gran bretagna – LobbyingItalia http://www.lobbyingitalia.com Blog dedicato al mondo delle lobbies in modo chiaro e trasparente Fri, 13 May 2016 14:04:46 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.4.2 Murdoch attacca Big G: “I migliori a fare lobby” (Repubblica) http://www.lobbyingitalia.com/2016/01/murdoch-attacca-big-g-i-migliori-a-fare-lobby-repubblica/ Thu, 28 Jan 2016 17:28:05 +0000 http://lobbyingitalia.admin.comunicablog.it/?p=3144 Rupert Murdoch contro Google. E nell’insolita veste di nemico delle lobby: ossia il mestiere che viene spesso attribuito al tycoon soprannominato “lo Squalo”. Con un cinguettio su Twitter il fondatore della News Corporation, uno degli imperi editoriali più grandi del mondo, lancia un sasso nello stagno dei privilegi fiscali. “Google ha nascosto con furbizia dozzine di suoi uomini alla Casa Bianca, a Downing street e in altri governi, il più bel lavoro di lobby mai realizzato“.

 

Il riferimento è agli accordi raggiunti nei giorni scorsi da vari governi occidentali con il motore di ricerca. Intese presentate, a seconda dei casi, come una tardiva ma esemplare rinuncia di Google alle scappatoie che gli hanno permesso di pagare zero tasse o poco di più, o viceversa come un mea culpa ipocrita, di chi invece di dare il dovuto continua a evadere. Polemiche sono esplose in Gran Bretagna, dove il ministro del Tesoro George Osborne ha presentato la trattativa con Google come una grande vittoria per lo Stato, prima di essere smentito dall’ufficio del primo ministro Cameron, che ha preso le distanze, e dal sindaco di Londra, Boris Johnson, rivale di Osborne nella corsa a diventare l’erede di Cameron alla guida dei Conservatori. Non solo: ieri il Times ha fatto un titolo provocatorio, notando che l’Italia ha ottenuto molto più della Gran Bretagna nella trattativa con Google.

Ma il quotidiano londinese, non per nulla, è di Murdoch. Che ha fatto seguito con l’accusa a Google di barare, grazie a un’opera di lobby senza pari. A parte il precedente, commentano i maligni, del lobbismo compiuto in passato dagli uomini di Murdoch per comprare la maggioranza di Sky in Inghilterra: operazione che sarebbe riuscita, non fosse stato per il Tabloidgate, lo scandalo delle intercettazioni illecite. Ride bene chi ride ultimo, sembra dire lo Squalo con il suo tweet.

Fonte: Enrico Franceschini, Repubblica

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Regno Unito, il Lobbying Act 2014 scontenta ancora le ONG http://www.lobbyingitalia.com/2015/06/regno-unito-il-lobbying-act-2014-scontenta-ancora-le-ong/ Fri, 26 Jun 2015 13:10:11 +0000 http://lobbyingitalia.admin.comunicablog.it/?p=2837 Ci sono già molte proposte di riforma per la “relativamente nuova” normativa britannica sul lobbying.

Il Lobbying Act del Regno Unito, approvato a inizio 2014 con il royal assent della Corona, è stato definito “legge bavaglio” dalle organizzazioni “non-party” britanniche per aver previsto, nella seconda sezione (su tre: la dicitura completa è Transparency of Lobbying, Non-party Campaigning and Trade Union Administration Act 2014), misure molto restrittive sul finanziamento della politica nei loro confronti.

Anche la prima parte della regolamentazione, quella che riguarda la trasparenza delle lobby, ha deluso molto le aspettative prospettate dal governo Cameron: per prima cosa, le regole riguardano solamente i consultant lobbyists, ossia solo una minima parte dei lobbisti britannici, escludendo coloro che lavorano in-house presso le aziende maggiori, gli studi di consulenza legale o finanziaria e le fondazioni o associazioni. Inoltre, i pochi soggetti a registrazione non hanno grandissimi obblighi di trasparenza: nessun obbligo di rendere pubblici gli incontri, né il budget impiegato per le azioni di lobbying.

Sulla seconda parte, però, i soggetti interessati stanno proponendo degli emendamenti. La legge, infatti, ha imposto limiti molto bassi sul finanziamento della politica in fase pre-elettorale da parte delle associazioni di advocacy o delle ONG: 20mila £ in Gran Bretagna, e 10mila nelle altre parti del Regno Unito per ogni constituency. La Third Party Campaigning Review, a cura del Conservatore Lord Hodgson of Astley Abbotts, ha aperto negli scorsi mesi una consultazione pubblica che si è chiusa a inizio Giugno. Il prossimo step è un successivo questionario riservato ai soggetti interessati per presentare proposte in base a 33 argomenti, entro il prossimo mese di Luglio.

Secondo lord Hodgson, “sarà importante per il valore dell’inchiesta che aderiscano più soggetti politici da parte di tutta la società. Finora la review ha raccolto molto successo, e sarà importante che il lavoro fatto finora non vada perso. Spero che emergeranno dalla consultazione molti spunti”.

La review, prevista dall’art. 39 del Lobbying Act, è un istituto governativo che prevede il monitoraggio del processo elettorale subito dopo le elezioni. Il primo banco di prova si è avuto alle scorse elezioni politiche; il primo monitoraggio, in programma per il novembre 2016, potrebbe anche essere anticipato di diversi mesi. Molte organizzazioni, come la PRCA britannica, hanno già esposto la loro posizione in merito all’ultima campagna elettorale, in cui hanno avuto minore impatto sul finanziamento politico rispetto al passato, augurandosi che gli organi parlamentari competenti modificassero la norma.

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