Relazioni istituzionali – LobbyingItalia http://www.lobbyingitalia.com Blog dedicato al mondo delle lobbies in modo chiaro e trasparente Tue, 24 May 2016 16:31:45 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.4.3 Un registro dei lobbisti avrebbe salvato la Guidi (Politx) http://www.lobbyingitalia.com/2016/04/un-registro-dei-lobbisti-avrebbe-salvato-la-guidi-politx/ Thu, 07 Apr 2016 11:00:23 +0000 http://lobbyingitalia.admin.comunicablog.it/?p=3230 Lo scandalo ha messo in risalto l’immobilismo del Parlamento sulla regolamentazione delle lobby e del conflitto d’interessi

Scoppia il caso Guidi e la mancata regolamentazione dell’attività di lobby torna alla ribalta del dibattito politico e con essa anche la riforma delle norme in materia di conflitto di interessi.

Il testo base sulle lobby (S. 1522 e conn.) giace da mesi in commissione Affari Costituzionali al Senato dove è stato continuamente posticipato il termine per la presentazione degli emendamenti senza poi fare alcun passo avanti. Circa un mese fa era stata avanzata l’ipotesi di trasferirlo direttamente all’interno del disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza (S. 2085), per consentirne un’accelerazione dell’iter, ma l’ipotesi è tramontata pare definitivamente.

Alla fine di febbraio, invece, la Camera ha approvato in prima lettura una proposta di legge volta a superare l’attuale e contestatissima legge in materia di conflitto di interessi, emanata sotto il governo Berlusconi (C.275 e abb.). Il provvedimento, inoltrato all’altro ramo del Parlamento, non è ancora ancora calendarizzato.

Ci si interroga adesso, di fronte alle vicende che hanno portato alle dimissioni del ministro dello Sviluppo economico, cosa sarebbe successo se questi due provvedimenti fossero già diventati legge.

Se fosse stato operativo il registro di chi svolge attività di lobbying, il compagno della ex ministro Federica Guidi avrebbe dovuto e potuto esservi regolarmente iscritto ed avrebbe dovuto dichiarare in maniera trasparente i suoi scopi professionali e i suoi clienti. In questo caso il conflitto d’interessi sarebbe stato immediatamente evidente e, di conseguenza, sarebbe stato molto difficile coprire i motivi che hanno portato l’emendamento sotto i riflettori dei media.

Il riconoscimento ed una buona regolamentazione delle lobby e norme chiare ed inequivocabili in materia di conflitto di interessi, potrebbero per il futuro impedire che clientelismo e nepotismo si instaurino in un sottobosco di opacità in cui è lecito far passare leggi in virtù di un’amicizia e non di un interesse pubblico.

Fonte: Polit’x

http://goo.gl/922bUZ

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Lobbies, che passione. Le università americane si aprono ai lobbisti, quelle italiane sono ferme all’anno zero (HuffingtonPost.it) http://www.lobbyingitalia.com/2015/06/lobbies-che-passione-le-universita-americane-si-aprono-ai-lobbisti-quelle-italiane-sono-ferme-allanno-zero-huffingtonpost-it/ Wed, 10 Jun 2015 14:32:34 +0000 http://lobbyingitalia.admin.comunicablog.it/?p=2816 (Luigi Ferrata) Negli ultimi anni le Università americane hanno aumentato in maniera considerevole l’attività di lobbying nei confronti del Congresso e soprattutto verso il governo arrivando ad aprire uffici dedicati anche a Washington, assumendo al proprio interno lobbisti o facendosi appoggiare da società di consulenza specializzate. Gli atenei statunitensi si sono resi conto dell’importanza di ingaggiare in maniera proattiva il decisore politico, tenendo conto della necessità di presentare le proprie posizioni e proposte su tutti i temi di interesse. In sostanza anche le Università operano in un settore altamente regolato e hanno compreso che le decisioni politiche che influiscono su di esse sono destinate ad aumentare sia qualitativamente che quantitativamente.

In particolare, è opportuno notare che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, un’attività di relazioni istituzionali svolta dalle Università è solo in parte diretta ad accaparrarsi i finanziamenti migliori, o ad azioni dirette ad incidere su riforme universitarie o sul trattamento del personale docente. In realtà l’azione di lobbying si concentra anche su altri temi come quelli fiscali, per chiedere esenzioni e deroghe specifiche, si pensi semplicemente a detrazioni fiscali per studenti o per gli immobili, o quelli legati a politiche di welfare per gli studenti. Si tratta evidentemente di questioni che possono avere grande impatto sia sul conto economico, sia sulla qualità dell’insegnamento ed infine sull’attrattività dell’Università stessa.

