boldrini – LobbyingItalia http://www.lobbyingitalia.com Blog dedicato al mondo delle lobbies in modo chiaro e trasparente Wed, 18 May 2016 18:10:09 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.4.3 Registro lobbisti, limiti ai doni, report delle attività: le proposte di Montecitorio sul lobbying http://www.lobbyingitalia.com/2016/03/registro-lobbisti-limiti-ai-doni-report-delle-attivita-le-proposte-di-montecitorio-sul-lobbying/ Fri, 11 Mar 2016 10:43:18 +0000 http://lobbyingitalia.admin.comunicablog.it/?p=3190 Buone nuove per la trasparenza e l’inclusività del processo decisionale in Italia, almeno nel ramo più importante del Parlamento, la Camera dei Deputati. E’ di ieri la notizia di una nuova ipotesi di Regolamentazione dell’Attività di Lobbying all’interno del Regolamento della Camera alta, incoraggiata dalla presidente Laura Boldrini e a cura dell’on. Pino Pisicchio (Misto).

La Giunta per il Regolamento, nella seduta del 10 marzo, ha discusso due modifiche all’attuale normativa interna a Montecitorio. Già nella seduta del 19 novembre scorso la Giunta “aveva proseguito il dibattito ed è emerso un prevalente orientamento favorevole ad affidare al relatore Pisicchio il compito di definire un testo volto a riaggregare in un unico documento il complesso delle norme vigenti che stabiliscono obblighi dei deputati (e, in particolare, obblighi di dichiarazione), a precisare i principi deontologici al cui rispetto sono tenuti i deputati, a individuare gli aspetti della materia che risultino sprovvisti di disciplina e a specificare ulteriori doveri comportamentali“. Ma, cosa più importante per il settore, la stessa Giunta ha affidato allo stesso Pisicchio il compito di elaborare un normativa sul lobbying.

Nel testo emerso (Ipotesi Regolamentazione Lobbying_Regolamento Camera dei Deputati) nuove importanti proposte che prevedono:

  • L’istituzione di un “registro dell’attività di relazione istituzionale nei confronti dei deputati“, pubblicato sul sito della Camera;
  • La definizione di attività di relazione istituzionale come “ogni attività svolta da persone, associazioni, enti e società attraverso proposte, richieste, suggerimenti, studi, ricerche, analisi e qualsiasi altra iniziativa o comunicazione orale e scritta anche per via elettronica, intesa a perseguire interessi leciti propri o di terzi nei confronti dei membri della Camera”
  • L’obbligo per gli iscritti al registro di “presentare alla Camera una relazione sull’attività di relazione istituzionale svolta nel semestre, che dia conto dei contatti effettivamente posti in essere, degli obiettivi conseguiti, dei mezzi impiegati e delle spese sostenute” due volte l’anno (entro il 30 giugno e il 31 dicembre), con l’indicazione dei soggetti istituzionali contattati.

Il testo riferito alla proposta sul Codice di Condotta per i deputati (Ipotesi Codice Condotta Deputati_Regolamento Camera dei Deputati) conterrebbe invece nuove norme sulla trasparenza come la dichiarazione del proprio status patrimoniale (finalmente obbligatoria), le spese sostenute per la campagna elettorale, le donazioni ricevute direttamente o a mezzo di comitati costituiti a loro sostegno, comunque denominati, a titolo di liberalità per ogni importo superiore alla somma di 5.000 euro l’anno (già esistente) e, soprattutto, l’obbligo di astensione “dall’accettare doni o benefici analoghi, salvo quelli di valore inferiore a 250 euro, offerti conformemente alle consuetudini di cortesia, o quelli ricevuti conformemente alle medesime consuetudini qualora rappresentino la Camera in veste ufficiale“. Viene inoltre disposto un Comitato consultivo sulla condotta dei deputati di 10 persone (4 dall’Ufficio di Presidenza e 6 Deputati) designati dal Presidente della Camera all’inizio di ogni legislatura.

La sanzione applicata, ed è questa la vera svolta culturale, sarà di tipo politico. Come accade nelle maggiori democrazie occidentali.

