L'interessante testimonianza - raccontata su Facebook - di un neo senatore del PD, Mauro Del Barba su come viene condotta l'attività di lobbying su alcuni temi in Senato
Lavorando in Senato ho avuto modo di stupirmi per le modalita' di fare lobby da parte di alcuni territori o soggetti economici. Non avevo idea di quanto questa attivita' potesse e dovesse essere perfezionata, almeno rispetto a quanto di mia conoscenza rispetto a pochi mesi fa.
Faccio un esempio nel caso della lobby legislativa.
Qualche settimana fa vengo raggiunto in corridoio da un collega che mi chiede: "sei in commissione bilancio?".
Alla mia conferma mi informa di essere stato contattato dai rappresentanti di un certo territorio in merito ad un provvedimento di legge che li riguardava. Mi fanno avere le spiegazioni della bonta' del provvedimento e da quel giorno vengo informato non solo ogni volta che il provvedimento sta per tornare alla mia commissione, ma di ogni passaggio nelle altre commissioni. Tali informazioni sono pubbliche, ma soggette a continui cambiamenti di calendario in base all'andamento dei lavori e dunque difficilmente conoscibili mentre si e' impegnati nel lavoro d'aula o commissione.
In altre circostanze, vedi provvedimenti su bonus energia, legge europea, etc., le singole lobby hanno mostrato altre modalita' di lavoro, fino alle audizioni continue in commissione, la presentazione copiosa di emendamenti, lo stazionamento nelle aule e nei corridoi per garantire pronti interventi.
Nel caso degli interventi per le zone terremotate l'azione di lobby si e' costruita ancora diversamente, con mesi di riunioni preparatorie nelle regioni di provenienza, predisposizione di emendamenti e proposte, attivazione di linee di comunicazione continue tra parlamentari in aula e amministratori a casa, laddove cio' si rendeva possibile in virtu' del fatto che molti senatori erano Sindaci fino a pochi mesi fa e conoscevano nel dettaglio ogni singola richiesta, potendola a quel punto gestire telefonicamente.
Insomma, fare lobby e' di piu' e differente che il fare rete, l'avere idee e progetti. Richiede l'applicazione tecnica, differenziata caso per caso, per poter penetrare fin dentro ai luoghi di decisione. Non e' una cosa che si improvvisi, ma e' una cosa che possiamo fare.
Mi limito a quel poco che in due mesi di lavoro delle commissioni ho potuto vedere, ma non voglio tardare a segnalarlo come una opportunita' di lavoro su cui per primo offro la mia disponibilita'.
C'e' sempre modo di migliorare, o no?



