Navigando sui siti Internet di prestigiosi atenei si nota che è effettivamente prevista una pagina dedicata all’attività di Government relations in cui sono specificate le regole sul Federal lobbying e le prescrizioni a cui è necessario attenersi, ad esempio la redazione di report che rendano trasparente l’attività svolta, nei confronti di chi e per quale ammontare. Inoltre le Università sottolineano chiaramente la differenziazione esistente tra l’attività di lobbying da loro svolta e la ricerca accademica. Se da un lato l’attività di lobbying è diretta ad influenzare specificatamente l’adozione di una normativa in linea con gli interessi e gli obiettivi dell’Università, dall’altro la normale attività di ricerca accademica, in cui vengono prese posizioni sui temi più svariati non va confusa con la precedente e rappresenta la posizione degli accademici sul tema, ma non punta a cambiare, almeno in maniera diretta, la legislazione su quel tema specifico.

Le cifre in gioco sono ingenti, secondo alcuni dati raccolti da Opensecrets del Centre for Responsive Politics, una delle principali ONG dirette a monitorare e tracciare i finanziamenti alla politica nell’attività di lobbying, le maggiori facoltà americane, tra cui, solo per citarne alcune, Harvard, University of California, Texas University e New York University nel biennio 2013 – 2014 hanno tutte speso cifre superiori al milione di dollari e sono state spesso ricompensate con l’accesso ad importanti finanziamenti. Detto ciò sarebbe tuttavia sbagliato sostenere che le Università che hanno vinto i grant più consistenti non li meritassero. Semplicemente, chi ha maggiori contatti con l’amministrazione ha maggiore visibilità e può operare con maggiore tempismo, rispetto a chi ha un atteggiamento solo reattivo.

In Europa il ruolo delle Università nell’interazione con il mondo politico non sembra essere paragonabile al modello statunitense. Gli Atenei iscritti al registro della trasparenza di Brussels, che include tutti i portatori di interesse accreditati presso le Istituzioni comunitarie, sono ancora molto pochi a dimostrazione del fatto che in Europa non si è ancora compresa fino in fondo l’importanza di rapportarsi ai decisori.

Tuttavia anche nel nostro continente qualcosa sta cambiando. La stampa britannica ha dato ampio risalto alla missione di vero e proprio lobbying effettuata da 50 Università inglesi a Brussels svoltasi ad aprile del 2015 e diretta a contrastare il trasferimento dei fondi alla ricerca universitaria di Horizon 2020 ad altri programmi comunitari. I rettori si sono recati in Belgio, alla stregua di un qualsiasi altro lobbista, per presentare in maniera trasparente alle Istituzioni posizioni e proposte. È evidente che tale rapporto con Brussels è destinato a crescere ed a consolidarsi anche negli anni futuri. Infine in Italia siamo all’anno zero, sembra che le Università agiscano solo tramite la Conferenza dei Rettori, organo che potrebbe presentare forti criticità dal momento che si fa fatica a comprendere come sia possibile fare una sintesi ed adottare una posizione comune di fronte al decisore, considerando le profonde differenze e gli interessi ed obiettivi diversi tra le varie Università. Probabilmente ad alcune Università, ed evidentemente alle migliori, converrebbe agire in proprio per quanto riguarda l’attività di relazioni istituzionali.

Fonte: Huffington Post

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Sulla Lobby: framing, verità, poeti e creatori http://www.lobbyingitalia.com/2015/04/sulla-lobby-framing-verita-poeti-e-creatori/ Wed, 22 Apr 2015 17:44:09 +0000 http://lobbyingitalia.admin.comunicablog.it/?p=2769 (Alberto Cattaneo) Fare lobby significa spesso lavorare in difesa di interessi specifici che si incastrano in situazioni complicate e dalle verità multiple. Ha ragione chi difende la sperimentazione animale in nome della ricerca e della salute degli uomini o hanno ragione gli animalisti a sostenere il diritto alla vita degli animali? Ha ragione l’ambientalista o l’azienda inquinante? Ha ragione chi difende il gioco legale o il movimento di opinione che lo vorrebbe abolire? Non è facile dare delle risposte a questo genere di domande e sarebbe troppo facile dire che la verità o la soluzione a questi “dilemmi sociali” risiede in un giusto mezzo, nel ritrovare un punto di equilibrio che possa soddisfare le parti interessate.

Il lobbista, nella sua essenza, è proprio colui che ricerca questo punto di equilibrio, ma ciò che ci interessa oggi è quanto possa essere difficile farlo quando qualcuno o qualcosa “impone” una verità precostituita.