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Lobbying, report Holmes: un ruolo sempre più strategico. E l’Italia aspetta la legge http://www.lobbyingitalia.com/2015/06/lobbying-report-holmes-un-ruolo-sempre-piu-strategico-e-litalia-aspetta-la-legge/ Fri, 05 Jun 2015 16:56:54 +0000 http://lobbyingitalia.admin.comunicablog.it/?p=2808 Lo status del settore dei public affairs cresce sempre più, e i lobbisti professionisti arrivano sempre più in alto nella catena decisionale, diventando uno strumento strategico di livello superiore all’interno delle aziende.

Le conclusioni della seconda edizione della ricerca condotta da Interel Public Affairs, società specializzata nelle relazioni istituzionali a livello globale, sui CEO di società del settore in 50 Paesi, rivelano una grande crescita del lobbying, diventato ormai strumento primario delle strategie societarie ad ogni livello.

Le società di consulenza restano ottimiste sulle prospettive per il prossimo anno. Quasi tutte (95%) si aspettano che il settore cresca nei prossimi 12 mesi, anche se il 78% degli intervistati ritiene che nei prossimi 12 mesi aumenteranno anche le società che si doteranno di una divisione “in-house” dedicata ai public affairs, contro il 68% nel 2014.

Per l’83% i ricavi sono aumentati nel corso degli ultimi 12 mesi, e il 58% si aspetta che questa tendenza continui. Energia, salute, tecnologia e food&beverage sono le aree di crescita più elevate per i public affairs nel 2015.

Per il 41% degli intervistati, l’area della consulenza strategica è la chiave dell’attività, dopo le relazioni con gli stakeholder, il monitoraggio normativo e l’attività di intelligence.

La preoccupazione per l’impatto del rischio politico è la ragione principale per cui le aziende sono alla ricerca di consulenza e supporto strategico nell’ultimo anno. Più del 90% degli intervistati afferma che le imprese sono più preoccupate per il rischio politico di quanto non fosse cinque anni fa.

C’è stato anche un grande cambiamento nella percezione sui governi e il loro atteggiamento nei confronti delle imprese. Nel 2014, il 62% degli intervistati riteneva che i governi stavano rendendo più difficile fare impresa. Nel 2015, questo dato è sceso di quasi la metà a solo il 33%.

Due terzi (66%) degli intervistati dice che il settore è regolamentato o auto-regolato, rispetto al 55% nel 2014. Le dichiarazioni volontarie sul portafoglio clienti, attraverso la pubblicazione di un registro ad esempio, sono anche aumentate dall’8 al 28%, dato che indica una maggiore trasparenza nel lobbying da parte delle società del settore o, quanto meno, una tendenza in quella direzione. Ciò si riflette anche dal fatto che un numero crescente degli intervistati afferma che il loro senior è tenuto notevolmente in considerazione da parte dei team di gestione del cliente (75% nel 2015 contro il 68% nel 2014).

Lo studio internazionale, se rapportato all’ordinamento italiano, stride decisamente con l’assenza di una regolamentazione del settore, auspicata anche dalla presidente della Camera Laura Boldrini, intervenuta al convegno “Verso un codice di condotta dei parlamentari” a Montecitorio il 4 giugno. Recentemente è stato reintrodotto il Registro dei lobbisti del MIPAAF, best practice nazionale di trasparenza dell’attività di relazioni istituzionali, ed è attualmente in discussione al Senato il “ddl lobby” con il testo-base del senatore Orellana, la cui discussione però subisce da tempo rinvii, segno di una cattiva riuscita del provvedimento. Anche in questo caso, però, c’è ottimismo su un nuovo impulso da parte del Governo al provvedimento, attraverso la sostituzione del ddl Orellana con un testo “governativo” o l’appoggio a un testo presentato da senatori PD (si parla del testo presentato dal senatore Verducci). Sarà davvero #lavoltabuona?

