di maio – LobbyingItalia http://www.lobbyingitalia.com Blog dedicato al mondo delle lobbies in modo chiaro e trasparente Tue, 03 May 2016 17:24:01 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.4.2 Serracchiani: “Lobby? Denigratorio solo qui” http://www.lobbyingitalia.com/2016/04/serracchiani-lobby-denigratorio-solo-qui/ Sun, 03 Apr 2016 06:40:31 +0000 http://lobbyingitalia.admin.comunicablog.it/?p=3195 In un’intervista al Corriere della Sera di Alessandro Trocino, Deborah Serracchiani (presidente della Regione Friuli Venezia-Giulia, parlamentare UE e vicesegretario del PD) torna sul caso-Guidi approfondendo il tema della regolamentazione dell’attività di lobbying.

 Per l’opposizione è un emendamento “marchetta” che favorisce le lobby.

“Non esiste. A parte che solo in Italia usiamo il termine lobby in modo denigratorio, è normale incontrare società e portatori d’interesse. Accade anche al 5 Stelle. Penso a quando Di Maio ha incontrato gli ambasciatori stranieri. O quando si sono confrontati con il Vaticano”.

Il conflitto d’interesse rimane un problema.

“Il provvedimento sul conflitto d’interesse è passato alla Camera e ora è al Senato. Siamo noi che stiamo lavorando sull’albo dei lobbisti. Ma parliamoci chiaro: se Coldiretti ti chiede l’obbligo dell’etichettatura, sono lobbisti con cui non possiamo parlare? No, basta che ci sia trasparenza”.

Leggi l’articolo completo: http://goo.gl/2mjUS0

 

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Lobby, Camera limita gli accessi: “Non potranno entrare in uffici commissioni” (Il Fatto) http://www.lobbyingitalia.com/2014/11/lobby-camera-limita-gli-accessi-non-potranno-entrare-in-uffici-commissioni-il-fatto/ Tue, 04 Nov 2014 20:53:25 +0000 http://lobbyingitalia.admin.comunicablog.it/?p=2677 Il comitato per la sicurezza ha approvato una “regolamentazione più restrittiva”. Una lettera di Luigi Di Maio (M5s) aveva denunciato alla presidente Boldrini la presenza di soggetti esterni: “Ora via la stampa in pensione e gli ex eletti”

I lobbisti non potranno più accedere agli uffici dove si svolgono i lavori delle commissioni parlamentari. Il Comitato per la sicurezza della Camera ha deciso di intervenire sugli accessi con una regolamentazione “più restrittiva”. La decisione arriva dopo la lettera del vicepresidente di Montecitorio Luigi Di Maio che denunciava, il 16 ottobre scorso, la presenza di alcuni soggetti esterni: “E’ più di un anno”, ha detto a ilfattoquotidiano.it il deputato M5s, “che chiedo alla presidente Laura Boldrini. La situazione è tornata ad essere preoccupante durante la discussione dello Sblocca Italia. Abbiamo visto una folla di persone davanti agli uffici, rappresentanti di imprese attaccati alla giacca dei parlamentari per chiedere un intervento sugli emendamenti”. Per questo Di Maio ha scritto alla presidente di Montecitorio e in contemporanea alle associazioni europee che si occupano del fenomeno lobbista. Poi oggi l’intervento del Comitato per la sicurezza che ha comunicato la decisione tramite email alle maggiori società di lobbying.

Le prime polemiche in Parlamento risalgono ad un anno fa quando i 5 Stelle denunciarono la presenza di un lobbista durante la discussione della legge di stabilità con video e foto. “Sono soddisfatto per quanto deciso dal Comitato”, ha continuato Di Maio, “anche se c’è ancora molto da fare. Ad esempio oltre ai rappresentanti delle società, hanno totale libero accesso agli uffici 71 giornalisti parlamentari in pensione e tutti gli ex eletti. Un esempio fra tutti? L’ex Pdl Italo Bocchino: è sempre in Parlamento anche se non è stato eletto e a me risulta lavori per il gruppo Romeo. E potrei citare tantissimi altri casi. E’ una situazione che deve essere regolamenta al più presto: non vogliamo trasferire il lobbismo al di fuori del Parlamento, ma vogliamo che i cittadini sappiano chi entra, con chi parla e perché”. Al Senato è attualmente in discussione in commissione Affari costituzionali un ddl per il registro delle lobby, anche se i tempi per l’arrivo in Aula sono molto lunghi. “Ho chiesto alla Boldrini”, ha concluso Di Maio, “di intervenire prima della discussione della legge di stabilità: sarà un momento delicato e non possiamo accettare che l’intervento delle lobby non sia ulteriormente limitato”.