In un contesto dove la comunicazione viaggia veloce e raggiunge in modo multiforme la cosiddetta opinione pubblica, è facile che si costruisca una qualche forma di verità che cristallizza posizioni identificando i “buoni” e i “cattivi”, i “giusti” e gli “sbagliati”. Spesso a farlo è la magistratura inquirente, altre volte la politica, altre ancora i media. Sono numerosi le fonti, infatti, capaci di creare una “verità” e farla passare per l’unica possibile. Come dovrebbe lavorare un lobbista in questo genere di situazioni?*

Proviamo a fare un passo indietro. Che cosa è la verità? Nietzsche direbbe che la verità è “un mobile esercizio di metafore, metonimie, antroporformismi, in breve una somma di relazioni umane che sono state potenziate poeticamente e retoricamente, che sono state trasferite e abbellite e che, dopo un lungo uso, sembrano a un popolo solide, canoniche e vincolanti”. In estrema sintesi la verità è frutto di un esercizio linguistico e di un codice il cui carattere è sempre più “sociale e in definitiva anche politico” (cioè relazionale). La verità, intesa in questo modo, è solo un termine – come ci dice Vattimo – che “allude alla possibilità per singoli, gruppi e per la stessa specie, di riconosere e organizzare il mondo esterno in modo favorevole alla propria esistenza”. In un certo senso, dunque, l’uomo non vuole tanto la verità ma desidera che le conseguenze di questa verità siano piacevoli ed è “indifferente rispetto alla conoscenza pura priva di conseguenze, mentre è disposto addirittura ostilmente verso le verità forse dannose e distruttive” (Nietzsche).

Se si accetta questa impostazione il lobbista si trova a competere in uno strano mercato: quello della costruzione della verità. Un costruttore della verità si trova, dunque, a creare un “framing” grazie a un utilizzo efficace di metafore e combinazioni di fatti che dettano il codice con cui si valuta una determinata situazione. E un costruttore basa la sua efficacia nel potere (power) che ha di affermare tale verità: ad esempio un magistrato, un primo ministro, la prima firma di un giornale hanno certamente più potere istituzionale rispetto a un singolo cittadino di affermare un framing di lettura e quindi una qualche verità.

Si può costruire una matrice i cui assi sono proprio costituiti da framing e power e da quattro possibili posizioni. Il lobbista si può ritrovare a lavorare in difesa di un interesse che può essere collocato: 1. in un framing positivo ma con debole potere di affermarlo; 2. in un framing negativo e con potere debole; 3. in un framing positivo con alto potere di mantenerlo tale; 4. in un framing negativo con alto potere di modificarlo. Queste posizioni per un lobbista esprimonono quattro condizioni di lavoro: 1. Weak Winner 2. Heavy Looser 3. Winner but Target; 4. Potential Looser. Vediamoli nel dettaglio.

1. Weak Winner. E’ una condizione certamente favorevole perché il tipo di verità che emerge asseconda gli interessi che il lobbista si trova a difendere. Ma è una posizione scomoda in quanto il potere di difendere questa tipo di framing non è consolidato e quindi può essere messo in discussione da un qualcuno che questo potere di fatto ce l’ha. In questa situazione il lobbista deve stare necessariamente fermo e svolgere per lo più un lavoro di rafforzamento del proprio “potere di framing” recuperando soggetti più credibili e autorevoli, Il dilemma esiste, però: cercando di costruire nuovo potere si può “svegliare il can che dorme” e quindi l’analisi del posizionamento delle “fonti” che si vanno a toccare riveste un ruolo cruciale. Il mapping stakeholder e l’intelligence sugli interessi che lo compongono diventano allora l’attività core in questo quadrante. Si è dei vincitori, ma deboli. Si deve essere umili, cercare alleati e mantenere la pace. Non si è dei conquistatori.

2. Heavy Looser. E’ la condizione disperata. Il framing precostituito non è positivo (non da ragione all’interesse da difendere) e non si ha il potere per modificare la situazione. Si è perdenti. E lo si è pesantamente. Ma non si è disperati. Bisogna solo rendersi conto che l’azione che si ha davanti richiede pazienza e tempo (e spesso i portatori di interessi non hanno né l’uno né l’altro). Il lavoro è primariamente quello di lavorare sul linguaggio su cui il framing si basa e se la verità è “la somma di relazioni umane che sono state potenziate poeticamente e retoricamente” si tratta di costruire un piano di stakeholder engagement che miri non tanto ad ottenere un obiettivo specifico quando a fare comprendere all’altro che la verità può essere intesa in modo diverso. Il target è chi lavora sui linguaggi (i media ad esempio, i “politici da talk show” altro esempio). Difficile. Estremamente difficile. Perché bisogna cambiare la poetica e la retorica con cui si presenta il problema. E questo non solo non è sempre possibile ma, appunto, richiede pazienza, accantonare gli obiettivi di breve (che non sarebbero comunque raggiunti! … inutile illudersi), fare nuovi esercizi linguistici. Il portatore di interessi diventa così, pazientemente, un nuovo poeta, un nuovo creatore di retorica. Se genuina, seria e vera questa retorica si trasforma in power.

3. Winner but Target. Ottimo. Siamo i predatori. La verità è dalla nostra parte e abbiamo il potere di difenderla. Diventiamo però il target per tutti quelli che vogliono cambiare questa verità. Siamo il bersaglio. Il segreto qui è allo stesso semplice e drammatico. Il predatore non può smettere di predare, di fare paura. Al primo segno di debolezza si diventa prede. Non ci sono compromessi. Non ci sono mediazioni con i più deboli. Fare un passo indietro significa velocemente modificare il proprio status, rinunciare al proprio power, diventare potential looser.