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Lobby e politica, la mappa degli interessi http://www.lobbyingitalia.com/2013/12/lobby-e-politica-la-mappa-degli-interessi/ Sat, 21 Dec 2013 23:22:25 +0000 http://lobbyingitalia.admin.comunicablog.it/?p=1924 Sanità. Grandi opere. Armi. Taxi. I gruppi di pressione a Palazzo hanno i propri referenti. E nessuno è riuscito a regolamentarli. M5s: «Quello nel video è Tivelli». Salva-Roma: intesa sui giochi.

Troppi lobbisti alla Camera durante il voto sulla legge di Stabilità targata Letta. Troppe persone con la ventiquattrore avvicinano i parlamentari o i loro portaborse passando fogli e foglietti con emendamenti e modifiche al testo, per indirizzare le fonti di spesa della manovra in una direzione invece che in un’altra.
A partire dal tanto discusso sub-emendamento sulle slot machine. Presentato dal Nuovo centrodestra – i cui esponenti, dalla firmataria Federica Chiavaroli al sottosegretario Alberto Giorgetti, sono legati a doppio filo con le società dell’azzardo – ma appoggiato in un primo momento pure dal Pd (che nel settore vanta una storia decennale)

LA LETTERA A BOLDRINI. La denuncia di questa invadente presenza è contenuta in una lettera che i deputati 5 stelle hanno scritto alla presidente della Camera Laura Boldrini. Dove si parla tra l’altro di «badge» per gli ospiti rilasciati con «disinvoltura», anche perché permettono ai lobbisti una grande libertà di movimento fra sale e uffici di Montecitorio.

M5S CONTRO LUIGI TIVELLI. E non è tutto. I pentastellati continuano la loro battaglia quotidiana contro questi «squali» che hanno trasformato la Stabilità in una «legge marchetta».
Così il 21 dicembre hanno fatto nomi e cognomi. Il lobbista intercettato – e filmato – dai grillini davanti a una commissione di Montecitorio mentre si vantava di aver fatto bloccare il taglio delle pensioni d’oro sarebbe Luigi Tivelli, ex funzionario della Camera. Lui «è il vero mercante del tempio», ha detto il deputato-cittadino Giorgio Sorial.

Albo dei lobbisti: una riforma insabbiata

C’è da dire che le truppe pentastellate – ultime arrivate in parlamento – sono sempre state in prima linea nella battaglia alle lobby.

A questo proposito è utile segnare una data: 5 luglio 2013. Il Consiglio dei ministri discusse una legge ad hoc, voluta proprio dai parlamentari grillini. Il testo prevedeva l’istituzione di un albo dei lobbisti, affidava il loro controllo all’Antitrust, chiedeva regole stringenti e limiti all’attività di pressione. E, soprattutto, l’obbligo dei ministri a redigere una relazione che desse conto dei loro rapporti con questi personaggi e le società che essi rappresentavano.

L’OPPOSIZIONE DI LUPI E MAURO. Ma tutto, ovviamente, si bloccò. Contrari a molte di queste regole, ma non furono i soli, i due ministri di Comunione e liberazione, Maurizio Lupi (Infrastrutture e trasporti, cioè grandi appalti) e Mauro Mauro (Difesa, cioè appalti per l’industria militare), entrambi vicini alle aziende della Compagnia delle opere.
Così il governo affidò a Enzo Moavero (ministro per l’Europa) il compito di preparare uno studio sulle norme analoghe vigenti nei Paesi dell’Ue. Finito, come prevedibile, in un nulla di fatto.

VeDrò, il governo e la sponsorizzazione dei grandi gruppi

Il premier Enrico Letta.(© Ansa) Il premier Enrico Letta.

