata con l’anticipo IVA. Quando? Dopodomani. Domani vi diciamo esattamente. Ad ogni azione del governo muore un articolo dello Statuto dei Diritti del Contribuente: nascono 1000 evasori e chiudono 100 imprese.
Una domanda: qualcuno davvero pensa che la credibilità e la forza del governo Letta, di quelli che lo hanno preceduto, dipenda dai giochetti di Renzi? Dal sostegno di Cuperlo? Dalla garanzia della pattuglia di Alfano? Pensate che quei poveracci che si stanno arrabattando per pagare le tredicesime si domandino questo?
Un riscontro e supporto parlamentare critico (non un semplice sostegno, né una guerriglia insensata) sarebbe molto utile.
Dall’altra parte, sia detto con grande rispetto per il lavoro parlamentare, reso difficile dalla tempesta di provvedimenti di questi due anni. Se i parlamentari di tutte le confessioni facessero il beau geste di interpellare urgentemente il governo su queste modalità pazzesche; se soprattutto i più giovani tra loro si informassero, non dico dai lobbisti cattivi, visto che non c’è nessun registro o regola, ma in pizzeria, dai notai, dai commercialisti e non solo dai vecchi “mandarini di stato” autoselezionatisi, ultratrentennali e lobbisti di sé stessi; se mettessero on line i loro emendamenti discutendoli ed anche i pareri (perché poi sono riservati? nda) che ricevono; eviterebbero, forse, di trasformarsi - come è ora – in “Lobbisti del Caos” agli occhi dei cittadini.
Fonte: The Front Page



