4. Potential Looser. Siamo potenti. Facciamo paura. Ma il framing è negativo. La verità non ci da ragione e prima o poi… Dalla nostra abbiamo il potere di lavorare sui codici linguistici perché abbiamo la possibilità di affermare una nuova retorica nelle relazioni. In questa situazione non possiamo stare fermi. Dobbiamo essere agili e veloci perché è un corsa contro il tempo. Prima o poi il nostro potere sarà eroso se non modifichiamo il modo con cui il framing guarda al nostro interesse.

La due situazioni del looser hanno a che fare con “l’innovare il modo con cui si fa relazione”. E per noi innovazione significa modificare il codice linguistico. Diventare poeti significa diventare portatori di qualcosa di sensazionale, di nuovo stupore, di uno schock che ridesti le attenzioni e che faccia capire agli altri (al singolo, al gruppo o alla specie) che vale la pena di investire energie per accettare una nuova verità. Da dove nasce quanta capacità poetica? Dall’analisi delle conseguenze (l’uomo non vuole la verità, desidera conseguenze piacevoli). Ecco allora che l’analisi delle conseguenze, che non sempre il lobbista si ricorda di fare, diventa l’elemento critico. Il fattore di successo. Per capire le conseguenze bisogna diventare conoscitori delle dinamiche sociali, diventare esperti di un settore. Bisogna immergersi in profondità per riemergere con nuove intuizioni. Riemergere come nuovi poeti.

*Riconosco che esiste un problema anche etico nel lavoro del “costruttore” di verità che ha mio avviso esiste per qualsiasi costruttore, sia esso istituzionale o meno. Riconosco anche che per il lobbista il pregiudizio negativo che lo contrassegna implica una maggiore attenzione al tipo di comportamenti che adotta nei suoi tentativi di costruzione della verità.

Fonte: Infiniti Gesti

 

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Marco Simeon, un anfibio in Rai http://www.lobbyingitalia.com/2009/11/marco-simeon-un-anfibio-in-rai/ Mon, 23 Nov 2009 00:00:00 +0000 http://www.lobbyingitalia.com/2009/11/marco-simeon-un-anfibio-in-rai/ L’improvvisa nomina di Marco Simeon a Responsabile delle Relazioni Istituzionali di Viale Mazzini ha lasciato di sasso il Consiglio di Amministrazione e soprattutto i rappresentanti del PD.
Cosa ci fa nella televisione pubblica l’ambasciatore di Mediobanca in vaticano, uomo di fiducia del cardinal Bertone?

Scarica l’articolo completo di Prima Comunicazione in .pdf

Chi è (a cura di LI.Info): Marco Simeon ha 32 anni. Carriera fulminante, la sua: una laurea in diritto canonico, con una tesi sul ruolo della segreteria di Stato nella Citta del Vaticano; segretario generale della Fondazione beni e attività artistiche della Chiesa; l’organizzazione, nella Genova di Bagnasco, dei “Cardinal dinners”; referente della National Italian American Foundation per conto della Santa Sede; priore della Fondazione Magistrato di Misericordia, un ente religioso presieduto dall’arcivescovo che amministra lasciti milionari; curatore dei rapporti tra Mediobanca, per cui lavorava, e il Vaticano. Da fine 2009 è il Direttore delle Relazioni Istituzionali della RAI.

18/01/2012 – Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo messaggio di Pippo Corigliano, a lungo responsabile dell’Ufficio Informazioni della Prelatura dell’Opus Dei, in relazione all’articolo di "Prima Comunicazione" qui riportato.

Gentili Signori,

sono stato per 40 anni il direttore dell’Ufficio Informazioni dell’Opus Dei e conosco Marco Simeon, che non è mai stato membro della Prelatura dell’Opus Dei, come da lui più volte dichiarato pubblicamente.
Essere fedele della Prelatura è come frequentare sistematicamente una parrocchia: non è un segreto ma non lo scrivo sul biglietto da visita. Tutto qui.

Con i più cordiali auguri di buon lavoro.

Pippo Corigliano

Vittorio Bruno – Prima Comunicazione

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Master in Public & Parliamentary Affairs, IV Ed. 2010 http://www.lobbyingitalia.com/2008/09/master-in-public-parliamentary-affairs-iv-ed-2010/ Fri, 26 Sep 2008 00:00:00 +0000 http://www.lobbyingitalia.com/2008/09/master-in-public-parliamentary-affairs-iv-ed-2010/ Master in Public & Parliamentary Affairs, Lobbying e Relazioni Istituzionali
La IV edizione del Master in Public & Parliamentary Affairs (Lobbying e Relazioni Istituzionali) dell’università LUMSA di Roma prenderà il via il prossimo 19 marzo 2010.
Molte le novità di questa edizione, con particolare riferimento ai partner del Master e ai membri entrati nel Consiglio Scientifico. Ma facciamo un passo indietro.

