L'ultimo acquisto, a dire la verità, è stato di qualche spicciolo: i poco più di 700 euro con i quali Claudio Velardi è riuscito a conquistare un pezzo da collezione: la Volkswagen Touran appartenuta a Silvio Sircana ed entrata a pieno diritto nel clou della inchiesta su vallettopoli. Quei 700 euro sono un affare incredibile: ora l'auto appartenuta al portavoce del governo di Romano Prodi che la notte fra il 13 e il 14 settembre 2006 si fermò su un viale romano a scambiare quattro chiacchere con il transessuale Sandra, è un pezzo da collezione. Messa all'asta può valere almeno venti volte di più. E se si trova l'amatore, la cifra è in grado di salire.
Quasi a ripagare l'acquisto dell'anno precedente: la quota di maggioranza (60%) della Sircana & partners, la società di consulenza fondata dal collaboratore di Prodi e di cui la consorte Livia Aymonino è ancora proprietaria del 40%. Consolidato quell'ingresso, il gruppo di Velardi, già spin doctor di Massimo D'Alema a palazzo Chigi, ha superato i 20 milioni di euro di fatturato diventando uno dei gruppi di consulenza più importanti nel perimetro dell'impresa pubblica. Già, perché ai tradizionali clienti di Reti spa , la holding operativa di Velardi (Enel, Deloitte, Sky, Fastweb, Romeo, Bat, Lottomatica, Accenture, Value & partners), con la Sircana & partners Velardi è riuscito ad allargare il portafoglio includendo Rai, Alitalia e società Autostrade (con cui il gruppo aveva già una collaborazione). Certo, un po' di delusione in parte della clientela si sente. Non è un mistero che a pr come Velardi e Sircana i grandi clienti si affidino magari immaginando un canale privilegiato di lobbying con il governo di centro sinistra. Se si pensa che di entrambi era cliente il gruppo Autostrade, fatto a pezzi dall'esecutivo Prodi e che avesse scelto per tempo Velardi la società sullo Stretto di Messina, ora finita sotto il ponte, qualche delusione è più che comprensibile.
Ma l'intraprendente spin doctor di D'Alema ha ben altre frecce al suo arco per tenere buoni i clienti: ad esempio una finestra sul mercato più in del momento, la Cina. Grazie all'ingresso nel capitale dell'Asia business group, Velardi può vantare una sede di appoggio a Pechino e una a Shangai. Altro mercato di riferimento: la Repubblica slovacca, dove è sbarcato a braccetto con il gruppo pubblico Enel. Specchietti di eccezione per attirare la clientela. Anche quella tradizionale ereditata da Giampaolo Fabris di cui ha rilevato l'omonima società- pioniere nei sondaggi di mercato, pur attraversando (infine vittorioso) una piccola guerra giudiziaria.
E' l'uomo del momento, Velardi. Invitato in molte trasmissioni tv per commentare fin distaccato le disavventure del partner in affari Sircana, e finalmente ricco. Il business funziona, gli utili arrivano dopo alcuni anni meno effervescenti. E finiscono rigorosamente in una cassaforte lussemburghese, la Wi fi società anonima, con sede in Boulevard Royal L-2449 nel Granducato del Lussemburgo. Un bel forziere resistente perfino alla voracità fiscale del viceministro delle Finanze italiano, Vincenzo Visco, ben conosciuto da Velardi.
Il manager al servizio della politica e delle imprese italiane d'altra parte si sente ormai internazionalizzato a tutto tondo. Sarà per questo che nel bilancio della sue Reti traccia scenari onirici di un progetto che ´prevede precisi percorsi operativi, contenuti innovativi e parte della valorizzazione delle caratteristiche tipiche di Reti: il ruolo delle persone, l'idea di network. Due idee-forza che sul piano internazionale ci conducono a sfidare la forte e consolidata tradizione anglosassone nei pubblic affairs portando in Europa un marchio tutto italiano, all'insegna del latin touch...'. Sarà per l'idea internazionale e per il tocco latino, ma in quest'avventura dopo avere imbarcato Irene Pivetti , Sircana, Fabris, Anna Maria Padula (ex Raul Gardini), Velardi ha deciso di associare anche un ex manager Telecom. Oscar Cicchetti , già responsabile internazionale del gruppo tlc. Oggi è il manager chiave di una nuova iniziativa, Sherpatv. Quando Velardi era al governo fu il tecnico Telecom dell'accordo su Telekom Serbia.
Le strade si incrociano sempre...
Italia Oggi




