In verità il governo aveva già risolto la questione a modo suo, attraverso un’associazione che «permette» ai lobbisti di prendere contatti direttamente con sei ministri. Si tratta della Fondazione VeDrò, think tank di Enrico Letta, che – secondo un’inchiesta de L’Espresso – ha un bilancio annuo di circa 1 milione di euro, frutto delle donazioni, tra gli altri, di Eni, Autostrade, Lottomatica, Sisal, Farmindustria, Telecom Italia, Vodafone, Edison, Nestlé, Sky.
CINQUE MINISTRI ASSOCIATI.  Sono solo sponsorizzazioni dei convegni, si sono sempre difese le aziende. Ma il rapporto resta. Anche perché di VeDrò fanno o facevano parte tra gli altri i ministri Angelino Alfano, Beatrice Lorenzin, Andrea Orlando, Maurizio Lupi, Nunzia De Girolamo. E gli ex ministri Josefa Idem e Corrado Passera.

I rappresentanti della Compagnia delle opere

La Compagnia delle opere, enorme rete di aziende legata a Cl, conta oggi su due ministri: sono Lupi e Mauro. Quest’ultimo si è distinto per il suo impegno nel proteggere gli appalti per gli armamenti, come gli F35 che difende a spada tratta, un affare al cui interno c’è pure Finmeccanica.
Nell’ultimo esecutivo Berlusconi, era Giancarlo Galan a fare da tramite con l’associazione fondata da don Giussani. All’epoca in cui era presidente del Veneto, gli appalti affidati alle aziende di Cl hanno vissuto una stagione assai felice, con aumento degli affidamenti e degli incassi.

La sanità fa pressing sulle Regioni

Le lobby della sanità da qualche anno, pur non trascurando certo i Palazzi romani, si muovo soprattutto nelle Regioni, dove sono ormai localizzati i centri di spesa.
Lo dimostra, su tutti, il caso della clinica Maugeri di Milano e delle presunte tangenti pagate all’allora governatore Roberto Formigoni. Il Celeste, lasciando Berlusconi al momento giusto e spostandosi su Alfano, ha saputo conservare il suo ruolo influente nei rapporti tra Compagnia delle opere, politica ed esecutivo.

Alfano, gli avvocati e la riforma

Non sono solo le aziende a fare opera di lobbying, ma anche le categorie. Sarà un caso, ma l’avvocato Angelino Alfano, quando indossa la giacca da vicepremier preme per una riforma della giustizia che limiti i poteri di giudici e pm. Riforma invisa ai magistrati ma auspicata dai colleghi in toga del leader del Ncd, già titolare del dicastero di via Arenula con il governo del Cavaliere.

Il petrolio di Zanonato

Il ministro per lo Sviluppo Flavio Zanonato è stato di recente accusato da Greenpeace di essere particolarmente sensibile alle richieste della lobby del petrolio, tanto da aver messo in cantiere un piano a vantaggio dei combustibili fossili e a danno delle energie rinnovabili.
Per questo ha fatto discutere la posizione pro-petrolio presa da Zanonato a metà ottobre 2013 quando, insieme con altri otto ministri di altrettanti Paesi europei, ha firmato una dichiarazione dove si indicava l’impegno a ridurre le emissioni inquinanti come una delle cause della crisi economica che attanaglia l’Ue.

La crociata di De Girolamo

Tra i più duri oppositori della regolamentazione delle lobby c’è il ministro dell’Agricoltura, Nunzia De Girolamo. «No a una legge sovietica», ha tuonato la determinata esponente alfaniana, ottenendo il plauso delle organizzazioni di categoria di ogni parte e colore politico.

ARIA D CONFLITTO DI INTERESSE. A far imbufalire il ministro – il cui padre Nicola è da anni il direttore del Consorzio agrario di Benevento – soprattutto l’obbligo, previsto dalla legge ormai insabbiata, di redigere una lista nominativa dei lobbisti ricevuti e incontrati: il passaggio di carte e consigli, insomma, meglio che rimanga segreto.

Taxisti, appoggi bipartisan e nei Comuni

L'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno a bordo di un bus.(© 2013 Imagoeconomica) L’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno a bordo di un bus.