Nato nel 2005, l’MPA è il Master Universitario (II Livello) italiano dedicato al lobbying e ai public affairs, con più storia alle spalle. Prenderanno infatti il via nel 2010 altri due Master abbastanza simili: uno presso l’Università di Tor Vergata e l’altro alla LUISS, mentre esistono da qualche anno corsi specifici in materia (come quelli organizzati dalla società Running).

Scarica la brochure aggiornata del Master MPA 2010

Vai al blog del Master MPA

Il M.P.A. della LUMSA è indirizzato a preparare i propri partecipanti per ruoli di leadership nel settore dei rapporti con i decision-makers pubblici, della rappresentanza di interessi di grandi organizzazioni, aziende, associazioni non profit: alla base del percorso di studio sono infatti l’approfondita conoscenza del funzionamento delle istituzioni, italiane ed europee, gli strumenti e le tecniche di comunicazione, tout court e politica, il marketing e le tecniche di management.

Aperto ad un massimo di 40 iscritti, laureati in materie giuridico-politiche, economiche o comunicazione; collaboratori e funzionari politici e della P.A.; uffici relazioni esterne ed istituzionali di aziende; consulenti e liberi professionisti che operano nell’ambito dei rapporti col decisore pubblico, è strutturato in 300 ore di formazione in aula (di cui il 10% in lingua inglese) articolate in lezioni teoriche, esercitazioni pratiche, seminari e laboratori, workshops, ed è diviso in quattro aree principali:

area istituzionale,
area lobbying e relazioni istituzionali,
area marketing & management,
area di economia, politica e giornalismo

Docenti del Master sono professori universitari, lobbisti d’azienda e di associazioni di rappresentanza, consulenti ed esperti del settore delle relazioni istituzionali che si alterneranno in aula.

Direttore del Master anche quest’anno è il prof. Angelo Rinella, Preside Facoltà di Giurisprudenza, Università LUMSA, mentre il coordinatore (oltre che ideatore stesso del Master) è il dott. Franco Spicciariello (Cultore della materia presso la cattedra di Diritto Costituzionale Italiano e Comparato della LUMSA e partner di Open Gate Italia).

Completamente rinnovato il Consiglio Scientifico, che vede l’ingresso di notevoli personalità accademiche e politiche. La composizione attuale prevede i seguenti nomi: Prof. Tullio Camiglieri, Prof. Alessandro Campi, Prof. Luigi Ciaurro, Prof. Giuseppe Dalla Torre, Prof. Francesco D’Onofrio, Prof. Edoardo Gianfrancesco, On. Linda Lanzillotta, Prof. Guido Letta, Dott. Paolo Messa, Dott. Massimo Micucci, Cons. Raffaele Perna, Dott. Andrea Peruzy, Prof. Angelo Rinella, Prof. Giuseppe Vegas.

Grande novità del 2010 – dopo l’accordo l’anno scorso con l’associazione Il Chiostro per la trasparenza delle lobbies – è la partnership stipulata dal Master MPA con i principali thin tank nazionali e con le prime quattro società di lobbying italiane.

I think tank:

FareFuturo
Formiche
Glocus
Il Chiostro
Italianieuropei
Liberal
Magna Carta

Le società di lobbying:

Cattaneo & Zanetto
FB & Associati
Open Gate Italia
Reti

Master in Public & Parliamentary Affairs
IV° edizione

Direzione e Comitato Scientifico
Direttore: Prof. Angelo Rinella
Coordinatore: Dott. Franco Spicciariello
Comitato Scientifico: Prof. Tullio Camiglieri, Prof. Alessandro Campi, Prof. Luigi Ciaurro, Prof. Giuseppe Dalla Torre, Prof. Francesco D’Onofrio, Prof. Edoardo Gianfrancesco, On. Linda Lanzillotta, Prof. Guido Letta, Dott. Paolo Messa, Dott. Massimo Micucci, Cons. Raffaele Perna, Dott. Andrea Peruzy, Prof. Angelo Rinella, Prof. Giuseppe Vegas.

Profilo Professionale Il M.P.A. è indirizzato a preparare i propri partecipanti per ruoli di leadership nel settore dei rapporti con i decision-makers pubblici, della rappresentanza di interessi di grandi organizzazioni, aziende, associazioni non profit.

Obiettivi Formativi
Base del percorso di studio sarà l’approfondita conoscenza del funzionamento delle istituzioni, italiane ed europee, strumenti e tecniche di comunicazione, tout court e politica, marketing e management.

Requisiti di Accesso e Destinatari
Laurea specialistica di nuovo ordinamento, laurea di vecchio ordinamento o altro titolo di studio universitario, anche conseguito all’estero riconosciuto idoneo.

Laureati in materie giuridico-politiche, economiche o comunicazione; collaboratori e funzionari politici e della P.A.; uffici relazioni esterne ed istituzionali di aziende; consulenti e liberi professionisti che operano nell’ambito dei rapporti col decisore pubblico.

