Il governo sta preparando un disegno di legge per regolare le lobby. Secondo le indiscrezioni raccolte dal Mondo, i tecnici di Palazzo Chigi hanno elaborato già un articolato di legge per disciplinare le "relazioni tra istituzioni e organizzazioni portatrici di legittimi interessi", come aziende, associazioni di categoria e del volontariato. Il provvedimento ricalcherebbe le legislazioni sui gruppi di pressione che sono in vigore in altri Stati dell' Ue e al Parlamento europeo.
L'articolato al momento prevede sia obblighi che diritti per le lobby. Da un lato si ci sarà un obbligo di trasparenza per i gruppi di pressione, con l' iscrizione a un "registro" per poter entrare in contatto con un membro del governo o del Parlamento. Dall' altro ci saranno diritti, come quello di parlare con il politico. Poi tutti i contatti saranno indicati nel "registro". In questo modo, secondo le intenzioni che filtrano da ambienti della presidenza del Consiglio, si metteranno ordine e chiarezza in relazioni spesso opache. Il disegno di legge scaturirà a livello tecnico da un gruppo di lavoro costituito dal ministro per l' Attuazione del programma, Giulio Santagata, di stretta intesa col premier Romano Prodi.
A coordinare il comitato c' è un consigliere di Stato, Michele Corradino, capo di gabinetto del ministro Santagata. Ci sono anche esponenti del mondo accademico come Nicola Lupo, professore straordinario di Diritto delle assemblee elettive alla Luiss Guido Carli di Roma, e il ricercatore di Diritto Pubblico allo stesso ateneo, Pierluigi Petrillo. Tra i componenti il gruppo di lavoro ci sono inoltre Francesca Basilico del ministero dello Sviluppo economico, Monica Parrella e Maria Giulia Cosentino che lavorano al ministero dell' Attuazione del programma rispettivamente come capo dell' ufficio legislativo e come consigliere giuridico.
L' organismo ha coinvolto finora per pareri e opinioni una serie di aziende, attraverso audizioni (Eni, Intesa e Acqua Marcia) e invio di questionari. In linea di massima, sottolineano fonti di Palazzo Chigi, tutte si sarebbero dichiarate a favore della normativa.
Michele Arnese - Il Mondo






































