ungheria – LobbyingItalia http://www.lobbyingitalia.com Blog dedicato al mondo delle lobbies in modo chiaro e trasparente Tue, 03 May 2016 17:24:01 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.4.2 Ungheria, il Consiglio d’Europa chiede passi decisi contro la corruzione http://www.lobbyingitalia.com/2015/07/ungheria-il-consiglio-deuropa-chiede-passi-decisi-contro-la-corruzione/ Sun, 26 Jul 2015 20:16:19 +0000 http://lobbyingitalia.admin.comunicablog.it/?p=2891 Il Gruppo di Stati contro la Corruzione (GRECO), composto da membri del Consiglio d’Europa, ha chiesto all’Ungheria di rafforzare la legislazione anti-corruzione, in particolare regolamentando i rapporti tra lobbisti e decisori e limitando le immunità dei pubblici ufficiali. Sono richieste anche misure giudiziarie nei confronti dei soggetti governativi protagonisti negli ultimi anni di caso di corruzione.

Il report pubblicato dal GRECO il 22 luglio scorso richiede alle autorità ungheresi misure su tre macro aree: un codice etico per i parlamentari, misure legate alla corruzione per i decisori pubblici e una nuova modalità di azione per giudici e pm nei confronti delle immunità degli eletti. E il Segretario Generale del Consiglio d’Europa, Thorbjorn Jagland, ha dichiarato la lotta alla corruzione “essenziale per tutti gli Stati membri del Consiglio”.

La richiesta di una maggiore trasparenza nel processo legislativo ungherese coincide con le critiche da parte dei sostenitori anti-corruzione locali, che hanno evidenziato alcuni esempi recenti sospetti, come ad esempio la distribuzione di contratti a lungo termine per l’utilizzo di terreni agricoli di proprietà dello Stato e l’assegnazione di licenze esclusive di vendita di tabacchi, secondo l’Associated Press.

Negli ultimi tempi l’Ungheria è stata scossa da un pesante caso di corruzione. La Presidente dell’Autorità fiscale magiara (NAV) Ildikó Vida, alla quale stato proibito di entrare negli Stati Uniti a causa di accuse di corruzione, si è dimessa nel maggio scorso. Era una dei sei ungheresi a cui è stato proibito di entrare negli Stati Uniti a causa di presunti collegamenti alla corruzione. Sotto la pressione del primo ministro Viktor Orban, la Vida è stata coinvolta in un giudizio da un inviato degli Stati Uniti, M. André Goodfriend, ma la causa per diffamazione che chiede il risarcimento di 5 milioni di fiorini è stata abbandonata a causa della sua immunità diplomatica. Il governo ungherese non ha condotto un’investigazione su Vida o il resto delle accuse di corruzione, dicendo che non aveva ricevuto alcuna evidenza da Washington circa i presunti misfatti.

Per quanto riguarda il ramo legislativo, il gruppo chiede una maggiore trasparenza. Il coinvolgimento di terze parti non è percepito come sufficientemente trasparente dal momento che non esiste una regolamentazione sul lobbying a livello parlamentare.

La relazione sottolinea la necessità di elaborare codici di etica o condotta per i membri del parlamento per integrare i regolamenti esistenti, in particolare nelle situazioni in cui i parlamentari si trovano ad affrontare interessi contrastanti.

Entro la fine del mese di settembre 2016 le autorità ungheresi dovranno riferire sulle misure adottate per attuare 18 raccomandazioni contenute nella relazione. Il GRECO poi dovrà valutare l’attuazione delle raccomandazioni in un “rapporto di conformità”, nella prima metà del 2017.

Tra le raccomandazioni del GRECO, quelle riferite ai parlamentari riguardano:

  • l’apertura del processo decisionale ai soggetti interessati e la trasparenza delle informazioni riguardanti l’iter legislativo, in particolare dei rapporti con i lobbisti o le associazioni o chiunque altro influenzasse il processo decisionale;
  • l’attuazione di un codice di condotta per parlamentari e staff, con norme sui regali, le donazioni, le revolving doors di fine mandato;
  • norme previste per l’eventuale emersione di conflitti di interesse, per evitare che ci siano giuste procedure per la verifica e la sanzione di comportamenti illeciti;
  • la trasparenza dei redditi e degli interessi di ogni parlamentare, e la pubblicità dei loro dati;
  • il monitoraggio e l’effettiva attuazione delle normative anti-corruzione.