Intanto a Montecitorio si affrettano a registrare il primo cambiamento in un ambito che vede l’Italia ancora molto indietro. “La nuova normativa – si legge nel comunicato del Comitato per la sicurezza – prevede che siano autorizzati ad accedere al IV e V piano di Palazzo Montecitorio“, dove appunto hanno sede le aule delle commissioni, “soltanto i funzionari del governo, i rappresentanti degli organi costituzionali, i rappresentanti di partiti e movimenti politici, i dipendenti dei gruppi e i collaboratori dei deputati, oltre ai dipendenti della Camera”. Pertanto, tutti i soggetti “che sono attualmente titolari di autorizzazioni di accesso permanenti” – badge verdi e bianchi – “con facoltà di accedere agli uffici delle commissioni” e che non rientrino nelle precedenti categorie “dovranno restituire al Servizio per la sicurezza i loro tesserini, in scadenza mercoledì 5 novembre, i quali saranno sostituiti con nuovi titoli di accesso conformi alle nuove disposizioni”.

Secondo l’analisi di Transparency International, l’Italia si classifica tra i peggiori d’Europa in quanto a trasparenza con un punteggio di 20 su 100. Sono 50 i disegni di legge presentati dal 1948 ad oggi e nessuno è riuscito mai a superare la prova dell’Aula. “Il lobbismo”, dicono dallo staff di Trasparency, “è una delle attività che influisce maggiormente sui processi decisionali e democratici del Paese. Questo vuoto normativo ha fatto sì che potessero prosperare anche soggetti intermedi che rappresentano i propri interessi o di altri con modalità che poco si addicono ad una democrazia matura”. I dati non sono incoraggianti: 11% è il livello di accesso dei cittadini alle informazioni sulle attività di lobbying; 27% la valutazione dei codici di comportamento dei lobbisti e dei decisori pubblici; 22 per cento invece l’equità di accesso e partecipazione al processo decisionale.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

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Cittadino Di Maio, per ora solo chiacchiere sui lobbisti in parlamento (The Front Page) http://www.lobbyingitalia.com/2014/04/cittadino-di-maio-per-ora-solo-chiacchiere-sui-lobbisti-in-parlamento-the-front-page/ Wed, 30 Apr 2014 16:24:16 +0000 http://lobbyingitalia.admin.comunicablog.it/?p=2386 (Massimo Micucci)

Gentile Cittadino Di Maio,
vista la cortesia e il suo impegno torno a scriverle di (noi) lobbisti e cartellini.

Le confermo il sostegno per una diversa e trasparente gestione di accrediti e cartellini alla Camera dei Deputati, aggiungo anche che le proteste contro la vostra iniziativa sul tema dell’accesso ai giornalisti non hanno nulla a che vedere con la libertà di stampa. C’è più bisogno che mai di giornalisti alla Camera, ma quanti col tesserino da giornalista parlamentare fanno davvero i giornalisti? Quanti ex parlamentari e ex giornalisti fanno i lobbisti? Ribadisco altresì che, per svolgere bene il mestiere di rappresentare interessi, passeggiare nelle anticamere è meno importante che conoscere i problemi e saperli rappresentare.

Bene dunque regolamentare gli accessi, ma mi permetta di dirlo con la franchezza che è propria del suo movimento: “too little, too late”. Too late, troppo tardi perché dopo la indignazione di qualche mese fa mi aspettavo una decisione, visto il totale autogoverno della Camera. Credevo aveste già provveduto e che non fossimo ancora alla fase del “comitato” di un gruppo. Non la prenda per una posizione irrispettosa, ma siete voi a dover decidere con la Presidenza e con i questori. Quanti siete a decidere? Perché non l’avete ancora fatto?

