L'attività di lobby va regolamentata con una legge ad hoc. Secondo Imprenditalia, il progetto di legge elaborato dalla commissione speciale anticorruzione approvato ieri dalla camera e ora destinato al vaglio di palazzo Madama, penalizza l'attività dei gruppi di pressione che rivendicano in Italia una regolamentazione chiara.
Si sono riuniti ieri a Roma i vertici della Federazione nazionale di Imprenditalia, per chiedere il riconoscimento ufficiale di una funzione, come ha sottolineato il presidente nazionale, Guido D'Amico, ´che l'associazione svolge già da anni'. ´Il fatto che sia una commissione anticorruzione a decidere sulle lobby la dice lunga su quanto si debba ancora fare per sensibilizzare le istituzioni sui diritti dei gruppi di pressione di interessi diffusi', ha spiegato D'amico.
A risolvere le cose non basterebbe per gli addetti neanche il provvedimento licenziato ieri dall'aula di Montecitorio. Il disegno di legge, infatti, affronta in quattro articoli la questione delle lobby, mentre gli imprenditori chiedono che a stabilire le nuove regole sia una legge quadro che si limiti a definire e legittimare il fenomeno senza frenare l'attività dei lobbisti. Solidale con le richieste di Imprenditalia il sottosegretario al ministero del lavoro, Federica Rossi Gasparrini, che ha rivendicato il ruolo politico dell'attività di lobby, "vero punto di svolta per un reale passaggio dalla prima alla seconda Repubblica".
A spiegare tecnicamente in che cosa consiste la funzione dei gruppi di pressione ci ha pensato Vincenzo Mascellaro, responsabile dei rapporti istituzionali della 3M Italia. Fare lobbying, secondo Mascellaro, significa principalmente ´comunicare'. ´Il lobbista è colui che compie costantemente un monitoraggio dell'attività legislativa e parlamentare', ha specificato Mascellaro, ´garante di un dialogo, spesso non facile, fra imprese e istituzioni'.
Gli imprenditori sperano ora che il provvedimento licenziato dalla camera abbia vita più difficile al senato.
Del tutto negativa per Fabio Bistoncini, della Fb Comunicazione, l'introduzione nel disegno di legge dei due articoli n. 22 e 23 che obbligano i lobbisti a redigere una dettagliata relazione per ogni singola attività svolta; impongono rigidi controlli anticorruzione e prevedono un severo regime sanzionatorio per chi viola le nuove norme.
Fonte: Ginevra Sotirovic - ItaliaOggi
































