(Erika Munno) Il Comune di Milano sta sperimentando un modello di agenda pubblica degli incontri per l’assessorato alla Partecipazione, Cittadinanza attiva e Open data di Lorenzo Lipparini. Il progetto è nato nell’ambito dell’Open Government Partnership, di cui abbiamo parlato la scorsa settimana, ed è descritto nell’azione 28 del terzo piano di azione, sotto il nome “Milano Trasparente: Agenda pubblica degli incontri dei pubblici decisori”.
L’azione presenta due innovazioni significative: la novità dell’idea in sé, che rappresenta un tipo di pratica innovativa che sta prendendo piede sul nostro territorio segno di un positivo effetto di diffusione di politiche per la trasparenza, e il processo partecipato con cui è stata adottata, cioè all’interno di un piano di azione di natura governativa, curato dal Dipartimento per la Funzione Pubblica, ma che per la prima volta è stato esteso anche alla partecipazione degli altri livelli di Governo. Tant’è che anche il Comune di Roma ha partecipato proponendo un proprio modello di agenda pubblica e registro dei portatori di interesse.
Abbiamo intervistato l’Assessore Lipparini per sapere di più su questo progetto ma anche sulle modalità con cui è nato.
Come è maturata l'idea di creare un registro degli incontri dell'Assessorato?
L'idea, nell'ambito del nuovo Assessorato a Partecipazione, Cittadinanza attiva e Open data, è stata simbolica ma caratteristica di un modo con cui si vuole lavorare con la nuova struttura, che è quella della più completa trasparenza e soprattutto della rendicontazione dell’attività svolta attraverso la pubblicazione dei dati che abbiamo ritenuto più significativi. Tra questi, a livello decisamente innovativo, c'è una restituzione di informazioni rispetto agli incontri con le persone che vengono in Assessorato a richiedere un appuntamento, per presentare proposte e progetti. Si tratta di diverse categorie di persone, sia cittadini sia associazioni, sia società o enti ecc., che in questo modo vengono tracciati, anche con fini di archivio e, quindi, con la possibilità di ricostruire le tipologie degli interlocutori e gli argomenti più spesso trattati all'interno degli incontri di lavoro dell’Assessorato.
Perché avete deciso di inserire questa azione all'interno del progetto Open Government Partnership (OGP), anziché realizzarla come una iniziativa propria del Comune di Milano?
OGP è stata una delle primissime proposte che ci è stata presentata appena attivata la struttura dell'Assessorato. Ci è stato chiesto di proporre un paio di azioni, abbiamo presentato quelle che avevamo già in mente di eseguire e abbiamo partecipato ai lavori di OGP candidando alcune di queste iniziative. Con la consultazione che si è svolta nel mese di agosto, nell'ambito del programma OGP, abbiamo validato e sottoposto ad una più ampia cornice istituzionale le nostre proposte, che avevamo comunque deciso di implementare, ma che così hanno avuto dal contesto OGP più visibilità e confronto con i cittadini.
A cosa si deve la scelta di non affiancare all'agenda pubblica degli incontri, anche un albo dei portatori di interesse come hanno scelto di fare altre amministrazioni?
Il tema dei portatori d’interesse riguarda la legislazione nazionale. Noi, in questo momento, nell'assenza di una legislazione nazionale sui portatori d’interesse abbiamo scelto di non legare l'agenda pubblica degli incontri a un registro comunale. Questo perché non volevamo caricare di ulteriori passaggi burocratici coloro che vengono in Assessorato a proporre idee e progetti, si tratta non solo di aziende, lobby, enti o associazioni, ma tutti i liberi cittadini. Abbiamo scelto di fare una rendicondazione ex post, rispetto al momento in cui avvengono gli incontri, ma non di prevedere l'istituzione di un albo. E' chiaro, però, che se nella legislazione nazionale si faranno passi in avanti in questa direzione potrebbe essere proprio il framework nazionale a creare l'ambiente per lavorare insieme e fare in modo che il registro sia solo uno e non si moltiplichi in decine o centinaia di registri, con oneri evidentemente più complessi per chi sceglie di entrare in contatto con le pubbliche amministrazioni.
L'agenda degli incontri dell'assessorato con i rappresentanti-portatori d’interesse avrà ad oggetto solo i suoi appuntamenti o anche quelli dell'intero Assessorato? La sperimentazione verrà estesa all'intera Giunta milanese?
In questo momento non c'è una divaricazione tra gli impegni dell'Assessore e quelli della struttura, per il semplice fatto che la struttura è snellissima ed è formata da me e un paio di collaboratori che mi seguono negli incontri. L'intenzione è quella di tracciare comunque gli incontri con tutta la struttura politica di supporto e quindi di tutto l'Assessorato e non solo dell'Assessore e di arrivare, entro la fine dell'anno, alla definizione di linee guida, con una delibera di indirizzo, che proponga anche agli altri assessori l'adozione di uno strumento sperimentale come quello che stiamo mostrando oggi, a partire da questo assessorato. Nei prossimi mesi farò vedere ai colleghi il progetto e come funziona, per vedere anche se ci sono delle migliorie alla proposta che per il momento è stata messa online.
Quale è stato il valore aggiunto che la partecipazione della società civile ha dato, alla definizione della vostra azione?
E' stato un contributo molto stimolante, anche se, per quanto riguarda la nostra azione, non sono arrivate moltissime segnalazioni. I punti centrali che sono stati toccati sono: la questione del collegamento dell'agenda con un registro, su cui mi sono già espresso prima; la definizione di strumenti di controllo della veridicità dei dati sull'agenda. Si tratta di un tema intrigante su cui siamo impegnati in una riflessione. Ma è chiaro che la responsabilità dei dati comunicati è profondamente in capo a chi li produce, quindi è primariamente una responsabilità politica in capo a me e c'è poi tutta la struttura amministrativa del Comune, in questo caso del mio assessorato, che di fatto gestisce materialmente l'agenda e gli incontri e quindi ha degli obblighi di trasparenza, che sono quelli in generale della normativa dell'anticorruzione e dei regolamenti interni. Essendo una sperimentazione tutte queste segnalazioni possono essere utili per vedere in che direzione evolvere nel futuro.
Azione del Comune di Milano e azione del Comune di Roma a confronto
L’assessore che coordina l’azione di Roma, Flavia Marzano, ha scelto di pubblicare anticipatamente e interamente la propria agenda, comprensiva di incontri di staff ed eventi pubblici, con una filosofia differente rispetto a quella scelta da noi e più centrata su una rappresentazione dell’utilizzo del tempo di lavoro in assessorato. La nostra agenda si concentra, invece, sulla rendicontazione degli incontri con gli effettivi portatori di interesse.
* Lorenzo Lipparini è assessore alla partecipazione e open data nella giunta di Giuseppe Sala. Nato nel 1982, laureato in comunicazione politica, Segretario dell'Associazione Radicale Enzo Tortora e membro della direzione di Radicali Italiani, è stato il più votato della lista Radicali alle elezioni comunali del 2016. Dal 2006 al 2009 è stato assistente degli eurodeputati Radicali al Parlamento Europeo. E' coordinatore lombardo degli iscritti individuali all'Alde Party (Partito dei liberal-democratici europei).