Too little perché ormai la società della comunicazione sopravanza le istituzioni. Gli interessi sono ovunque e quasi tutti visibili. Chi voglia conoscere sa bene che ogni decisione o mancata decisione favorisce o meno interessi contrapposti, non solo un astratto cittadino. Non si scandalizzi per gli esempi che le farò, volutamente provocatori. Negli Usa persino il Ceo della Exxon si è dichiarato contro il Fracking sui terreni di sua proprietà , ma la sua compagnia difende, e lo shale gas ha garantito al paese l’autonomia energetica. La legittima lotta contro gli Ogm in Europa è sostenuta dagli ambientalisti, ma conviene alle aziende produttrici di pesticidi chimici. Nulla è neutrale e in una società complessa è bene che i cittadini sappiano vantaggi e svantaggi delle scelte e chi le sostiene.

La persona che avete allontanato dal Parlamento era un consulente della Camera che faceva un altro mestiere sostenendo interessi di alti dirigenti, non di una compagnia privata. Insomma i cartellini sono responsabilità vostra immediata, ma, la regolamentazione della attività di lobbying è stata più volte evocata e promessa. Ce n’era persino una in atto ed è stata colpevolmente cancellata al ministero dell’Agricoltura. Fatela questa legge più che parlarne, altrimenti avranno ragione quelli che pensano che dietro alla retorica dei lobbisti cattivi ci sia l’incapacità a fare passi avanti concreti e l’inconfessata volontà di chiudere le porte della Politica non solo ai cittadini, ma alla realtà e alle competenze della società.

Naturalmente leggi più semplici, meno invasive, e decisioni più rapide e trasparenti (perché non pubblicate i pareri riservati alle commissioni parlamentari?) sarebbero la vera rivoluzione eliminando dal campo i lobbisti del caos, i “lobbisti col sito degli altri” che ahimé vi sono più vicini di quanto crediate. Sostengo le vostre premesse dunque, ma attendo che ci siano conseguenze pratiche.

Fonte: The Front Page

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Lettera aperta sui lobbisti al cittadino Di Maio http://www.lobbyingitalia.com/2014/01/lettera-aperta-sui-lobbisti-al-cittadino-di-maio/ Mon, 20 Jan 2014 13:53:24 +0000 http://lobbyingitalia.admin.comunicablog.it/?p=2094

Gentile Vice Presidente della Camera, cittadino Luigi Di Maio,

Lei vuol cacciare i lobbisti dal Parlamento. E’ una semplificazione, ma da lobbista le dico che forse ha ragione. Condivido quanto lei ha affermato per spiegarsi: “La nostra è una battaglia di trasparenza. Vogliamo dare un nome e un cognome a tutte le persone che avvicinano i parlamentari nelle stanze dove si prendono le decisioni”.

Non mi ritenga insolente se aggiungo che non basta. I lobbisti spesso ne sanno più dei parlamentari, a parte quei parlamentari che fanno i lobbisti, e tutti sanno che quando il Parlamento sceglie in nome di un interesse generale, qualcuno ci guadagna e qualcun altro ci rimette. Per chi fa il lobbista alla luce del sole è diventato più noioso, che dannoso, sentir parlare di lobbying, di assalti alle diligenze e francamente anche di regolamentazione. Quanto ai pasticci che vengono combinati sono soprattutto farina del sacco dei decision makers pubblici che non sentono nessuno e ignorano le conseguenze delle decisioni assunte.

Anche questo governo aveva in programma una regolamentazione della rappresentanza di interessi e non se ne è fatto nulla perché quella “lobby del caos” che è la tecnocrazia  dominante, ha sbarrato il passo al tentativo di rendere davvero obbligatorie interazione e trasparenza. Dal ponte di comando è arrivato l’ “indietro tutta”. A proposito: perché invece di chiedere solo delle chiacchiere personali non chiede al Ministro Di Girolamo che fine ha fatto l’Unità Tecnica per la Trasparenza presso il MIPAAF? L’unico registro dei lobbisti esistente. Vorrà dire che ci regoleremo da soli.

