banca dati lobbisti – LobbyingItalia http://www.lobbyingitalia.com Blog dedicato al mondo delle lobbies in modo chiaro e trasparente Wed, 18 May 2016 18:10:09 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.4.3 Lobby, legge ferma malgrado i richiami dell’AGCM [IlFattoQuotidiano.it] http://www.lobbyingitalia.com/2015/10/lobby-legge-ferma-malgrado-i-richiami-dellagcm-ilfattoquotidiano-it/ Thu, 22 Oct 2015 14:53:42 +0000 http://lobbyingitalia.admin.comunicablog.it/?p=2998 Ad aprile la commissione Affari costituzionali del Senato ha adottato il ddl dei senatori ex M5S Orellana e Battista come testo base. Ma da allora se ne sono perse le tracce. Presentati 250 emendamenti non ancora catalogati né pubblicati sul sito di Palazzo Madama. Nonostante l’authority presieduta da Giovanni Pitruzzella continui a segnalare la necessità del provvedimento. Galgano (Scelta civica): “Testo sulla concorrenza pesantemente influenzato dai gruppi di pressione”

Ancora tutto fermo. Nonostante gli annunci, in primis quelli del ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Il quale il 20 maggio 2014, parlando con i giornali, metteva a verbale: “Contro la corruzione bisogna regolamentare le lobby”. Concetto ribadito dal Guardasigilli il 6 ottobre scorso durante la presentazione delrapporto Onu sull’attuazione in Italia della Convenzione contro la corruzione: “Vogliamo dare attenzione alla regolamentazione delle attività di lobbying”. Peccato però che ilParlamento non la pensi proprio come il numero uno di via Arenula. Anzi.Il 9 aprile di quest’anno la commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama ha infatti adottato il disegno di legge (ddl) dei senatori ex Movimento 5 Stelle Luis Alberto Orellana e Lorenzo Battista come testo base per disciplinare il fenomeno. Una proposta stringente che, fra le altre cose, prevede l’istituzione di un “Comitato per il monitoraggio della rappresentanza di interessi” presso il segretariato generale della presidenza del Consiglio, più quella di un “Registro pubblico dei rappresentanti di interessi”. Al quale non potranno iscriversi i condannati in via definitiva per reati contro lo Stato e la pubblica amministrazione. Eppure da quel giorno nessuno ne ha più visto né sentito parlare. La conferma arriva dallo stesso Orellana. “Il provvedimento è stato accantonato: dalle informazioni in mio possesso sono stati depositati circa 250 emendamenti che io, però, non ho nemmeno mai letto”, rivela a ilfattoquotidiano.it. Emendamenti che peraltro “non sono stati ancora catalogati né pubblicati sul sito del Senato”, aggiunge.

Insomma: è tutto ancora in alto mare e, molto probabilmente, se ne riparlerà non prima del 2016. L’unica cosa certa è che il termine per presentare le proposte correttive al ddl in questione è stato posticipato quattro volte: dal 14 maggio al 3 giugno e poi dal 10 al 17 giugno 2015. “Ma ora dalle parole bisogna passare ai fatti – attacca Orellana – perché è già passato troppo tempo”. Ecco perché, terminata la sessione di bilancio, i due ex grillini non escludono la possibilità di interpellare direttamente il presidente dell’Assemblea, Piero Grasso, per sensibilizzarlo sull’argomento.

Quello della regolamentazione dei cosiddetti “portatori di interessi”, del resto, è un tema da sempre molto caldo. Che quotidianamente scrive un nuovo capitolo. L’ultimo in ordine di tempo è quello che riguarda Philip Morris, uno dei più grandi gruppi al mondo che opera, fra le altre cose, nel settore dei tabacchi. E che solo pochi giorni fa, come riportato dal “Fatto Quotidiano”, ha evitato una stangata fiscale sulla Iqos, la sigaretta ibrida prodotta nello stabilimento di Bologna (inaugurato a ottobre 2014 dal premier Matteo Renzi), dopo una visita a Palazzo Chigi. Proprio mentre il governo approvava il decreto Tabacchi, attuativo di una direttiva europea che dovrebbe ridisegnare tutto il settore.

Non è quindi un caso che anche l’Antitrust, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato presieduta da Giovanni Pitruzzella, sia recentemente tornata a chiedere un provvedimento che vada in questa direzione. “È auspicabile la previsione di una regolamentazione e vigilanza sulle attività di lobbying – scrive l’authority nella sua ultimarelazione – da inserire in un complesso di norme che possa finalmente contrastare in via preventiva i rischi di conflitti di interesse nelle fasi decisionali, nonché il verificarsi di fenomeni corruttivi”. Una legge necessaria anche per invertire un trend che, secondo lultimo rapporto di Transparency International, vede il nostro Paese agli ultimi posti per trasparenza. E dove spesso gli ex politici si riciclano come lobbisti.

