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Parlamento UE: un Registro per il Lobbista
Scritto il 2011-07-10 da lobbyingitalia su Europa

Il 23 Giugno 2011 il Parlamento europeo e la Commissione europea hanno firmato l'accordo per un Registro comune per la trasparenza. A comunicarlo è il Parlamento europeo che sottolinea l'importanza del provvedimento atto a migliorare la trasparenza "in quanto sarà più facile per i cittadini trovare le informazioni che cercano riguardanti individui e organizzazioni in contatto con le istituzioni dell'UE. Questo sistema a sportello unico dovrebbe anche agevolare la registrazione dei rappresentanti di interessi specifici".

Il registro accorperà quelli già in essere del Parlamento e della Commissione, i cui iscritti sono invitati a trasferire la propria registrazione nel nuovo registro comune che accrediterà qualifiche altrimenti non inquadrabili e non di rado soggette a mistificazioni. In particolare, s'intende tutelare la professione dei Rappresentanti di Gruppi d'interesse, che siano organizzazioni o liberi professionisti, la cui attività è definita dalla capacità di "esercitare una funzione essenziale nel dialogo aperto e pluralista su cui si basa un sistema democratico" costituendo per i parlamentari "una fonte importante di informazioni nell'ambito dell'esercizio del loro mandato".

Dalla Commissione Europea invece arrivano le specifiche del nuovo registro "che mai come prima conterrà informazioni sui soggetti che cercano di influenzare la politica europea" - riporta il comunicato stampa della Commissione - "Il nuovo registro subentra a quello istituito nel 2008, nel quale figuravano già più di 4000 organizzazioni i cui dati verranno gradualmente trasferiti nel registro comune per la trasparenza entro i prossimi 12 mesi. Il registro non si limiterà più a contenere dati riguardanti i lobbisti tradizionali, ma la sua funzione si estenderà anche a studi legali, ONG, think tank, insomma a qualunque organizzazione o professionista autonomo che operi per influenzare l'elaborazione e l'attuazione della politica dell'UE. Si tratta di un passo fondamentale verso l'obiettivo dell'UE di giungere ad una democrazia più partecipativa.I soggetti iscritti al registro dovranno fornire più informazioni di prima, ad esempio il numero di dipendenti che esercitano l'attività di lobbying, le principali proposte legislative che hanno sostenuto e gli importi dei finanziamenti dell'UE ricevuti". L'iscrizione al Registro comporta doveri precisi in quanto gli iscritti "si impegnano a rispettare un codice di condotta comune che li obbliga, ad esempio, a fornire sempre la propria identità e quella della società per cui lavorano e ad astenersi dall'ottenere informazioni in modo disonesto. Sono contemplati altresì un meccanismo di denuncia e misure da applicare in caso di violazione del codice di condotta".

Secondo le intenzioni dell'accordo, il Registro per la trasparenza vuole essere un attestato ufficiale di garanzia a certificazione dell'attività professionale registrata, tagliando fuori tutte quelle organizzazioni (o figure professionali) che non intenderanno (o potranno) iscriversi nell'elenco comune.

La messa in opera del Registro comune segue la Decisione del Parlamento europeo, Maggio 2011 sulla conclusione dell'accordo interistituzionale tra Parlamento e Commissione su un Registro comune per la trasparenza. Accolta la richiesta del Parlamento europeo che in sede di dibattito ribadiva la "richiesta di registrazione obbligatoria di tutti i lobbisti nel Registro per la trasparenza" chiedendo che venissero adottati "tutti i provvedimenti necessari per preparare la transizione verso una registrazione obbligatoria", il Lobbying diventa anche in Europa una professione riconosciuta a tutela sia degli operatori di settore che di ogni cittadino europeo interagente con quelle figure professionali inquadrabili nelle specifiche del Registro per la trasparenza.

Un articolo dell'Intruso sotto licenza Creative Commons Attribuzione/Non Commerciale/Non Opere Derivate

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