Un’altra lobby potentissima in Italia è quella dei taxisti. Quando nel dicembre 2011 il governo Monti nel Salva Italia paventò l’idea della liberalizzazione delle licenze, la mobilitazione fu totale. Sette dirigenti delle più importanti organizzazioni di categoria marciarono su Roma per incontrare i componenti della commissione Bilancio. Insieme scrissero un testo. E le liberalizzazioni rimasero un ricordo. L’allora segretario generale di Palazzo Chigi, Manlio Strano, li ricevette ufficializzando la marcia indietro dell’esecutivo.

BIPARTISAN E VINCENTI. La lobby premette anche sul pacchetto di liberalizzazioni Tremonti. Ottenendo più o meno gli stessi effetti. E non fece sconti a Pier Luigi Bersani, svuotando di fatto la sua riforma del 2006.
La forza delle auto bianche sta nel loro essere bipartisan, trasversali.
Ma è a livello locale che la pressione è più forte. A Roma il punto di riferimento, per esempio, era l’ex sindaco Gianni Alemanno.

Fonte: Lettera43.it

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Lobby, Giorgio Sorial: “Vi svelo il nome del lobbista misterioso: è Luigi Tivelli” http://www.lobbyingitalia.com/2013/12/lobby-giorgio-sorial-vi-svelo-il-nome-del-lobbista-misterioso-e-luigi-tivelli/ Sat, 21 Dec 2013 13:52:48 +0000 http://lobbyingitalia.admin.comunicablog.it/?p=1911 C’era un emendamento, prima firma Roberto Speranza, che imponeva un tetto alle pensioni d’oro. Emendamento poi approvato nella legge di stabilità in una forma svuotata completamente del suo contenuto. Cos’è successo nel mezzo? Il Movimento 5 stelle attacca: “Colpa dei lobbisti”. E pubblica un video nel quale si sente un uomo dal volto oscurato parlare al telefono: “Io sono stato questa settimana in full immersion, giorno e notte perché la commissione ha lavorato giorno e notte per fare cazzate dietro… dietro a queste faccende qua, perché avevo una marea di gente che mi chiamava in questa condizione, chi per il lavoro autonomo, chi perché c’hanno privilegi che fanno i Consiglieri di Stato, i professori universitari, ste cose qua, e quindi si sono salvati pure quelli”.

Insomma, il lobbista avrebbe fatto cambiare al Pd il proprio emendamento, salvando una lunga schiera di pensionati eccellenti. La presunta identità è stata svelata oggi da Giorgio Sorial, deputato del M5s, durante una durissima dichiarazione di voto contro la legge di stabilità: “Oggi denunciamo in aula il nome di questo lobbista: si chiama Luigi Tivelli“. Già consigliere giuridico e portavoce di numerosi ministri, oggi è consigliere parlamentare a Montecitorio, oltre che autore di un paio di decine di libri sul mondo della politica.

Sempre Tivelli, nella telefonata a lui attribuita, avrebbe osservato: “Tu non avresti potuto fare niente al di sopra dei 150 mila euro compresa la pensione, ho dovuto scatenare mari e monti. È stata una battaglia durissima … ehhh, è questo il Parlamento oggi. Io lo potrei portare… scrivere in un manuale come caso di eccellenza di azione di lobby… ho dovuto smuovere tutto”.

Durante l’intervento, Sorial si è scontrato con Laura Boldrini. Dopo che il deputato stellato ha accusato Speranza di dire “fregnacce”, la presidente l’ha interrotto: “Basta! ho sentito ‘Fantoccio’, ‘balle’, ‘porcellini’, non approfitti della pazienza di questa aula, si esprima in maniera appropriata“.

Fonte: Huffington Post Italia

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Lobby in parlamento, la denuncia del Movimento 5 stelle http://www.lobbyingitalia.com/2013/12/lobby-in-parlamento-la-denuncia-del-movimento-5-stelle/ Thu, 19 Dec 2013 13:36:16 +0000 http://lobbyingitalia.admin.comunicablog.it/?p=1901 Il M5s all’attacco dei gruppi di interesse. Che dettano le scelte dell’Aula. Nel vuoto normativo.