Struttura del Master
Numero massimo di iscritti: 40
Numero minimo di iscritti: 26
Ore complessive di formazione: 300 in aula (articolate in lezioni teoriche, esercitazioni pratiche, seminari e laboratori,workshops)
Almeno il 10% delle ore di formazione sarà tenuto in lingua inglese
Prove intermedie e prova finale

Docenti
La LUMSA incaricherà un team, ampiamente sperimentato nelle prime due edizioni, fatto di di professori universitari, lobbisti d’azienda e di associazioni di rappresentanza, consulenti ed esperti del settore delle relazioni istituzionali.

Programma del Master

1. AREA ISTITUZIONALE
2. AREA LOBBYING E RELAZIONI ISTITUZIONALI
3. AREA MARKETING & MANAGEMENT
4 . ECONOMIA, POLITICA E GIORNALISMO

Per iscriversi al Master
L’ammissione al “M.P.A. – Master in Public Affairs, Lobbying e Relazioni Istituzionali” è preceduta da un colloquio informativo. Le iscrizioni termineranno il 20 Novembre 2006.

Quota di Iscrizione e Modalità di Pagamento
Costo: € 4.000,00 pagabile in tre rate
I rata: € 800,00 (entro il 16 marzo 2010)
rimborsabili in caso di mancata attivazione / non ammissione al Master
II rata: € 1.600,00 (entro il 26 maggio 2010)
III rata: € 1.600,00 (entro il 26 luglio 2010)

Sede e Durata
LUMSA – Facoltà di Giurisprudenza
Via Pompeo Magno, 22 – 00192 Roma

Periodo
Marzo – Dicembre 2009

Lezioni
Venerdì 14.30-19.00
Sabato 9.00-13.00
Eventuali attività didattiche in altri orari presso organi costituzionali e Ministeri.

Riconoscimenti
60 Crediti Formativi Universitari
Titolo di Master universitario di II livello in "Public and Parliamentary Affairs" (frequenza non inferiore all’80% e prova finale)

Stage
La LUMSA garantisce l’assistenza necessaria ai fini dell’attivazione di stage presso aziende ed enti.

Chi Contattare

Per ulteriori informazioni:
Coordinatore, dott. Franco Spicciariello
Tel. 3381413608
E-mail: [email protected]

LUMSA – Segreteria Master e Corsi di Perfezionamento
Via Pompeo Magno 22, 00192 Roma
Tel. 0668422467
Fax: 0668422484
E-mail: [email protected]
Sitoweb: www.masterlumsa.it

Franco Spicciariello – LI.Info

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Corso in “Comunicazione e gestione delle relazioni istituzionali” http://www.lobbyingitalia.com/2008/09/corso-in-comunicazione-e-gestione-delle-relazioni-istituzionali/ Wed, 24 Sep 2008 00:00:00 +0000 http://www.lobbyingitalia.com/2007/10/corso-in-comunicazione-e-gestione-delle-relazioni-istituzionali/ CORSO IN “COMUNICAZIONE E GESTIONE DELLE RELAZIONI ISTITUZIONALI”
XVII Edizione


Roma, 22 ottobre – 19 dicembre 2008


Presentazione ed obiettivi del Corso
Il Corso si propone di formare la nuova figura professionale dell’esperto in Relazioni Istituzionali. Un professionista che rappresenti gli interessi legittimi di imprese, associazioni, enti no profit presso le Istituzioni italiane, europee ed extraeuropee.Il processo formativo prevede un percorso didattico che, dopo l’acquisizione o il consolidamento di una snella ma necessaria impostazione teorica, svilupperà le abilità professionali del partecipante implementando le competenze con esercitazioni, project work e simulazioni.

Destinatari
Il Corso è rivolto a Laureati in discipline giuridiche, economiche e umanistiche, operatori del settore relazioni istituzionali e comunicazione, manager. E’ richiesta preferibilmente la conoscenza della lingua inglese.

Struttura e durata del corso
Il Corso è a numero chiuso per garantire la qualità delle attività didattiche ed il programma è di complessive 90 ore di formazione da svolgersi in 30 giornate con orario 17,00-20,00.


Borse di studio
Ai partecipanti ritenuti meritevoli, Running offre borse di studio sino ad un raggiungimento massimo del 50% della quota di partecipazione. Un’apposita commissione effettuerà a proprio insindacabile giudizio le assegnazioni delle riduzioni sulla base della valutazione dei curricula e dei risultati della prova di selezione.
Attestato di partecipazione
Al termine del percorso formativo i partecipanti che avranno frequentato almeno l’80% delle lezioni riceveranno l’ attestato di frequenza al Corso.
Stage
Running offre la possibilità di stage per chi paga la quota intera subordinatamente al superamento del processo di selezione presso le strutture stesse.
Per coloro che ottengono la borsa di studio Running promuove stage compatibilmente con la
disponibilità delle strutture ospitanti e subordinatamente al superamento del processo di selezione presso le strutture stesse.



