(Franco Spicciariello) La notizia è abbastanza sorprendente, non essendoci precedenti noti. A fine 2008 infatti, ma siamo venuti a conoscenza della notizia solo questa settimana, il deputato Chukwudi Eze (PDP, Imo) e altri 37 hanno presentato un progetto di legge presso la House of Representatives nigeriana dal titolo “A Bill for An Act to provide for the Regulation and Registration of Lobbyists in Nigeria and for Other Matters Connected Therewith”. In sintesi, una proposta di regolamentazione dell’attività di lobbying in Nigeria, il cui titolo breve è “Lobbyist (Regulation and Registration)”.
Secondo la proposta, la seconda dopo un'altra presentata nel 2003 - stabilisce alla Section 1 che ogni lobbista, per portare avanti la propria attività, ha l’obbligo di registrarsi presso il Ministero federale della Giustizia, a meno che non sia già registrato quale rappresentante di una società ai sensi del Companies and Allied Matters Act. Viene inoltre richiesto ad ogni persona che intenda registrarsi come lobbista il deposito di una somma di denaro, il cui ammontare sarà determinato dall’Attorney General of the Federation and Minister of Justice, con possibilità di intervento in termini di regolamentazione da parte del Presidente.
A seguito della ricezione della richiesta e del deposito, l’Attorney General of the Federation, attraverso un Dirigente dei propri uffici definite Registrar, dovrà validare la registrazione dopo aver effettuato una valutazione dei requisiti di legge. La proposta riconosce i differenti tipi di lobbistio: consulenti, in rhouse e rappresentanti di aziende o di enti. È vietata l’iscrizione al registro per i parlamentari, membri dello staff della National Assembly e ai diplomatici.
Il registro sarà pubblico, e in caso un soggetto fornisca false informazioni è prevista una sanzione fino a 5 mila Naira (22 euro circa) o fino a tre anni di prigione.
Interessante la definizione di lobby, intesa come attività di “comunicazione con un funzionario pubblico a fini di influenzare: i) lo sviluppo di una proposta normativa da parte dell’Esecutivo o da parte di un membro della National Assembly; ii) la presentazione di una proposta di legge o di una mozione presso la National Assembly,un emendamento, l’approvazione o il respingimento di una legge o di una risoluzione della National Assembly; iii) solo in relazione ai consultant lobbyist, l’attività di organizzazione di incontri con un funzionario pubblico (definito come un parlamentare o un funzionario dell’Assemblea).
La proposta è stata però accolta da critiche, visto l’alto livello di corruzione del paese, anche se la sua finalità è proprio una maggior trasparenza. La Conference of Nigeria Political Parties (CNPP) ha dichiarato che è necessario chiudere tutte le scappatoie per evitare che il lobbying si trasformi in corruzione. Anche se una affermazione del genere lascia credere che il testo non sia stato analizzato a dovere, essendo assai “leggero” nelle previsioni, ma tutto sommato non nelle sanzioni.
Più adeguata forse l’obiezione del coordinatorre della Human Rights Writers Association of Nigeria, Emmanuel Onwubiko, che ha affermato come forse sia più urgente l’approvazione di una legge sulla trasparenza delle informazioni (Freedom of Information Bill). È invece in corso di discussione in Assemblea la legge che regola il finanziamento e la trasparenza dei partiti politici nigeriani.


































