Hanno preso il via nella prima settimana di ottobre i lavori della commissione congiunta di senatori e deputati incaricati per la risoluzione delle divergenze emerse nel progetto che vuole regolare la lobby nel Paese. Al termine del procedimento, l’iniziativa, considerata un fattore chiave per un’agenda trasparente della politica nazionale, verrà promulgata come legge della Repubblica. Lo ha reso noto il deputato DC Jorge Burgos, presentatore del progetto di legge sulla regolamentazione del lobbying in Cile.
Il progetto è stato respinto dai deputati nel terzo procedimento costituzionale dopo che la commissione affari costituzionali della Camara aveva raccomandato di non accettare gli emendamenti del Senato. Secondo i deputati, le modifiche dei senatori, tra i vari aspetti “restringono l’ambito di regolamentazione del progetto esclusivamente all’attività professionale e remunerativa della lobby”. Anche se ha spiegato che esistono accordi importanti tra le camere, Burgos ha ammesso che l’articolo più controverso è quello che determina chi esercita la gestione degli interessi. “Approvare una legge sull'attività di lobbying così come è stato approvata dal Senato, significa non vedere la realtà e farci del male” ha detto il deputato. Burgos ritiene essere “un grave errore pretendere che ci sia lobby solo quando una persona si dichiara professionalmente un lobbista. Dobbiamo essere onesti e dichiarare che la lobby può essere professionale e non professionale, abituale o occasionale".
Il parlamentare aggiunge che “dire che le organizzazioni di base, sindacati, non potrebbero esercitare la lobby perché non sono professionisti del lobbying, non è corretto. La quotidianità mostra il contrario. Lo statuto deve essere applicabile per tutti. Altrimenti potrebbe accadere che qualcuno dica che non vuole essere controllato e, a tal fine, non si iscrive nel registro ufficiale".
Burgos ha spiegato che la Camera ha accolto le modifiche rispetto alla proibizione dell’attività di lobbying per le autorità, membri e funzionari del Congresso e per l’Amministrazione dello Stato, nonché per le autorità dei partiti politici durante l’esercizio delle sue funzioni, e a coloro che sono stati cancellati dal registro dei lobbisti.
Inoltre si è creata una lista di autorità e di funzionari dei tre poteri dello Stato, come ministri, parlamentari e ministri della Corte Suprema, che non potranno esercitare l’attività di lobbying per un anno dalla fine del loro incarico.
Infine, va osservato che il Senato ha incorporato la creazione di due registri pubblici - uno di questi a capo della Commissione sull’Etica del Senato e l’altro alla Commissione dei Contratti Parlamentari della Camera -, nei quali dovranno iscriversi coloro che svolgono attività di lobbying dinanzi a membri o funzionari di entrambi i rami del Parlamento.
L'iter del progetto, giunto ormai al quarto anno, dovrebbe terminare entro la fine dell'anno. La Commissione sta ora lavorando infatti sul testo finale.
Per un quadro generale della proposta leggi l'articolo di José Francisco García, Lobby ¿Que se debe regular? o ordina il libro Grupos de interés y lobby en Chile (in spagnolo) del professorHernán Rodríguez.
Emilia Tropiano - LI.Info