Ma la richiesta di una legge che regolamenti una volta per tutte l’attività dei gruppi di pressione non arriva solo dai banchi dell’opposizione. Dice Adriana Galgano, deputata di Scelta civica: “Tutto il disegno di legge sulla concorrenza, recentemente approvato alla Camera, è stato pesantemente influenzato dalle lobby. Le quali hanno dimostrato di essere addirittura più forti del garante della concorrenza, visto che la maggior parte delle sue raccomandazioni non sono state recepite dal provvedimento”. L’esponente del partito che fu di Mario Monti si sofferma poi su un particolare: “Lo stop alla possibilità di vendere i farmaci di fascia C (quelli non concessi dal servizio sanitario nazionale ma che necessitano di ricetta, ndr) anche fuori dalle farmacie, nonostante il parere favorevole del ministero dello Sviluppo economico e di buona parte dell’Aula, è la rappresentazione plastica del potere che le lobby stesse hanno in mano – aggiunge Galgano –. Oltretutto, per i cittadini, questa misura avrebbe portatorisparmi per 500 milioni di euro. Purtroppo però, ancora una volta, hanno prevalso gli interessi di pochi”.

Fonte: @GiorgioVelardiIlFattoQuotidiano.it

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Regolamentare il lobbying? (Formiche.net) http://www.lobbyingitalia.com/2015/04/regolamentare-il-lobbying-formiche-net/ Mon, 20 Apr 2015 16:07:22 +0000 http://lobbyingitalia.admin.comunicablog.it/?p=2766 Che cosa prevede il disegno di legge Disposizioni in materia di rappresentanza di interessi presso i decisori pubblici, del quale sono autori i senatori Orellana e Battista (ex M5S, ora rispettivamente Gruppo Misto e Autonomie)

Forse sarà “l’ennesimo tentativo non riuscito” di mettere le mani su un aspetto molto delicato e importante della nostra macchina legislativa. Eppure il dato inconfutabile è che questa volta esiste un testo base condiviso – si dice – tra le diverse proposte emerse nei mesi scorsi (una decina i DDL già presentati solo in questa legislatura).

E c’è una data, il 23 aprile, per presentare emendamenti e oltrepassare almeno il primo scoglio, ovvero il voto in Commissione Affari costituzionali al Senato. Il Disegno di legge Disposizioni in materia di rappresentanza di interessi presso i decisori pubblici, del quale sono autori i senatori Orellana e Battista (ex M5S, ora rispettivamente Gruppo Misto e Autonomie), sembra davvero imprimere un’accelerata all’annoso tema della regolamentazione della rappresentanza di interessi.

Si tratterebbe, ove approvato, della creazione di un quadro regolatorio sui rapporti fra le Istituzioni e i gruppi di pressione, togliendoli dal cono d’ombra nel quale ora si trovano. Riconoscere innanzitutto istituzionalmente il lobbying e i lobbisti, e il loro ruolo, per fare sì che questi soggetti diventino formali interlocutori della politica sui temi che rappresentano.

Una legge importante, di cui l’Italia ancora non si è dotata, a differenza di altri Paesi dove il rapporto politica-lobby è pienamente compresa e regolamentata come parte del gioco democratico.

La proposta: un Registro dei lobbisti e un Comitato di controllo

Innanzitutto, il disegno di legge in questione istituisce un Comitato per il monitoraggio della rappresentanza di interessi presso Palazzo Chigi. Ruolo del Comitato, composto da quattro funzionari e che opportunamente prevede un ricambio dei componenti ogni quattro anni, è di gestire il Registro obbligatorio dei portatori di interesse. Ciascun portatore di interesse presenterà un proprio Codice di Condotta, posto al vaglio del Comitato (ma qui ci permettiamo di suggerire: perché non un Codice analogo per tutti?).

I soggetti iscritti al Registro avranno accesso a una Banca dati con le informazioni di interesse sui vari dossier normativi, ma soprattutto vedranno finalmente riconosciuta la prerogativa di poter partecipare ufficialmente all’attività legislativa con proposte di modifica, invio di note e analisi, richieste di incontro. Spunto interessante, la possibilità di partecipare alle attività di analisi e verifica dell’impatto della regolamentazione.

Le incompatibilità

Il disegno di legge affronta il tema delle incompatibilità, cercando di regolamentare innanzitutto il “revolving door”, fenomeno per cui dirigenti della Pubblica Amministrazione ed esponenti politici passano a ruoli decisionali in soggetti privati, portando con sé un prezioso e sensibile bagaglio di relazioni e informazioni.

Per loro, si istituirebbe un divieto di iscrizione al Registro per i due anni dalla data di cessazione dell’incarico pubblico. Troppo poco? Forse, ma il minimo accettabile è comunque garantito. Ciò che desta perplessità è invece il divieto di svolgere attività di rappresentanza di interessi imposto a giornalisti, pubblicisti o professionisti, iscritti all’Ordine.

Non si coglie in questa circostanza quale elemento debba precludere a chi scrive (o magari è solo iscritto all’ordine) di tutelare interessi particolari. Una modesta critica, che scaturisce anche dalla riflessione sulla complessità del mondo dell’informazione di oggi e sugli elastici confini ormai assunti dal giornalismo ai tempi del Web 2.0.

Gli articoli che riguardano le Sanzioni e l’Attività di vigilanza chiudono il Disegno di Legge che, per quanto migliorabile, ha l’indubbio merito di non approcciare la materia in termini punitivi (a differenza di alcune proposte che ad esempio attribuivano il coordinamento all’Autorità Nazionale Anticorruzione, tradendo una certa diffidenza aprioristica nei confronti del lobbying).

Fonte: Giovanni Galgano, Public Affairs Advisors – Formiche.net

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