Negli Stati Uniti hanno persino l’obbligo di rendere pubbliche, via internet, le conversazioni orali che intrattengono con funzionari pubblici su materie relative al Recovery Act, provvedimento voluto dall’amministrazione Obama nel 2009 per delimitare ulteriormente, rispetto alla legislazione già vigente in America, l’attività di lobbying.
In Italia si discute di una possibile regolamentazione del fenomeno dal 1948, ma mai nessun disegno di legge è riuscito a uscire indenne dalle fauci del parlamento.

IL VUOTO NORMATIVO

L’ultimo tentativo è stato fatto dal governo Letta. Nel giugno scorso, la task force incaricata dal premier di redigere un disegno di legge di regolamentazione delle lobby, ha presentato una bozza di provvedimento al governo, ma il Consiglio dei ministri ha rinviato il testo a ulteriori valutazioni.

LA DENUNCIA DEI 5 STELLE.

E così, nei giorni in cui nella commissione Bilancio della Camera si discute degli emendamenti alle legge di Stabilità, in Transatlantico è tutto un fiorire di lobbisti in cerca d’autore, che provano a far pressioni sui parlamentari per vedere approvati provvedimenti favorevoli agli interessi delle aziende che rappresentano. Senza che una legge ne disciplini in alcun modo l’attività.
A denunciare il fenomeno, con due video pubblicati sul sito di Beppe Grillo, sono stati i deputati del Movimento 5 stelle, che hanno inviato anche una lettera formale alla presidente della Camera, Laura Boldrini, per far in modo che venga vietato ai lobbisti l’accesso a Montecitorio.

IL PRECEDENTE DELLE IENE 

Un’analoga denuncia era stata fatta a maggio dalla trasmissione Le Iene, alla quale un assistente parlamentare del Senato, sotto anonimato, aveva parlato dell’esistenza di «senatori e deputati pagati da alcune multinazionali», in cambio di provvedimenti di legge favorevoli alle aziende.

La conversazione sulla «salvaguardia» delle casse dell’Inps

Ma il lavoro di lobbying è ampio e trasversale. In un video pubblicato sul blog del politico genovese, si riporta la conversazione telefonica di un presunto lobbista, un «consigliere parlamentare in pensione con un incarico alla Camera dei deputati», che esulta con il suo interlocutore per i risultati ottenuti su un emendamento di «salvaguardia» delle casse dell’Inps presentato dal Pd.

QUEL TETTO GONFIATO AGLI STIPENDI.

«Dopo una lunga gestazione, il Pd partorisce una riformulazione» del provvedimento che prevedeva un tetto massimo di 150 mila euro di accumulo «fra pensione e altri incarichi, pubblici e privati», hanno spiegato i 5 stelle. La nuova versione «azzera il contenuto della norma: il tetto sale fino a 294 mila euro ed è applicabile solo a chi cumula pensione e incarico nella pubblica amministrazione salvando tutti i contratti in vigore. Come dire: ‘Abbiamo scherzato, ci siamo sbagliati”. Cos’è accaduto nel mentre, fra il prima e il dopo? Quale manina è intervenuta?».

Ignorata la sentenza del Tar del Lazio

Il servizio delle Iene sui rapporti tra lobby e politica.Il servizio delle Iene sui rapporti tra lobby e politica.

Ma quello dell’Inps non è un caso isolato, come ricordano i grillini. «Fuori dalla porta della sala del Mappamondo alla Camera, dove in questi giorni si sono tenute le sedute della commissione, c’è una saletta dove rappresentanti di grandi aziende, consorzi, sindaci, funzionari ministeriali, fermano questo o quel commissario, facendo pressioni per emendamenti ad personamad aziendamad schifezzam», ha scritto il deputato del M5s Giorgio Sorial sul suo profilo Facebook.

IL CASO SORGENIA.

