Cosa significa fare lobby a Bruxelles? Nella tavola rotonda della seconda giornata di stage per amministratori locali italiani organizzata dal Pore presso la sede della Rappresentanza Ue di Tirolo, Alto Adige - Trentino, si sono confrontati sul tema rappresentanti delle regioni italiane che lavorano presso le istituzioni europee e responsabili istituzionali di multinazionali.
Pubblico e privato hanno scambiato le loro opinioni per far emergere luci ed ombre di un'attivita', quella della lobbying, in continua evoluzione e che puo' avere ''ricadute concrete sulla vita di milioni di cittadini comunitari'' come ha sottolineato Angela Tritto, dirigente della struttura di missione Pore nel corso del suo intervento.
Proprio oggi la Commissione europea ha lanciato ufficialmente il registro dei lobbisti, frutto di un accordo tra la Commissione e il Parlamento europeo. Il registro sara' di fatto obbligatorio e va nella direzione della trasparenza per un'attivita' che coinvolge tra i 15.000 e i 20.000 uffici a Bruxelles. Sulla necessita' di istituire un registro per i cosiddetti portatori d'interessi, le posizioni emerse nel corso della tavola rotonda sono state contrastanti. Se per Michele Quaroni, consigliere della Rappresentanza Permanente dell'Italia presso l'Ue, l'attivita' dei lobbisti deve essere assolutamente regolamentata per ''evitare abusi e anche e soprattutto per preservare le istituzioni'', non si trovano sulla stessa linea Gianlorenzo Martini, direttore della sede di Bruxelles della Regione Lombardia e Stefano Beltrame, direttore della sede Bruxelles della Regione Veneto per quanto riguarda l'attivita' dei rappresentanti delle regioni a Bruxelles.
Martini preferisce parlare di ''lobby istituzionale'', perche' il lavoro a Bruxelles, ha detto, consiste nel portare avanti gli interessi dei cittadini e non di un privato. E' indispensabile per questo ''non perdere i contatti con il territorio e attivare un'azione di intelligence basata su competenza e idee chiare'', ha spiegato Martini. Sempre sul fronte delle Regioni, Paolo Casalino, della Rappresentanza della Puglia, ha fatto degli esempi pratici sulla metodologia adottata dalla sua Regione per fare pressione a Bruxelles. La Puglia, ha spiegato Casalino, ''segue per lo piu' un'attivita' di tipo tematico, sollevando e spingendo quei temi, appunto, che interessano la regione''. Anche la rappresentante dell'Anci, Valeria Satta, ha riportato la sua esperienza a Bruxelles che si basa essenzialmente nel portare avanti le politiche urbane e locali, e ha sottolineato come ''sia l'Anci che l'Upi, che a Bruxelles fanno un lavoro congiunto essendosi aggregate dallo scorso marzo, cercano di fare presso le istituzioni europee gli interessi dei cittadini di comuni e province''.
Le due testimonianze dei rappresentanti istituzionali del settore privato, Gian Luca Petrillo di Microsoft Italia e Antonio De Palmas, di Boeing International, hanno invece fatto emergere l'importanza del registro dei lobbisti, perché venga regolamentata questa attivita' puntando alla trasparenza e alla chiarezza, ma soprattutto la necessita che questa professione venga fatta con competenza e progettualita'.
ANSA






