Lei, signor Vice Presidente, ha ragione da vendere quando cerca di saperne di più e di portare trasparenza. Se ci riuscirà, farà l’interesse dei cittadini e dei lobbisti seri. Da quando faccio attività di lobbying (14 anni) non ho mai avuto permessi permanenti, cioè quei cartellini che sono regolati anche da lei attraverso la Presidenza della Camera. Quando qualche cliente ha chiesto di incontrare un parlamentare, per lo più, è avvenuto su appuntamento, non durante i lavori delle Commissioni e spesso presso i gruppi.

Nei giorni scorsi se ci fossero stati on line i provvedimenti in corso di elaborazione e anche i suggerimenti dei lobbisti, ci sarebbe stato meno affollamento nelle salette e si sarebbero fatte meno fesserie. Se i pareri dati alle Commissioni dei due rami del Parlamento, dagli uffici studi fossero pubblici da subito ci saremmo evitati la tarantella della webtax. Per dirne una di cui s’è discusso apertamente.

Gentile cittadino di Maio, il mio grido è più alto del suo: lei vede che piovono da ogni dove provvedimenti accroccati, con coperture dubbie o insistenti. Non è che lasciato da solo il Parlamento ha dimostrato di far meglio quelle tre leggi l’anno che l’Europa  ci obbliga a fare. I presidenti di Commissione favoriscono gli emendamenti che gli piacciono, i gruppi fanno spesso da passacarte. La presenza del Governo in aula, nonostante tutta l’attività sia di origine governativa è scarsa o concertata sulla base dei provvedimenti che interessa seguire. Se un provvedimento interessa i commercialisti (invento naturalmente nda) ci va un Sottosegretario che si occupa o ha rappresentato i commercialisti. Quale diligenza? Parlamento e governo sono spesso autobus fermi dallo sfasciacarrozze.

Lo tsunami che ha visto assemblare decine provvedimenti (non più Omnibus ma Frankenstein)  fa finalmente dire a qualche deputato: fermiamoci. Altrimenti ci vorrà l’esercito per spalare i decreti attuativi. Il segretario del PD ha detto anche che non si fanno le leggi per aprire un dibattito. Magari. Se tutti prendessero un impegno del genere Lei vedrebbe diminuire le pretese. Una sola considerazione politica: per dimezzare il lobbismo improprio, clientelare e relazionale  potreste con un colpo eliminare il Senato e il fenomeno sarebbe almeno circoscritto ad una sola lettura e ad una sola camera. La scelta di concentrarsi su poche questioni poi, se mantenuta, sarebbe una sana dieta depurativa e per chi fa il nostro mestiere, che è ormai di consulenza politica, sarebbe un bel salto di qualità.  Il tutto andrebbe accompagnato da una vegana sottrazione di “ciccia” (funzioni e risorse) allo Stato. Noi faremmo i consulenti politici e non i peripatetici nei corridoi.

Mi scusi la franchezza cittadino Vice Presidente: date meno diligenze da assaltare, cioè meno incentivi, meno gestione di cose improprie, meno intromissioni dello Stato e ci sarà meno da influenzare anche legittimamente. Rendete invece possibile una collaborazione trasparente con i privati sulle tante cose che si possono fare. Spenderete meno per fare di più. Per me potreste dunque eliminare i permessi di sosta selettivi, equivoci e spesso inutili, davanti alle commissioni. A patto che  veniate voi a parlare , dove vi pare, con le aziende, i professionisti, le associazioni, i cittadini. On line, offline mettendoci la faccia e anche in diretta streaming, che la società ha molto da dire e qualcosa da insegnare

Atti immediati? Un registro dei visitatori/lobbisti è un atto amministrativo. Perché non lo fate? Perché non fate applicare anche la norma che prevede un’analisi di impatto regolatorio e l’obbligo di consultazione degli stakeholders?

La saluto rispettosamente

Massimo Micucci

PS: tutti noi lobbisti, più o meno cattivi abbiamo davanti calendari, alert, analisi, profili, iter dei provvedimenti, comparazioni internazionali, pro e contro. Siamo ormai analisti politico-economici e di comunicazione che conoscono il processo di decison making. Fatevi dare una mano. Alla luce del sole.

– Fonte: TheFrontPage.it ]]>