Soffermandosi poi su un caso in particolare, quello di Sorgenia, azienda di proprietà del gruppo De Benedetti, che costruisce e gestisce centrali elettriche.
«La Sorgenia di Carlo De Benedetti dichiara ingenti perdite. Fortunatamente per l’ingegnere, c’è il governo che prende a cuore il caso e corre in soccorso», ha sottolineato Sorial. «Nella Stabilità quindi si decide di andare in direzione opposta a una sentenza del Tar Lazio dello scorso aprile, e viene presentato uno sconticino di 22 milioni di euro di oneri di urbanizzazione alla centrale Sorgenia nel territorio lodigiano. Pagare il Comune per i servizi che deve fornire al tuo impianto? Niente da fare: tutto gratis, tutto passa in cavalleria».

ROMITI, LOBBISTA IN PARLAMENTO.

A rappresentare gli interessi di Sorgenia in parlamento c’è Roberta Romiti che, hanno precisato i pentastellati, «è autorizzata con un tesserino a essere presente fuori dalla commissione»; ma che fino a poco tempo fa «entrava alla Camera con un tesserino che la indicava come collaboratrice dell’onorevole Chiara Moroni (ex deputata Fli, di cui era vicepresidente e tesoriere del gruppo), amica come Italo Bocchino (ex deputato – Fli) di Francesco Dini», consulente del gruppo De Benedetti.

Roberto Maroni contro le lobby dell’azzardo

Un fermo immagine del video di denuncia del M5s sulle lobby in parlamento.Un fermo immagine del video di denuncia del M5s sulle lobby in parlamento.

Ma la polemica sulla liceità dell’attività di lobbying svolta in parlamento da rappresentanti di aziende e gruppi di pressione, non viene solo dalle file dei 5 stelle. Anche il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, in un post sul suo profilo Facebook ha attaccato duramente il provvedimento che riguarda il gioco d’azzardo inserito nella legge di Stabilità.
«Che vergogna! La potente e ricchissima lobby delle slot e del gioco d’azzardo ha colpito ancora. Ostacoli le slot machine nel tuo territorio? Lo Stato ti taglia i trasferimenti di denaro», ha scritto il governatore.
PENALIZZATI SINDACI E AMMINISTRATORI. «La bastonata ai sindaci e alle Regioni che lottano contro il gioco d’azzardo arriva in Senato con l’emendamento presentato dal Nuovo centrodestra al decreto ‘Salva Roma’ e approvato con i voti di 140 senatori di Partito democratico, Scelta civica e Nuovo centrodestra (…) Contrari sono stati 128 parlamentari di Lega, Forza Italia, M5s e Sel».
Il testo, ha concluso Maroni, «riguarda i Comuni o le Regioni (come la Lombardia) che hanno emanato norme restrittive contro il gioco d’azzardo, diminuendo così le entrate dell’erario. L’anno prossimo, questi enti territoriali subiranno tagli ai trasferimenti che verranno interrotti solo quando le norme e regolamenti ‘scomodi’ saranno ritirati».

Fonte: Gabriella Colarusso – Lettera43.it

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Basta lobbisti: il M5S chiede lo stop alla Boldrini. Ecco la lettera! http://www.lobbyingitalia.com/2013/12/basta-lobbisti-il-m5s-chiede-lo-stop-alla-boldrini-ecco-la-lettera/ Wed, 18 Dec 2013 20:41:29 +0000 http://lobbyingitalia.admin.comunicablog.it/?p=1905 E’ ora di finirla con l’inaccettabile “mercato ortofrutticolo” che si svolge ogni giorno davanti alle porte delle Commissioni Parlamentari al lavoro, in particolare durante la discussione della Legge di Stabilità.

Folle di faccendieri, personaggi sconosciuti e altre figure non identificate che non si limitano a presenziare ma intervengono, pressano, discutono e si permettono persino di interrompere i lavori parlamentari perché non vengono soddisfatte le richieste della loro lobby.

Basta con questo andazzo! Il Parlamento deve lavorare in pace, per questo i deputati del M5S hanno inviato oggi una lettera alla Presidente Boldrini con cui chiedono una restrizione alla concessione di badge e pass di accesso e stazionamento nell’interno del Palazzo.

Si riempiono tutti la bocca con “la dignità dell’istituzione”… comincino a provvedere davvero in tal senso!

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Fonte: BeppeGrillo.it

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