Programma
AREA ISTITUZIONALE (30 ore)

Parlamento: organi e struttura
Presidente
Gruppi parlamentari
Conferenza dei Presidenti di Gruppo
Commissioni permanenti
Comitato per la legislazione
Commissioni bicamerali e d’inchiesta
Commissioni miste
Attività parlamentare
Rapporti tra poteri e organi dello Stato
Cammino di una legge
Decreti legge e decreti legislativi
Elementi di Drafting legislativo
Manovra di bilancio
Leggi costituzionali e di modifica costituzionale
Scioglimento e proroga delle Camere
Attività di informazione, di indirizzo e di controllo del Parlamento: interrogazioni, interpellanze, mozioni, risoluzioni e ordini del giorno

Informatica giuridica
Sistema di ricerca sul web della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica
Consultazioni archivio storico delle leggi
Ricerca di un testo di legge e di una proposta/disegno di legge, di un atto di sindacato ispettivo
Introduzione ai siti dell’Unione Europea, per il diritto comunitario
Pubblicità dei lavori parlamentari, banche dati di documentazione dell’attività legislativa
Siti individuali di deputati, senatori e gruppi parlamentari
Parlamento, Regioni e Autonomie Locali
Rapporti tra le fonti normative statali e regionali
Riforma del Titolo V della Costituzione
Testo Unico sull’ordinamento degli Enti Locali
– Conferenza di servizi e lo sportello unico per le attività produttive.
Legge 150/2000 comunicazione pubblica. Il dovere di informazione della P.A.
Semplificazione della documentazione amministrativa, il silenzio della PA
Conferenza tra Stato, Enti Locali e Associazioni (ANCI, UPI, UNCEM)
Parlamento e Unione Europea
Parlamento Europeo: organizzazione e funzionamento
Commissione europea: funzionamento, attribuzione e poteri
Consiglio Europeo: organizzazione interna, attribuzioni e poteri
Legge comunitaria
Potere legislativo dell’Unione: dalle direttive ai regolamenti
Rapporti tra la normativa comunitaria e quella statale






Esercitazioni
Progettazione di un testo legislativo e tecniche di redazione (Drafting)
Emendamenti: come modificare ed integrare un testo legislativo
Emendamenti alla manovra finanziaria; le regole di emendabilità; la copertura finanziaria
Scrittura di atti di sindacato ispettivo: interrogazioni, interpellanze, mozioni e risoluzioni
AREA RELAZIONI ISTITUZIONALI ED ATTIVITA’ DI LOBBYING (60 ore)
Scenario politico istituzionale in Italia: attività di lobbying
– Tecniche di influenza e strumenti di azione – Le Relazioni Istituzionali
– Esercitazione

Rappresentazione organizzata in Italia
– Lo scenario politico istituzionale prima degli anni 90
– Disciplina dell’attività di lobby in Italia: norma e proposte di legge al Parlamento Italiano
– Strumenti di azione e tecniche di influenza nei confronti di Parlamento, Governo, PA

Mappature di decisori e influenti
– Policy brief, coalition building, legislative drafting
– Come si costruisce una strategia di lobbying e pubblic affairs
– Analisi ragionata di esperienze di organizzazione e gestione di un piano di lobbying

Metodologia applicata alle attività di relazioni istituzionali
– Monitoraggio istituzionale: strumento di analisi e di raccolta di informazioni tecnico- giuridiche
– Esercitazione

Mercato globale e competitività internazionale
Esperienze di potere e sistema economico
Modelli vincenti di organizzazione
– Il caso Reti

Il ruolo delleLobbies in America
Sistema delle lobby presso l’Unione Europea
Sistema delle lobby negli Stati Uniti
Differenze tra la lobby in Italia e quella negli Stati Uniti e nell’Unione Europea

Il ruolo delleLobbies a Bruxelles
– Strumenti
– Occasioni di intervento
– I diversi attori della UE:lobbisti, consultancies, uffici delle regioni, think thank
– Differenzein termini legislativi-regolamentaridelle lobbies UErispetto a quelle italiane

Progetto di Public Affairs
– Breve introduzione di scenario e delle definizioni di riferimento.
– Cosa è un progetto di lobbying e public affairs.


– Gli strumenti: dall’analisi dello scenario alla formulazione dei testi legislativi
– Case history: un’analisi ragionata della definizione e gestione di un progetto di lobbying e public
affairs.