L’opacità del sistema ungherese è da sempre segnalata come un problema endemico. Nel rapporto di Transparency International su 19 ordinamenti europei “Lifting the Lid on Lobbying”, l’Ungheria era stata segnalata come Paese a bassa competitività interna tra diversi interessi. Il Governo, infatti, tendeva a sviluppare rapporti stretti con poche, potenti associazioni di imprese creando un danno alla competitività dell’intero sistema e, conseguentemente, dando largo impulso alla corruzione e alla lottizzazione delle cariche pubbliche e delle grandi poltrone private.

Secondo Jozsef Peter Martin, managing director di Transparency International Hungary, la legge sulle lobby non solo aiuterebbe a limitare la corruzione nei pubblici uffici, ma soprattutto sarebbe la condizione necessaria per migliorare la competitività dell’intera economia danubiana.

]]>
Le lobby (opache) d’Ungheria (Formiche.net) http://www.lobbyingitalia.com/2014/09/le-lobby-opache-dungheria-formiche-net/ Wed, 24 Sep 2014 19:51:14 +0000 http://lobbyingitalia.admin.comunicablog.it/?p=2497 Parliamo spesso – e giustamente – dell’opportunità e dei rischi di regolare l’attività lobbistica in Italia. Altrettanto spesso, ci invitiamo vicendevolmente a guardare i casi stranieri, che generalmente citiamo come esempi virtuosi.

Questo binomio virtuoso (loro)-vizioso (noi) vale soprattutto per il confronto tra Italia e democrazie di matrice anglosassone. Perde di spessore quando mettiamo l’Italia a confronto con i propri vicini europei. Qui la situazione si fa molto più complessa e, in genere, molto meno virtuosa.

Parliamo dell’Ungheria, ad esempio. Il problema dell’opacità delle lobby – ma si potrebbe dire dell’intero sistema politico – ha radici recenti. Nasce nel 1989, subito dopo la transizione dal regime socialista, verso un regime politicamente più variegato. é in questi sistema di confine, scarsamente regolamentato e attento più alla segretezza del dato pubblico rispetto alla sua divulgabilità, che sono cresciute le attuali oligarchie politiche. Per crescere, e finanziarsi, il sistema ha dovuto fare della segretezza dei rapporti tra politica ed economia un requisito essenziale.

E difatti oggi in Ungheria non è disponibile praticamente alcuna informazione (di rilievo, almeno) sui finanziamenti che la politica riceve dai privati. Esistono iniziative private che monitorano e riportano i casi più eclatanti, ma le risorse con cui operano sono limitate e al massimo possono aprire uno spiraglio su una realtà sconosciuta al grande pubblico. Una tra queste iniziative è K-Monitor (QUI). Un’altra iniziativa è promossa dal capitolato locale di Transparency International e si chiama Kepmutatas (QUI).

Gli analisti politici ci dicono che le cause del sistema attuale, non solo opaco, ma a tratti apertamente anti-democratico (nel senso che respinge le istanze di partecipazione promosse dai cittadini comuni) dipendono per gran parte dal lavoro di Fidesz, oggi primo partito, che ha agito mosso dalla necessità di recuperare il terreno sui socialisti, tornati a vincere nel 2008 e nel 2010.

Come spiega bene la SunLight Foundation (QUI) il partito di Orban non ha oggi alcuna intenzione di migliorare, né dal punto di vista della trasparenza istituzionale, né da quello della partecipazione delle istanze provenienti dalla società civile. Perché dovrebbe? L’opposizione alla disclosure ha consentito di riorganizzare le finanze del partito in tempi brevi e di contenere in modo sostanzialmente indolore le pressioni degli attivisti. Un paradiso, o un inferno, a seconda di come vogliate vederla, per i lobbisti. Una situazione dalla quale avremmo comunque da imparare. Non nel senso di prendere l’esempio su come intervenire per disciplinare la materia. Ma un ottimo esempio per capire quanto sia rischioso non intervenire.

]]>