Esercitazioni
– Monitoraggio istituzionale
– Redigere un position paper
– Esercitazione pratica di un caso di lobbying

Case History
– Durante il Corso verranno presentate 2 Case History: le relazioni istituzionali in un azienda
privata e in una Onlus

Social networking
– La società delle reti, il networking
– Potere delle reti tecnologiche
– Strategie d’azienda e leadership sulle reti
– Fare lobby nel mondo del web 2.0

Focus UK

Focus Spagna

Public speaking
– La comunicazione non verbale: il gesto, il corpo e lo sguardo
– L’allontanamento progressivo dal testo scritto
– L’uso della scaletta nella comunicazione
– Il pubblico: a chi parlo?
– Esercitazioni e simulazioni

Docenti
Sono intervenuti nella precedente edizione del Corso i seguenti docenti:

Giovanni Aliverti, Relazioni Istituzionali IBM
Emanuele Calvario, Relazioni istituzionali reti S.p.A
Luigi Ciaurro, Direttore del servizio del personale del Senato
Stefano Colarieti, Direttore Generale Running
Nicolò De Salvo, Consigliere Parlamentare del Servizio per la qualità degli atti normativi del Senato
Vittorio Ferla, Relazioni Istituzionali Cittadinanzattiva
Luigi Ferrata, Consulente Reti S.p.A
Nigel Gardner, socio fondatore della società GPlus
Annalisa Ghiribelli, Specialista Amministrativo
Edoardo Giardino, Docente di governo locale e diritto degli enti locali l’ Università Lumsa
Leonardo Iacovelli, Responsabile innovazioni e tecnologie Reti S.p.A
Alfonso Lopez, Direttore Reti Espanà
Lorenzo Mezzadri, Professore di Psicologia Aeronautica ed Aerospaziale presso l’Università la Sapienza Manlio Massei, Funzionario presso il Parlamento Europeo
Massimo Micucci, Presidente Reti S.p.A
Sara Morisani, Ufficio Legislativo Fiat Group
Roberto Paglialonga, Consulente Reti S.p.A
Mario Panizza, Consulente informatico della Camera dei Deputati
Carmen Ramon, Consulente Reti Espanà
Carlos Venti,Responsabile Rapporti Istituzionali –Telecom Italia
Saveria Sechi, Ufficio economico Gruppo Parlamentare Camera dei Deputati
Riccardo Tessari, Reti Media Affairs



Materiale didattico
Durante le lezioni verrà distribuito del materiale didattico necessario per una migliore comprensione degli argomenti.

Informazioni generali sui Corsi:

Sede
Palazzo Grazioli, via del Plebiscito 102, 00186 Roma

Quota di partecipazione
2.500,00 Euro + IVA

Modalità di pagamento
Le quote possono essere versate tramite:
1. Contanti
2. Assegno intestato a Running S.r.l. Socio unico
3. Bonifico Bancario – indicante gli estremi del partecipante e il titolo del Corso- a favore di:
Running S.r.l. Socio unico

c/o Monte dei Paschi di Siena, Agenzia Roma sede c/c n. 92286,82
( IBAN: IT88E0103003200000009228682)



Contatti
Per informazioni, contattare:

Dott. Stefano Ragugini
e mail: [email protected]
Via dell’Esquilino 38 – 00185 Roma
tel. 06-45478253fax 06-45478285

Dott. Sergio Milano
e mail: [email protected]
Via dell’Esquilino 38 – 00185 Roma
tel. 06-45478253fax 06-45478285










Calendario del Corso

mercoledì 22 ottobre

ore 17:00 – 20:00

giovedì 23 ottobre 2008

ore 17:00 – 20:00

venerdì 24 ottobre 2008

ore 17:00 – 20:00

martedì 28 ottobre 2008

ore 17:00 – 20:00

mercoledì 29 ottobre 2008

ore 17:00 – 20:00

giovedì 30 ottobre 2008

ore 17:00 – 20:00

venerdì 31 ottobre 2008

ore 17:00 – 20:00

lunedì 3 novembre 2008

ore 17:00 – 20:00

martedì 4 novembre 2008

ore 17:00 – 20:00

mercoledì 5 novembre 2008

ore 17:00 – 20:00

mercoledì 12 novembre 2008

ore 17:00 – 20:00

giovedì 13 novembre 2008

ore 17:00 – 20:00

venerdì 14 novembre 2008

ore 17:00 – 20:00

mercoledì 19 novembre 2008

ore 17:00 – 20:00

giovedì 20 novembre 2008

ore 17:00 – 20:00

venerdì 21 novembre 2008

ore 17:00 – 20:00

mercoledì 26 novembre 2008

ore 17:00 – 20:00

giovedì 27 novembre 2008

ore 17:00 – 20:00

venerdì 28 novembre 2008

ore 17:00 – 20:00

mercoledì 3 dicembre 2008

ore 17:00 – 20:00

giovedì 4 dicembre 2008

ore 17:00 – 20:00

venerdì 5 dicembre 2008

ore 17:00 – 20:00

mercoledì 10 dicembre 2008

ore 17:00 – 20:00

giovedì 11 dicembre 2008

ore 17:00 – 20:00

venerdì 12 dicembre 2008

ore 17:00 – 20:00

lunedì 15 dicembre 2008

ore 17:00 – 20:00

martedì 16 dicembre 2008

ore 17:00 – 20:00

mercoledì 17 dicembre 2008

ore 17:00 – 20:00

giovedì 18 dicembre 2008

ore 17:00 – 20:00

venerdì 19 dicembre 2008

ore 17:00 – 20:00







































Manuela Indraccolo

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